CAPITOLO 34

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ATSENA'S POV
La figura di Neteyam si era presentata a me al chiaro di luna.

Mi alzai di scatto, e lo guardai negli occhi, facendoli incrociare come hanno sempre fatto.

Ma poi, i miei si spostano sulla sua ferita, e noto che aveva ancora le bende, le stesse che mia nonna gli aveva messo giorni prima.

Sembrava serio, preoccupato, come non lo era mai stato finora.

Volevo andarmene, lasciarlo da solo, ma il mio cuore sembrava non collaborare.

Rimasi immobile, senza dire una parola, aspettando di sapere cosa aveva da chiedermi.

Anche se già sapevo quale sarebbe stata la domanda.

"Cosa è successo?" mi chiese in modo silenzioso, quasi sussurrando.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato? È successo qualcosa con i tuoi genitori?" dice, e vedo che si avvicina sempre di più a me.

Era intenzionato a travolgermi nelle sue braccia, a toccarmi.

Neteyam è stato sempre una persona impaziente, se si tratta di proteggere la gente che ama.

Voleva sapere la verità, ma io non mi sentivo probabilmente pronta a rivelargliela.

Stava per prendermi le braccia, ma io mi sposto di scatto più indietro.

Abbassai velocemente il capo, a causa dell'imbarazzo, che di solito, con Neteyam non avevo mai provato fino ad allora.

Lui chiude le sue mani, creando dei pugnetti, prima di spostarle in basso, rilassando le braccia.

"Ti prego, dì qualcosa" dice, prima di abbassare anche lui il capo.

Stavo per piangere, vederlo così faceva ancora più male di vederlo ferito concretamente.

Perché adesso, avevo la consapevolezza di doverlo lasciare andare.

E dovevo dirglielo, ma non sapevo come.

Il mio cuore batteva, all'impazzata.

"Neteyam, tu non c'entri niente" gli dico sussurrando.

Io rumore delle onde ci sovrastava, la luna ci illuminava.

Ma per me, in quel momento, sembrava esistessimo solo noi due.

Lui rialza la testa, ammirandomi confuso.

Io non avevo il coraggio di guardarlo, mi avrebbe fatto troppo male.

Mi giro guardando il mare, e alzo di poco la testa ammirando l'orizzonte.

"Neteyam, ascolta, i miei genitori sono degli Avatar" dico, e da questa frase in poi inizio a parlare quasi a raffica spiegando tutto.

"Ma non è questo il punto, è che.. ci hanno vietato di frequentare te e i tuoi fratelli, perché tuo padre, a detta loro, è un portatore di guerra" continuo, quasi in ansia.

Un portatore di guerra.

No, era Quaritch, un portatore di guerra.

Ma quando me lo disse mio padre non ci feci molto caso, ero troppo confusa, troppo sotto shock, al pensiero che avrei dovuto abbandonare Neteyam.

Abbandonarlo. Io come potevo abbandonare Neteyam.

Con la coda nell'occhio, vedo che lui riabbassa il capo, coprendolo completamente attraverso le sue treccine.

"Ha detto anche che lo fa solo per il nostro bene, dato che tra non molto ritorneremo su Guryaka, e sarà tutto come prima" concludo.

Tutto come prima.

𝐈'𝐋𝐋 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐂𝐓 𝐘𝐎𝐔 // Neteyam SullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora