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Io e Celine stavamo percorrendo il corridoio per andare di nuovo a lezione.
Stavolta hip hop.

"Oh hey" Mi picchiettò la spalla. "Vado un attimo al bagno, tu inizia ad entrare. Non sia mai quello squilibrato se la prende con entrambe!" Mi avvisò.

"Vai vai" Dissi ridacchiando.

Entrai nell'aula e me ne stetti lì, poggiata allo specchio, isolata dagli altri, mentre il maestro gettava sguardi a tutti.
Tagli, a tutti
Ma un ragazzo mi si avvicinò.

"Hey" Disse.

Proprio in quel momento non ero in vena di socializzare.

"Ciao" Dissi, sorridendo cordiale.

"Non ti va di conoscere il gruppo?" Mi chiese.

"Oh, ma certo..." Sfoggiai un sorrisetto, per non sembrare scocciata.

"Vieni, tranquilla" Mi accompagnò con la mano su una spalla.

"Io sono Kevin" Mi disse.

"Vega" Risposi.

"Bene, queste sono Eleonor, Elizabeth, Sarah, Amelie, Britney, Katy e Victoria".

"Piacere, Vega" Sorrisi.

Non li avrei ricordati tutti, per l'amor del cielo.

"Oh andiamo, non fare la timida capelli rossi!" Scherzò Victoria, una ragazza dai folti, lunghi capelli biondi e occhi azzurri.

Risi.

"Ma sono tinti?" Una di cui non ricordavo il nome toccò i miei boccoli sciolti.

"Dio, come sei pallida...ti servirebbe un po' di melanina" Commentò un'altra.

"Di dove sei?".

Tipiche domande, ci ero abituata.

"Vengo da Cardiff" La scuola era a Londra

"Bella Cardiff!"

"Già".

"Anch'io vengo da lì!"

"E..i capelli sono naturali" Risposi sorridendo.

Britney e Victoria, supposi, si fecero una guardata poco normale.

Qualcuno mi picchiettò la spalla.
Mi girai.

"La tua amichetta dov'è?" Mi chiese il maestro.

"Penso stia per venire..."

Fu incredibile il modo in cui mi fece sentire una stupida in men che non si dica.

"Chiamala e dille di muoversi".

"Va bene, calma" Dissi, prendendo il cellulare.

"Calma..."Ripetè la mia risposta.

Si avvicinò, accigliato

"Scusa un attimo... ricordami chi è il maestro?" Precisò, spiazzandomi.

"Non c'è bisogno di agitarsi" Ribattei, cercando di mantenere la calma.

Mi portai il telefono all'orecchio, chiamando Celine e ignorando qualsiasi cosa stesse dicendo quello zotico.

Mi guardò contraendo la mascella, cercando di rispondermi in qualche modo.

"Vega sono qui fuori" Disse, per poi staccare subito la chiamata.

"Sta arrivando" Risposi gelida.

Forse non avrà mai avuto un'alunna come me, era abituato alle lecchine.

"Buon pomeriggio, scusatemi tanto per il ritardo, sono mortifica..."

"È risorta! Che fine avevi fatto?" Chiese Arthur.

Dance Touches Where stories live. Discover now