Capitolo 6 - Ci sarai?

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"Ti accompagno io", continua a ripetere papà. "Non ti lascio andare da sola! E se fosse un impostore?!"
Ho appena addentato una fetta biscottata e per poco non mi strozzo, nel tentativo di rispondergli a tono.
A Thomas abbiamo deciso di non dire niente, visto che non è facile chiedere discrezione a un bambino; per fortuna ha già finito di mangiare e si è messo a giocare nell'aera ricreativa di fronte ai nostri tavoli, il che ci dà libertà di parlare. Tra un'occhiata e l'altra che gli lancia per controllarlo, Florence cerca di intervenire in mio aiuto: "Oh, andiamo, Adrien! Non puoi fare questo a Ines!"
"Grazie al cielo qualcuno che ragiona!", mi esce di cuore non appena riesco a deglutire. Do un paio di sorsate alla mia spremuta di arancia rossa, poi riprendo subito a parlare prima che possa farlo papà: "Hai idea della figura che mi faresti fare?!"
"No, Ines, ascolta-"
"Se ti dico che è Mbappé è lui, so cosa ho visto!"
"Non lo metto in dubbio, però-"
"Papà, ho vent'anni per l'amor del cielo! So badare a me stessa!" Lo interrompo per l'ennesima volta, con voce alterata.
Mio padre sospira, poi ruota lo sguardo verso la compagna in cerca di appoggio; ma Florence, ancora una volta, non prende le sue parti: "E può anche decidere per se stessa" aggiunge al mio ragionamento. Vedendo lo sgomento che le sue parole hanno causato, cerca di essere più empatica nei confronti di papà: "Adrien, ascolta: Ines è una donna, ormai. Ha già fatto molte scelte importanti nella sua vita..." Si sofferma e mi osserva; sappiamo entrambe a cosa si riferisce. Sembra aspettare un mio consenso per poter proseguire il discorso e io, tacitamente, glielo concedo. Allora continua: "...e mi sembra che le abbia affrontate tutte con coscienza e responsabilità".
"Non sto mettendo in dubbio questo", si difende lui, "mi fido di Ines. È degli altri che non mi fido".
Butto gli occhi al soffitto, stessa reazione che manifesta anche Florence.
"Di' pure che sei geloso della tua bambina", lo provoca. "Oppure anche tu vuoi conoscere Mbappé? Dubito che a te comprerà una coroncina da principessa, però, sai?"
A quelle parole scoppio a ridere, e mio padre, dopo aver resistito qualche secondo, si lascia andare pure lui. Alla fine si lascia convincere che, tutto sommato, un parco giochi super affollato e pieno di telecamere non è proprio il posto dove un maniaco tenterebbe una truffa - sì, ancora pensa che io possa aver visto fischi per fiaschi, la mia foto non l'ha convinto - e così si mette un po' l'anima in pace. Non dico che mi da il suo consenso perché, con o senza, non avrebbe potuto in alcun modo trattenermi. Io so quello che ho visto. So che quello era Kylian Mbappé.

Tutto ciò che mi resta da vedere, è se ieri mi ha preso in giro oppure se davvero manterrà la sua promessa. È proprio questo pensiero che mi ammutolisce lungo il tragitto dall'albergo al parco.
Sul ponticello che attraversa il fiume mi fermo; io le promesse le mantengo: tiro fuori una fetta di pane che mi ero messa in tasca a colazione e la sbriciolo, lanciandola alle paperelle che già aspettano felici. Thomas mi vede e subito vuole imitarmi, così lascio a lui il pane e, una volta finito, proseguiamo il cammino. Entrati nel parco, come concordato poco prima con papà e Florence, fingo di non sentirmi troppo bene e dico di voler tornare in albergo per sdraiarmi un po', così da dare una scusa a Thomas per il mio allontanamento. Lui si dimostra preoccupato, e un po' mi dispiace dovergli mentire; mi stupisco quando mi trovo a rassicurarlo che non è niente di grave. Non starò via molto, gli dico, ma in realtà non lo so nemmeno io. Alla fine ci dividiamo, non prima che papà mi abbia strappato la promessa di aggiornarlo per messaggio. In cuor mio penso che la stiamo facendo troppo lunga per quello che, magari, sarà solo un incontro fugace.

Chissà cosa vuole.
Chissà perché mi ha detto che sarà lì.
Chissà se aveva già in programma di tornare al parco, oggi.
Chissà se anche oggi è coi suoi amici.

Accompagnata dai miei mille dubbi, mi ritrovo di fronte al gruppetto di negozi in cui l'ho incontrato. Guardo l'ora: mancano cinque minuti alle dieci. È troppo presto, forse dovrei aspettare.

Chissà se arriverà.
Chissà se è già arrivato.
Chissà se ci sarà.

I miei pensieri vorrebbero trattenermi, ma le mie gambe non li stanno ad ascoltare. Senza che io possa oppormi, mi portano nel viottolino tra i negozi.

Chissà se ci sarai.

Svolto l'angolo.

Kylian... ci sarai?

Mi ritrovo di fronte il muretto sul quale avevamo appoggiato la busta delle coroncine, ieri. Proprio su quel muretto, una figura ben nota siede disinvolta, telefono alla mano che lo intrattiene nell'attesa. La mia apparizione cattura subito la sua attenzione. Solleva il volto dallo schermo e punta gli occhi nei miei. Quei due grandi, inconfondibili occhioni neri.

"Buongiorno, Ines!"

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Eccomi qua! Alloooora che ne dite? È stato bravo Kylian? eheheh
Sì, lo so, questo capitolo la prende un po' larga e voi volevate subito vedere Ines con Kylian... ma dovete aspettare il prossimo capitolo. FORSE.

Sì, ragazze, FORSE perché c'è un problema... aiuto, non so se proseguire la storia 😭😭😭😭 Oggi ho aperto Google e ho trovato questo articolo:

Non lo so, l'ho preso quasi come un segno del destino 😢😭😭😭che amarezza, non vorrei offendere nessuno proseguendo con questa storia!! Io penso che alla fine è comunque una storia di fantasia e non c'entra niente con la loro vera storia, che la ...

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Non lo so, l'ho preso quasi come un segno del destino 😢😭😭😭che amarezza, non vorrei offendere nessuno proseguendo con questa storia!! Io penso che alla fine è comunque una storia di fantasia e non c'entra niente con la loro vera storia, che la mia Ines è diversa dalla vera Ines e tutto quanto però boh forse sono troppo superstiziosa e lì per lì ho pensato fosse un segno e che dovrei smettere non sooooo aiutoooo sono un po' triste!!!
Voi che ne dite?
Beh, se vorrete continuerò altrimenti la finisco qui. Anche se mi si spezza il cuoricino. 💔
Intanto un abbraccione, la vostra RHF ⭐💫✨

Quel magico viaggio a Disneyland  || Kylian Mbappé ||Where stories live. Discover now