18. Al cuor non si comanda

1K 57 3
                                    

☾

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

04 February 2022,
fourth day of Sanremo

Mi infilo il sotto dell'intimo cercando di nascondere il viso per la vergogna. Finito l'atto, tutto si fa più reale. Mi chiedo se ho preso la decisione giusta lasciandomi trasportare dalle emozioni. Mentre sto cercando di allacciarmi il ferretto del reggiseno, mi afferra e mi attira a se.

"Vieni qui" sento le sue mani calde sulla schiena nuda, mentre lentamente me lo allaccia.

Quando finisce, lascia un bacio sulla mia spalla, stringendomi i fianchi. Mi abbraccia da dietro appoggiando il mento nell'incavo del collo. Restiamo fermi, in silenzio, chiudo gli occhi cercando di rilassarmi. Ma non riesco, per quanto io voglia.

"Che hai?" Mi gira verso di te, costringendomi a guardarlo negli occhi. "A cosa pensi?" Mi accarezza la guancia con dolcezza.

A quel tocco, mi viene difficile ragionare lucidamente. Il suo sguardo brucia su di me mentre attende una risposta.

"Niente" alzo le spalle, un sospiro lascia le mie labbra.

Sposta una ciocca dei miei capelli. "Parlami cece" mi fissa, interrogatorio. "Ti sei pentita?"

Il suo sguardo si riempie di paura e malinconia, lo posso vedere. Gli leggo dentro e mi sento uno schifo per averlo fatto preoccupare.

"Oddio no" gli giro le braccia intorno al collo. "Forse avremmo dovuto parlarne prima" Sbuffo, nascondo il viso sul suo petto.

"Possiamo farlo ora" mi alza il mento con un dito, costringendomi a guardarlo. "Ci vestiamo, andiamo in hotel, nella mia stanza al calduccio. Ci sediamo a letto con due tazze di cioccolata calda, come piace a te" sorrido, si ricorda ancora ogni cosa. "E parliamo con calma, di tutto ciò che vuoi"

Annuisco, si avvicina lasciandomi un piccolo bacio sulle labbra. Lo lascio fare e anzi, mi scappa un sorrisetto, mentre lo attiro a me. È inevitabile e non posso farci niente, ne voglio sempre di più. Gli do un bacio, non uno a stampo o uno veloce, un bacio come si deve. Poi mi alzo e mi vesto sotto il suo sguardo.

Rimane incantato qualche secondo, poi gli scappa una risatina. "Sei terribile"

Gli scocco divertita un occhiolino giocoso e in risposta assesta una pacca sul mio sedere, facendomi ridere. Si veste anche lui subito dopo.

"Ti dispiace se ti raggiungo? Parlo un attimo con-"

Mi stampa un bacio sulla fronte, fermandomi. "Vai, ti aspetto in camera" sorride, prima di uscire.

Mi metto le mani tra i capelli, seduta sul tavolo dove poco fa io e Filippo abbiamo fisicamente risolto i nostri dissapori. Un sospiro lascia le mie labbra. Tiro fuori il telefono e guardo l'ora, abbiamo passato così tanto tempo insieme. Non posso chiamare Cass, o Mirko, e le mie dita compongono autonomamente la prima persona a cui penso, lo videochiamo.

"Cecelia sono le una e passa di notte" la voce scontrosa del mio migliore amico echeggia dall'altra parte del telefono, mentre lo vedo stropicciarsi gli occhi per abituarsi alla luce del cellulare.  "Che diavolo vuoi?" Si allunga ad accendere la lampadina sul suo comodino, finalmente una sua guancia è illuminata e distinguo i tratti familiari del suo volto.

"L'ho appena fatto con Filippo" sputo fuori in fretta.

Sbatte le palpebre più volte, confuso. "Eh?"

"Ho fatto sesso con lui, Luca" ripeto, più convinta stavolta. Solo ora che lo dico ad alta voce mi rendo conto davvero di ciò che è successo.

"Andiamo con calma" si tira su a sedere. "Dove sei?"

"Nel mio camerino, all' Ariston"

"Non mi dire che-"

"L'abbiamo fatto qui, sì"

"Ew" ridacchio. "Coraggiosa, GRRR" mi prende in giro per sdrammatizzare. Ecco perché gli voglio così bene, cerca sempre di capirmi.

"Si è già scusato, no?" Ovviamente, stamattina gli ho raccontato per messaggio tutta la conversazione avuta con Filippo "Qual è il problema?"

"È una cazzata?"

"Lo chiedi a me?" Ride. "Lia lui è l'amore della tua vita" sospira. "Hai passato notti intere a piangere ripetendomelo e so che non è cambiato niente in questi cinque anni." Il suo sguardo è dolce, fraterno. "Ho pregato tante volte che tu lo dimenticassi perché ti ha fatto soffrire, ma non si può scegliere l'anima gemella, sarebbe troppo semplice altrimenti. Te l'ho detto tante volte, che se era vero amore l'avresti capito, avresti avuto un segno, no?" Annuisco, è vero. "Questo è il tuo segno, Lia."

"Non è sbagliato?" Due lacrime scivolano lungo le mie guance.

"L'amore non è mai sbagliato tesoro" nel suo sguardo vedo tutto l'affetto che prova per me e spero che riesca a percepire il mio dai miei occhi. "Se ti farà ancora del male, ti consolerò con Cass mentre Mirko gli darà fuoco alla casa"  rido, tra i singhiozzi. "Sorridi piccola mia, e vai dal tuo principe azzurro a riprenderti il tuo grande amore"

"Ti voglio bene Luchino, mi manchi tanto" sorrido.

"Te ne voglio anch'io tesoro, ci vediamo fra qualche giorno" annuisco. "Vai, ti aspetta un'altra meravigliosa scopata, mentre a me aspetta solo il mio lettino vuoto" ridiamo insieme. "Ciao piccoletta"

"Ciao Luchino"

Busso un paio di volte alla porta di Filippo. Aspetto nel corridoio, torturandomi le mani per l'ansia. Qualche secondo dopo apre la porta, già con la tuta addosso.

Non aspetto neanche un secondo, lo afferro per la maglietta e lo tiro a me, baciandolo.

Si stacca un attimo. "Aspetta, non volevi parlare?" Sorride tra un bacio e l'altro.

"Zitto e baciami"

il tempo cura le ferite | IramaWhere stories live. Discover now