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"Dopo non scappi" come è possibile che delle semplici parole tre per l'esattezza, tredici lettere fanno un grande effetto, un effetto inspiegabile, una sensazione di benessere. Vera inizia a sorseggiare il suo caffè continuando a guardare il punto in cui il ragazzo è sparito. Nel mentre le sue due amiche l'hanno raggiunta in cucina, le due chiamano la loro amica senza ricevere risposta, "l'abbiamo persa" dice Claudia divertita guardando Maddalena che a sua volta guarda Vera. La bionda di soppiatto si avvicina e le tocca la spalla scuotendola, Vera sobbalza al contatto rovesciandosi quel poco di caffè rimasto sulla sua maglia bianca, "mi hai spaventata" le dice, "e tu sei solo amica del palermitano" risponde Maddalena, mentre la latinista sembra confusa, "nulla, a compenso vatti a cambiare la maglia" dice Claudia con un leggero sorriso, "mi sono ripresa" aggiunge mentendo, non è vero, soffre lei ci credeva, ma notando la sua amica ha deciso di non darle un peso o godersi i momenti che avrebbe passato col ragazzo pochi minuti dopo.

Così Vera va in camera cambiandosi la sua maglia bianca mettendosene una gialla con una scritta, la maglia è di sua sorella e questo le strappa un sorriso, perché nonostante sembra indifferente alla lontananza, anche se è minima ma il loro legame è veramente forte e per questo dieci anni fa Vera decise di seguire Anastasia per venire in Italia, la sorella le manca realmente tanto.

"Madame" una voce maschile fece spazio nella camera, Vera neppure si deve girare per capire da chi dervi, Samu, "dimmi" risponde ingenuamente la ragazza, forse un po' troppo, "io le promesse le mantengo" il ragazzo venne bloccato dal continuare, "sai che non c'è cosa più fragile di una promessa, quindi giocatela bene la prossima volta" gli dice Vera facendo un grande riferimento a una canzone, "si e tu non rubare citazioni, questo è Ermal Meta" risponde il ragazzo. Nel mentre si avvicina alla ragazza per poi abbracciarla da dietro, "stai con me?" Gli chiede, Vera annuisce per poi aggiungere "purtroppo non ho nulla di più divertente da fare" il ragazzo di risposta stringe la presa sui suoi fianchi, "io penso che con me ti divertirai" le sussurra all'orecchio, "sembra una perfetta premessa per un serial killer se non di un manico per fare ciò che ha in mente" risponde la ragazza.

Samuele dopo la risposta data da Vera, butta la ragazza sul suo letto e inizia farle il solletico, inizia a ridere, per la fortuna del ragazzo e la sfortuna della ballerina soffre molto il solletico, "non respiro piu" dice dopo svariati secondi di quello che a sua vista è una tortura e un divertimento agli occhi del palermitano.

"Perchè noi non riusciamo a stare tranquilli come Andrea e Marco, ma facciamo casino" dice la ragazza dopo un po'. I due ragazzi nominati sono soliti a stare seduti sulla panchina del giardino sul retro in un categorico silenzio accompagnato da delle melodie di canzoni riprodotte dal mp3 della ragazza, accoccolati. Invece Samuele e Vera no, quando stanno insieme rischiano di far esplodere la casetta, due animi allegri, spiritosi, caotici, affettuosi e chi più ne ha più ne metta. Non solo questo lega i due ragazzi, entrambi oltre successo nel mondo della danza cercano quella persona che starà al suo fianco per tutta la vita, cercare quella strana sensazione che ti fa stare bene con un'altra persona, molti la chiamano amore, molti altri non la definiscono proprio, ma tutti desiderano di sentire, almeno una volta nella loro vita, quella sensazione di spensieratezza, di tranquillità con una persona e sentire le cosiddette farfalle nello stomaco. Quello che cercano i due ragazzi è questo, può sembrare una ricerca banale ma complicata, solitamente gli opposti si attraggono ma ciò che è fuori la regola è bello particolare. Quello che cercano non è un'amore da film o da quei romanzi che tanto piacciono a Vera, un'amore vero, libero di amare, chiunque.
"Perchè noi siamo così" le risponde Samu, "e così come?" Domanda la ragazza, "siamo noi, semplicemente noi, non c'è sempre una spiegazione, le spiegazioni sono banali, ma non semplici" dice Samuele, "io penso che le cose semplici sono quelle più complicate da raggiungere" dice Vera facendo riferimento a uno dei tanti libri che ha letto, ma quello che le sta più a cuore, quello che le ha insegnato ad amare, "e questa da dove viene fuori?" Le domanda il ragazzo, la ragazza ha una forte tentazione di rispondere con un semplice "niki" ma rimane in silenzio, pensa, "l'ho letta da un libro" "ah tu leggi" risponde divertito, "Samuele Segreto sei proprio divertente" le risponde, "non si può avere tutto nella vita a me è toccata la bellezza" risponde pavoneggiandosi, "peccato che in puntata hai rotto per un quarto d'ora su i tuoi complessi, però è irrinegabile" dice con sicurezza la ragazza, "vieni qui" dice il ragazzo stringendola a sé e rimangono a lungo sdraiati sul letto di Vera stretti uno nelle braccia dell'altro.

Angolo autrice
Preferite che i capitoli siano narrati in terza persona o in prima? Oppure faccio entrambi ad alternanza in base al capitolo?

Tengo a citare che la frase: le cose semplici sono quelle più complicate da raggiungere è presa dal libro "Scusa Ma Ti Chiamo Amore" e la Niki nominata è la protagonista, vi consiglio di leggerlo, c'è anche un film sul libro disponibile su Netflix

Wendy || Samuele Segreto || Amici22Where stories live. Discover now