Seguire il destino

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La luce che gli si posò in volto lo svegliò. Le ustioni nelle mani gli procuravano fitte di dolore. Il sangue fuoriuscito dalle sue nocche si asciugò creando una piccola crosta che si spezzò quando smosse le mani. Intorno a lui si estendevano metri di terra bruciata ed un odore acre era nell'aria.

Nei dintorni non c'era anima viva. Ferys si spostò su un fianco e facendo leva con le mani si mise seduto sull'erba. Si passò la mano dolorante sul viso e sospirò tremante.

Posò il suo sguardo sugli edifici davanti a se e restò fermo a riflettere.


Iana si svegliò con i primi raggi di sole. Aprì pigramente gli occhi che si adattarono alla luce, poi si stiracchiò sdraiata sul letto. Con un leggero slanciò si portò seduta sul bordo del letto. Il fine vestito di seta le scivolò su una spalla scoprendo la sua pelle morbida e liscia.

Si alzò dal letto pochi secondi dopo, raggiunse una stanza dove era presente un lavello e uno specchio in cui si sistemò.

Successivamente, prese da un grosso armadio un comodo ed elegante vestito che posò sul letto.

Si tolse il vestito da notte scoprendo un corpo dai lineamenti eleganti e snelli. Per quanto il suo corpo potesse sembrare delicato, era ricoperto da robusti filamenti di muscolatura, risultati di un'allenamento costante e disciplinato. Il suo addome, le sue spalle, le sue cosce e le sue braccia erano toniche e ben allenate.

I vestiti che indossò si adattarono perfettamente alle sue curve rendendola incantevole. Sopra di essi, indosso un leggero giacchettino che gli copriva le spalle.

Quando fu pronta, uscì dalla stanza e raggiunse la sala comune, dove due servi la fecero accomodare e gli servirono la colazione.

Si sedette pensierosa consumando lentamente il suo pasto. Non era sicura di quel che avrebbe dovuto fare quel giorno. Non era sicura che Ferys si sarebbe ripresentato quel giorno. Per un attimo, dubitò perfino che lo avrebbe mai fatto. Da un lato pensò a come accontentare la corte e i suoi obblighi, dall'altra a come comportarsi con Ferys. I pensieri erano in conflitto nella sua mente.

Sospirò, e in quel momento gli si avvicinò una delle guardie.

<< Mia signora. >> Disse chinando la testa e rimanendo in attesa. Ad un cenno di Iana, la guardia rialzò la testa e prese a parlare.

<< Poco fa è arrivato il Servant Ferys alle porte dell'edificio. Era ferito, perciò lo abbiamo portato dalla signorina Anna. >> Fece rapporto la guardia. Iana poso di scatto la forchetta stupita e fece per alzarsi. La guardia la fermò con un cenno.

<< Non è grave mia signora. E le ferite non sembrano essere riportate da uno scontro. Credo se le sia procurate da solo. >> Chiarì la guardia.

Iana si alzò comunque. << Ti ringrazio. Accompagnami da lui. >> Disse.

La guardia lanciò una rapida occhiata ai piatti ancora pieni, ma obbedì.

I due si diressero a grande passo attraverso i corridoi, fino a raggiungere una larga sala. Numerosi scaffali ornati di una moltitudine di medicinali e attrezzature mediche nonché di erbe fungevano da cornice ad una serie di sedili e poltrone operatorie sopra una delle quali Ferys era seduto intento a farsi fasciare le mani da una giovane non tanto più grande di lui. La giovane dottoressa era molto più bassa di lui, capelli corti che le scendevano fino a metà collo, di un colore bruno acceso. Gli occhi grandi e gentili anch'essi di colore marrone.

Ferys deviò per un attimo lo sguardo dalla ragazza e guardò l'entrata di Iana. Poco dopo, il giovane medico concluse il bendaggio e Ferys le annui gentilmente e la ringraziò. La ragazza ricambiò e si scostò facendo un leggero inchino a Iana quando si avvicinò, dopodiché si occupò di rimettere a posto l'attrezzatura.

Un nuovo mondo: La nascita di un guerrieroWhere stories live. Discover now