SMOKE KISS.

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Le immani dimensioni della stanza pativano la fame della luce, lasciandolo in balia dell'eterna ebrezza che espirava placidamente disteso sul tappeto persiano, le labbra colpevoli di una reiterazione che ingrigiva l'aria.

Fumava da anni, Mister Doe, nella finitima deboscia che gli srotolava la lingua, arricciandone la bocca formicolante nella totale mancanza di un limite mai insegnatogli.

Se le sue esperienze empiriche gli avevano insegnato qualcosa era che le oggettive tendenze del suo mondo non potevano più sorprenderlo.

La serata appena disegnatasi nell'ipocrisia delle convenzioni umane, a cui aveva preso parte giocando con innata affinità allo spirito comune, si era presto avvoltolata nel chiacchiericcio salottiero di canute vecchiaie che tremolavano nel capo incartapecorito, suscitando in lui l'apostrofarsi di un diniego sul volto florido da sempre rassodato in un quieto presenziare sul ciglio del ricevimento.

Uno dei soci si era slegato dal gruppo appositamente per complimentarsi della recente chiusura di un contratto fruttuoso oltre che decisivo per la sua ufficiale appartenenza al Pantheon conquistatosi limando il rostro con le carni più deboli; con lo stesso aplomb esibito per disquisire sui dettagli, aveva glissato una giovine rampolla vestita di un blu notte scuro intarsiato di lustrini, in cerca di un risvolto erotico a quella partecipazione chiaramente imposta.

Giocando con il carisma calamitante di armi mosse da sottili pensieri non doveva fare altro che cogliere le cieche adorazioni di chi supponeva di minimizzare la fragilità delle ossa con il sussiego di un completo firmato, ma era così sbrigativo - oltremodo flaccido d'eccitazione - che nessuno dei boriosi incompetenti tanto presi a compiacersi del loro unico grammo grossolano di intelligenza, men che meno i soci anziani, seppero intrattenerlo mentre al salone si sostituiva un corridoio, l'ascensore, e infine la stanza dove il nulla si ripiegava nell'immobilità dei ricchi suppellettili.

Contemplo il fumo
- come un dragone balza
nel cielo vuoto;
va poi dileguandosi
leggero, poco a poco.
(Ishikawa Takuboku).

Fumava da anni, Mister Doe, e l'idea di assaporare le braci purosangue di una sigaretta nella febbrile voglia di un contatto lo seduceva più di qualunque donna vestita di blu notte scuro intarsiato di lustrini che bramava di toccargli la pelle nuda.

Mentre scivolava inerme sull'insolubile amplesso raccolto in ogni spasmo, contorcersi nei gemiti soffusi iscritti nel basso ventre diveniva inevitabile; allora muoveva le labbra, le spingeva in concomitanza alla mano scivolata sotto l'orlo dei boxer, eccitando con l'umido premere della punta della lingua una zona erogena della cartina che soffondeva nell'aria volute pregne del fascino suadente di strofe armoniose, trafugandogli dal petto sensi cancerogeni.

Fumava da anni, Mister Doe.

Era il suo vizio di vellutati sospiri, cenere sottile e di indicibile gusto che ne colliquerà un poco alla volta i polmoni in un ammasso piceo sino a lasciarlo esamine sul pavimento, riverso proprio come gli piaceva consumare l'atto per poi ricominciare un'altra volta, un'altra e un'altra ancora.

Lo ricambierà, sempre e comunque.

Così come lui non smetterà mai di desiderarlo.

Dentro l'Anima.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon