06. Chi male vive, male muore

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30 January 2022,
One day from Sanremo

Il nome del mio migliore amico lampeggia sullo schermo mentre aspetto che risponda alla mia chiamata, non ci sentiamo realmente da due giorni, esclusi i pochi messaggi o reazioni alle storie che ci siamo scambiati. Sospiro, appoggiandomi allo schienale del letto, mentre rimugino su tutto ciò che è successo in questi giorni. Non abbiamo avuto il tempo di parlare perché ero troppo impegnata a pensare a come evitare il mio ex, finendo così a pensare sempre a lui. La mia sanità mentale inizia a risentire di questa continua, terribile, vicinanza con Filippo, senza nemmeno pensare che presto arriverà anche la sua nuova ragazza.

"Ehi" il sorriso dolce e sincero, tipicamente suo, di Luca sbuca nello schermo nel momento esatto in cui accetta la mia videochiamata. "Sembra passata una vita" confessa, ha un punto rosso sulla guancia e uno giallo sulla fronte, guardando dietro di lui capisco che probabilmente stava lavorando.

Luca è un Artista con la A maiuscola, l'ho conosciuto tre anni fa ad una mostra con alcuni colleghi, ci era stata consigliata perché pensavano che alcuni dei quadri ci avrebbero colpito particolarmente. E così è stato quando, davanti ai dipinti, mi sono riconosciuta nel volto di un soggetto che era ripetuto in più quadri.

"Sono sicuro che quella sia tu" Umberto punta il dito sulla ballerina in prima fila, un sorriso sul suo volto e le punte dritte, mentre in volo esegue un enjambè. "Non dire cavolate" tiro un pugno sulla sua spalla, divertita. "Lia non ci crederai ma una ballerina nel dipinto in fondo alla sala è identica a te" Marcello Sacchetta arriva ridendo alle mie spalle, indicandomi l'angolo opposto al nostro. Il mio amico alza le sopracciglia eloquente, mentre spalanco la bocca avvicinandomi al quadro in questione. "Cazzo, ma questa sono io"

E in effetti, ero davvero io. Si scoprì che Luca aveva partecipato alla prima di Giselle del balletto di Roma a cui avevo partecipato come prima ballerina, e aveva preso me come musa ispiratrice della sua mostra.

"Sono davvero bellissimi" mi lascio sfuggire un piccolo commento, sussurrato, dalle mie labbra serrate. Il ragazzo alla mia destra punta lo sguardo su di me e mi sorride. "Sono d'accordo" annuisce. "Trovo che ti assomigli molto" indica con il capo la ballerina protagonista del dipinto, scuoto la testa ridendo. "Magari, ti ringrazio, ma non direi proprio" nego con il capo, da quindici minuti osservo il dipinto cercando di convincermi che non posso davvero essere io, non può arrivare uno sconosciuto e smontare ogni mia certezza. "Invece ti dico che sei tu" scatto la testa per guardarlo. "Perché?" Indago sulla sua strana sicurezza, come se sapesse qualcosa di cui io non sono a conoscenza. "Il dipinto l'ho fatto io"

il tempo cura le ferite | IramaWhere stories live. Discover now