20. Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso

932 42 1
                                    

————— ————— ————— ———
⚫️ ceceliawithane 3s                  •••   X

————— ————— ————— ———⚫️ ceceliawithane  3s                  •••   X

Oups ! Cette image n'est pas conforme à nos directives de contenu. Afin de continuer la publication, veuillez la retirer ou télécharger une autre image.

04 February 2022,
Fourth day of Sanremo

La strada dall' Ariston all' hotel è stata strana. Cassy ed io eravamo sedute dietro, e ci guardavamo mentre dell'auto regnava un silenzio tombale. Davanti, Mirko guidava mentre Filippo al suo fianco fissava in silenzio la strada fuori dal finestrino. Nessuno ha aperto bocca per tutto il viaggio, e pure la radio è stata spenta.

Quando hanno annunciato che tutti tranne i primi tre sarebbero potuti andare via, e hanno detto loro che potevano andare, gli sguardi sul loro volto sono stati come una pugnalata nel petto. Se lo aspettavano, ma quando la realtà ti viene gettata in faccia è sempre dura accettarla, soprattutto se credi fermamente nel tuo sogno come loro due.

Così ora siamo seduti sul divano nella camera dj Mirko, la più grande delle tre, e il silenzio è ancora presente. Cassy mi guarda con le sopracciglia alzate, forse dovremmo dire qualcosa, però non so quali siano le parole giuste in questa situazione.

"Volete una birra?" Il silenzio lo spezza Mirko che, da bravo padrone di casa, si alza andando verso il mini frigo. Filippo è il primo a rispondere di si, noi lo seguiamo subito e dopo poco ognuno ha una bottiglia di birra in mano.

Prendo coraggio e mi vado a sedere accanto a Filippo, sul divano. Non so quale sia la parte più strana: se sapere che nessuno dei due è sul podio, oppure se essere tutti qui insieme come se niente fosse. Comunque ne sono contenta, che finalmente io e Filippo possiamo comportarci come prima, anche se ancora non so cosa siamo, e che Mirko possa parlargli normalmente anche in mia presenza, perché so quanto siano amici. Fil posa la testa sulla mia spalla, vedo la tristezza nei suoi gesti.

Qualche secondo dopo qualcuno bussa alla porta, ed è Cassy ad aprirla. Nessuno dei due ragazzi ha intenzione di alzarsi dal loro angolo di divano, ed io anche volendo non potrei.

"Cosa sono questi musi lunghi?" Colui che ha appena bussato, scansa Cassy ed entra dentro con una busta in mano, che posa per terra non appena varca la soglia.

"Lorenzo?" La mia amica aggrotta le sopracciglia, non credevo si ricordasse di lui. Il castano le gira un braccio intorno alla spalla e la trascina verso il divano.

"Ora basta-" colpisce il retro della nuca di Filippo, e io ridacchio. "- non mi sembra vi sia morto il pesce rosso, forza!" Scompiglia i capelli di Mirko, che gli rivolge un'occhiata.

"Che fai qui?" Filippo alza la testa per guardarlo sorpreso.

"Secondo te?" Sorride, e mi mancava davvero l'intesa tra questi due. "Basta fare i depressi, stanno arrivan-"

Non finisce nemmeno la frase che qualcun altro bussa alla porta. Sempre confusa, Cassy si muove subito per andare ad aprire.

"Buonasera!" Il gruppetto la scansa senza pudore e, seppur lei non li riconosca, Filippo e Mirko si. Si alzano subito, e iniziano a capire mentre noi siamo ancora confuse.

Nella folla riconosco alcuni dei ragazzi del team di Mirko, e il fotografo di Filippo.

"Signorine, scusate l'intrusione" L'altro Lorenzo si avvicina a noi con un sorriso. "Sei Cecelia giusto?"

Annuisco, porgendogli la mano. "Sì, tu Lorenzo vero?"

"In persona" ride, poi scansa la mia mano e mi abbraccia, lasciandomi sorpresa. Dopo poco ridacchio ricambiando la stretta.

Iniziano tutti a salutarsi, e dalla busta che aveva prima Lori in mano, tirano fuori le cose da bere. Sospiro, sollevata, andando a rifugiarmi in un muro della stanza a guardarli da lontano con Cassy.

"Per fortuna, credevo che sarei morta" Sorride, ed io annuisco. L'aria si era fatta pesante. "Credi che abbia parlato a te di loro?" Indaga, e sinceramente non so neanche io la risposta a questa domanda.

"Non saprei" alzo le spalle. "Magari si, forse solo di una ex e non della ragazza di cui è sempre stato innamorato-" la guardo. "A suo dire"

"Io gli credo" si morde il labbro, e non credevo l'avrei mai sentita dire quelle parole. "È solo che anche se siete stati lontani tutto questo tempo, ti guarda ancora con gli stessi occhi."

"Lo spero" sorrido spontaneamente alle sue parole.

"Scusate per... questo!" Lori si avvicina a noi con due bicchieri e un sorriso in faccia. "E scusa se non ti ho detto nulla" ce li porge e li afferriamo in fretta, prendendo un sorso. Storgo il naso, chiunque li abbia fatti ha esagerato con l'alcol.

"Figurati" alzo le spalle. "Sei stato tu vero?"

"Ci teneva tanto quest'anno, credeva che sarebbe finalmente arrivata la vittoria che aspettava, soprattutto con questa canzone" sospira, nei suoi occhi vedo i lunghi anni di amicizia che li accomunano e tutto l'affetto che prova per lui. "Voleva stare con te stasera ma... ho egoisticamente creduto che avere tante persone qui l'avrebbe distratto di più"

"Lo penso anch'io, cioè guardalo" rido, indicandolo mentre fa lo stupido con i suoi amici, insieme a Mirko. "Davvero voleva stare con me?" Una luce di speranza brilla dentro i miei occhi.

"Scherzi?" Ride. "L'ha detto a tutti, non fa altro che parlare di te. Non solo in questi cinque giorni, ma in questi cinque anni proprio." Sorrido, ha appena risposto alla domanda che Cassy mi ha posto prima. "Torno da loro, venite anche voi!"

Mirko è arrivato 17esimo, ce l'aspettavamo ma speravamo in qualcosa di più. C'è rimasto male, ma i suoi amici l'hanno risollevato subito.

"Quinto classificato... Sangiovanni!" Levano ogni dubbio, Filippo è quarto. Non ciò che voleva, ma un bellissimo posto.

Lo guardo e sorrido, mettendo le mie braccia intorno al suo collo. Mi ha tirato vicino a se nello stesso momento in cui Amadeus ha iniziato a dire la classifica da tananai.

"Quarto classificato" tutti iniziano a fare oooo sorridendo, e a Filippo brillano gli occhi. "Irama!" Tutti urliamo, e il mio sorriso si allarga.

Non è il podio che voleva, ma il quarto posto significa che sta andando bene, che manca poco a ciò che vuole più di qualsiasi altra cosa.

"Sono fiera di te" lo guardo, e i suoi occhi luccicano.

Si sporge in avanti, e mi soffia sulle labbra.

"Ti amo" sospira, e anche se l'ha detto piano l'hanno sentito tutti.

"Ti amo anch'io" non riesco a non ricambiare, nonostante gli anni che passano, il sentimento è sempre quello.

Dopo le mie parole, non sento più le urla degli altri, che ormai non sono per la classifica ma per noi, sento solo le sue labbra sulle mie e le sua mani che mi stringono i fianchi.

Devo ammettere che fa un po' cagare sto capitolo ma tenetevelo così.

il tempo cura le ferite | IramaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant