Il sorriso di Rebecca si allargò, ma Chiara non ci stava più facendo caso. Le sue parole le avevano fatto venire in mente qualcosa.

«Sai, mi sono dimenticata di raccontarti di Edoardo, l’altro giorno. Con l’attacco epilettico di mezzo e tutto il resto.»

«Cosa?» chiese Rebecca, che aveva appena iniziato ad agghindarsi coi trucchi rubati dalla cassettiera di sua madre.

«Niente, mi ha detto che sono carina» azzardò, cercando di far sembrare che stesse dando alla cosa poco peso.

«Cosa?!» esclamò l’amica, voltandosi di scatto. «Perché non me l’hai detto?»

Avrebbe volentieri risposto di non averglielo detto perché appena Edoardo l’aveva fatto lei poi aveva fatto esplodere una penna con la mente, ma forse sarebbe stato poco appropriato. «Perché poi Gennaro è stato male e mi son scordata» rispose, con un’alzata di spalle.

«Ma questa è una notizia fantastica!» 

«E perché mai?» chiese Chiara, scettica.

«Perché Edoardo e Genny sono come fratelli, quindi sarebbe come… come se fossimo cognate!» esclamò lei, già su di giri. «Pensa alle uscite a quattro! Prova a pensarci. Oh, sarebbe un sogno…»

«Frena, frena, frena» disse Chiara. «Ha solo detto che sono carina, non che vuole uscire con me. E io non voglio uscire con lui.»

«Perché no?»

«Perché mai dovrei voler uscire con lui?»

«Perché è carino» disse Rebecca.

«Okay, sì, è carino, ma–»

«Ed è anche ricco.»

«Ma che c’entra? Che mi importa di quello?»

«E poi è super bravo a calcio.»

«Non mi importa neanche del calcio» borbottò, anche se era solo in parte vero. Come la storia di Instagram che ancora le tormentava i pensieri aveva dimostrato, benché non le importasse nulla del calcio in sé, le importava fin troppo di Edoardo che era bravo con la palla. «E comunque non sono state le sue esatte parole. Non ha proprio detto solo che sono carina, ha detto solo che sono più carina di Gennaro.»

«Cosa che comunque non sarebbe vera» commentò Rebecca.

«Grazie mille» rispose, fredda.

«Niente di personale. Non sei tu, è che nessuno può competere.»

Chiara alzò gli occhi al cielo. Non aveva mai capito questa fissazione di Rebecca per Gennaro. 

Certo, non era un brutto ragazzo, ma non era neanche granché bello come magari Lorenzo, o elegante come Edoardo. Era solo un tizio che andava bene a scuola e parlava con un accento un po’ buffo. 

E che poteva vedere il futuro.

«Dai, su, con me abbiamo finito. Ora pensiamo a te, magari stavolta Edoardo dirà che sei carina senza fare paragoni con nessuno dei suoi amici maschi!»

«Che divertente…» mormorò Chiara. «E comunque non mi piace Edoardo.»

«Come no» disse Rebecca sorridendo. «Si vede, infatti!»

«Sei insopportabile.»

Dopo aver cenato, aver infilato a Chiara un vestito azzurro che secondo Rebecca metteva in risalto i suoi occhi ed essersi preparate per uscire, la madre di Rebecca le accompagnò in macchina al locale parrocchiale che i genitori di Marta avevano affittato per la festa.

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