17. Consiglio da amica

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Insomma, gli basterebbe spingere un pulsante! Si illumina anche di arancione: non deve neanche sforzarsi a capire quale sia il tastino in questione.

<<Non so...Per non farmi preoccupare?>>   Come non detto, riesce a centrare immediatamente il bersaglio <<Ti conosco, Catherine, so che ci pensi due volte prima di confidarti solo per paura di far preoccupare me e papà>>
<<Mamma...>>
<<Ma noi siamo qui per voi...E immagino tu sia in grado di capire che non mi rende esattamente serena sapere che tu sia sola su una nave nel bel mezzo del mare, che non possa raggiungerti tanto facilmente se mai avessi bisogno di qualcosa...Voglio solo essere certa che tu stia bene davvero, adesso che sono già passati diversi giorni da ciò che è successo con Noah...>>
<<Sto bene, mamma>> ripeto, questa volta tentando di essere più convincente. L'ultima cosa che desidero è diventare la causa dell'ennesimo pensiero che grava sulle sue spalle.

<<Quello che è successo con Noah è stato...inaspettato, decisamente. Non ho voluto parlare né con lui, né con Violet: non penso si meritino la possibilità di riempirmi di altre sciocchezze, né ho voglia di sprecare ancora tempo con loro>> le rivelo semplicemente ciò che penso, affacciandomi di poco oltre la colonna per evitare che Cole arrivi e non mi veda: proverebbe a chiamarmi ma risulterebbe occupato e, lo conosco, mobiliterebbe tutta la nave per venire a cercarmi.

Tuttavia, posso concedermi un po' di serenità ancora per una manciata di minuti.
Di lui non c'è nessuna traccia per ora.

<<Ti assicuro che non ci penso tanto come immagini>> aggiungo, omettendo che il mio povero cervello ultimamente si sta spremendo a causa di altri mille motivi, motivi per cui probabilmente prenoterebbe un posto sul primo aereo disponibile e verrebbe a recuperarmi lei stessa dalla prossima destinazione. A proposito, devo ricordarmi di controllare quale sia...

<<Sei sicura che possa fidarmi?>> Continua ad indagare.
<<Sì, mamma>> ricalco ma intuisco che si stia pian piano convincendo, per cui avverto immediatamente un'ondata di sollievo che mi attraversa da capo a piedi.
<<E poi c'è Cole>> le ricordo per continuare ad alleggerire come posso la conversazione e allontanare una volta per tutte la parte difficile della chiamata.
Le ho parlato anche di lui, pochi giorni fa. Inizialmente non mi è sembrata troppo tranquilla circa la sua presenza, poi le ho spiegato di quanto sia buono e gentile con me, e pian piano sembra essersi convinta.

<<Certo, c'è Cole>> risponde con una lieve risata. <<Sai? Sapere che c'è qualcuno disposto ad aiutarti in caso di bisogno mi permette di dormire meglio la notte>> mi informa in tono scherzoso, sebbene io sappia che sia tutto fin troppo vero.
<<So di poter contare su di lui>> affermo convinta. Tento di dimostrarle, seppur in un modo abbastanza limitato, che sono sicura che Cole non mi abbandonerebbe mai a me stessa in un momento difficile.
E, forse, non solo lui.

<<È bello sentirtelo dire>> la sua voce interrompe il mio pensiero e capisco che forse sarebbe meglio sviare del tutto l'argomento.
<<E lì cosa si dice? Nulla di nuovo?>> Azzardo, sperando che abbocchi.
E, fortunatamente, ciò accade.

<<Niente di ché, Alexander continua a cercare un appartamento...>> Inizia a parlare ma mi distraggo quando, sporgendomi ancora una volta per controllare se ci sia Cole, mi accorgo che una delle due persone sedute al bancone è Nicholas.
Smetto totalmente di ascoltare mamma e mi perdo a guardarlo.
Si alza dallo sgabello dove si trovava e scambia un'occhiata con Simon, prima di allontanarsi del tutto.

Non distolgo lo sguardo mentre, con rapide falcate si muove a slalom attraverso i tavolini del bar. Nel suo cammino, sistema una mano nella tasca dei suoi pantaloncini e si guarda attorno, prima di dileguarsi fuori dalla sala.
Una volta scomparso dalla mia vista, la voce di mamma sembra riacquisire il libero accesso alle mie orecchie.
<<Quindi alla fine...>>
<<Catherine!>> Sobbalzo quando avverto due mani posarsi sulle mie spalle e premere leggermente.
Il telefono mi sfugge dalle mani a causa della sorpresa e cade sul pavimento con un tonfo sordo. Accidenti! Speriamo non si sia rotto!

Under the same night sky Where stories live. Discover now