Con il massimo impegno, provo a sollevare le gambe ma non ci riesco. Ho troppa paura di andare sotto. Cole deve essersene accorto. Con un sorriso rassicurante, si abbassa lievemente e afferra le mie gambe sott'acqua con estrema delicatezza. Le porta al livello della superficie e, ancora un po' preoccupata, mi sforzo di lasciar ricadere la testa all'indietro. L'acqua mi bagna i capelli, li appesantisce e arriva fino alla testa. È fresca e un po' mi entra nelle orecchie lasciandomi sentire solo suoni ovattato, escluso quello dell'acqua che scorre.
Avverto una mano grande e forte poggiarsi sulla mia schiena, sott'acqua. Tutto il mio busto si solleva e il caldo dei raggi solari viene a contatto con la pelle del mio petto e della mia pancia. <<Era troppo in basso>> mi spiega e muovo le pupille incontrando le sue. Lo ringrazio con un piccolo sorriso per mascherare la paura che ho di andare giù. <<Sono qui... se scendi anche di un centimetro ti prendo>> mi rassicura sussurrando. Evidentemente non sono stata abbastanza brava a nascondere il mio timore.
Gli dedico un piccolo sorriso tirato e provo a non pensare a niente, svuotare completamente la mente fino a dimenticarmi addirittura di trovarmi in acqua. Eppure non è facile come pensavo.
Noah, Violet, Alexander, i miei. Tutti i loro volti si affollano nella mia testa e mi è difficile rimuoverli. Ripercorro tutti i momenti che si sono susseguiti dalla mia laurea fino a qualche sera. Come diavolo ho fatto a non accorgermene?
Eppure se n'è reso conto Alexander e sottolineo che tra i due sono io quella che passa più tempo con il suo ragazzo e la sia migliore amica.
Forse è vero che l'amore rende ciechi...
Inoltre non sono neanche stupida, non troppo almeno: se mi impegno riesco ad arrivare abbastanza lontano. Come in questo momento: sono in una piscina e sto affrontando quella che è la mia paura più grande, da sola. Le mani di Cole, infatti, hanno rotto qualsiasi contatto con il mio corpo e-Oh mio dio.
Mi lascio prendere dal panico a seguito della mia realizzazione e inizio a dimenare le gambe e le braccia. Avverto l'acqua toccare ogni singola parte del mio corpo e perdo la cognizione di ogni cosa. La sento mentre circonda ogni piccolo punto del mio viso: la fronte, le guance, gli occhi, il naso. Smetto di percepire il mio respiro e avvero il forte rumore dell'acqua che si muove fuori dal mio naso e dentro le mie orecchie. Fortunatamente il momento dura poco. Molto presto torno a respirare, tossendo leggermente per espellere l'acqua infiltratasi attraverso il mio naso. <<Perché ti sei agitata? Ce l'avresti fatta!>> mi rimprovera Cole e mi giro a guardarlo ancora scossa.
<<Non farlo mai più!>> Rispondo poco lucida portando una mano sul petto pensando, inutilmente, che ciò possa calmarmi. <<Io...io penso che uscirò>> balbetto in preda allo spavento. Lui annuisce e noto, con la coda dell'occhio, che mi segue.
<<Catherine non ti avrei mai lasciato lì, prova a fidarti di me... e anche un po' di te. Sei rimasta qualche secondo perfettamente a galla>> mi dice sedendosi. Lo ascolto poco convinta mentre con il telo asciugo le gocce d'acqua sul mio viso.
<<Ci proverò, Cole... solo che oggi non me la sento di continuare>> gli spiego stendendomi anche io. Già, per oggi mi è decisamente bastato.
Passiamo insieme tutta la mattinata e anche il pranzo. Esausta, torno in camera per concedermi un riposino pomeridiano. Me lo sono meritata.
Mi sveglio intontita a causa del troppo caldo. Mi alzo a fatica e mi dirigo in bagno. Papà mi ha sempre detto che le mani e i piedi sono le radici del nostro corpo e che bisogna immergerle in acqua calda se fa freddo, in acqua calda se è caldo. E funziona, non so se è la mia convinzione o se sia effettivamente così, eppure questo ha risolto un sacco dei miei problemi.
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Under the same night sky
Mystery / Thriller«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto chiedertelo» Lo blocco. «Mi ricordo quello che ti ho detto, dimmi pure» Inizialmente non parla, sembra sul punto...
8. Svuotare la mente
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