Lady Iana

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Il giorno a venire Ferys si sveglio tutto indolenzito, gli facevano male i muscoli, la testa, gli occhi e le mani. Faticava perfino a concentrarsi. Si sentiva stanco e spossato. Ma qualcosa lo faceva fremere quel giorno fin quasi ad ignorare e dimenticare tutto ciò che lo affliggeva, il pensiero di incontrare finalmente Lady Iana, il suo destino e le sue risposte sarebbero presto giunte. Fece avanti e indietro per la stanza per quasi un'ora.

Per un attimo pensò di tornare sulle mura ad allenarsi, forse lo avrebbe distratto, ma cambiò idea. Restare su quelle mura richiedeva molta concentrazione ed in quel momento non era in grado. Per cui prese un libro sull'leggendario Jiegdral e ci si immerse, ma anche la lettura colta da ansia e agitazione, non fruttava.

Quando infine il fatidico momento giunse, venne travolto da una rinnovato senso di agitazione, La guardia gli chiese di seguirlo e lui obbedì. Cerco di approfittare del tragitto per calmare i nervi, ma il risultato fu parziale. Ormai non era piu in grado nemmeno di comprendere cosa provasse.

Attraversarono il verde giardino in direzione dell'Arcanium, ma passarono oltre, Ferys non aveva mai visitato ciò che andava oltre l'Arcanium e si stupì di scoprire che oltre c'era una vera e propria piccola città. C'era movimento, case, costruzioni, piccole piazze e negozi. Non si inoltrarono in essa, poiché la guardia deviò quasi subito inoltrandosi in un ampio spazio dove erano presenti case lussuose, statue e raffinati giardini e siepi, Ferys si soffermò un attimo a pensare a quanto incredibile fosse la possibilità che tanto verde e tanta vegetazione potesse crescere sotto un finto sole. Si fermarono davanti un edificio piuttosto lussuoso ed elegante. Alla porta erano presenti delle guardie con dei simboli e degli araldi diversi da quelli dell'accademia. Non era difficile capire che si trattasse della scorta di Lady Iana. Corazze bianche e dorate che brillavano sotto il sole splendente in tutta la loro fierezza e maestosità.

L'architettura dell'edificio non differiva dal resto dell'accademia, l'unica cosa a rendere quell'edificio diverso era la presenza di quelle imponenti guardie presenti alla porta. Da vicino, Ferys poteva ammirare le loro vesti, indossavano una raffinata veste sopra la quale tenevano una grossa e robusta armatura, nonché pregiata e decorata. Sulle spalle poggiava un grosso mantello che portava quello che probabilmente era il sigillo degli Shylad, un quarto di luna nel cerchio del sole.

Appena si avvicinarono, la guardia Shylad fece cenno all'accompagnatore di Ferys che si congedò. Aprì la porta ed indicò al ragazzo di entrare per poi richiudere dietro di lui senza pronunciare nemmeno una parola.

Ferys avanzò indugiando, la stanza era spaziosa benché non molto grande. Illuminata da quattro cristalli posti ai quattro angoli. Al centro della stanza semi vuota, erano presenti quattro persone, una delle quali, nonché l'unica che Ferys conoscesse, Tanleri. Accanto a lei giaceva fiera una donna avanti con l'età dallo sguardo fiero e saggio ed elegantemente vestita, che guardava da sotto le rughe degli occhi il ragazzo con sguardo analitico. Dietro di lei, in piedi, si ergeva come un ombra un alto ed elegante elfo che osservava con sguardo ferreo davanti a lui senza battere ciglio e senza muovere nemmeno un muscolo. Quando lo sguardo di Ferys passò all'altro lato, il suo fiato si arrestò. Il suo cuore quasi cessò di battere e la sua mente si annebbiò. Quella divina creatura conquistò il suo sguardo che per pochi ed intensi istanti lo portò ad ignorare tutto ciò che lo circondava.

Una giovane ragazza, probabilmente della stessa età di Ferys se non leggermente più grande, sedeva con fare elegante e sorridente. I suoi capelli argentei raccolti in una coda lasciava cadere sul viso alcune eleganti ciocche che accarezzavano il suo dolce viso perfetto e i suoi occhi gentili di un profondo color turchese. Il suo viso delicato accompagnato da una piccola fossetta creata dal suo divino sorriso.

Ferys deglutì e deviò lo sguardo verso Tanleri, rendendosi conto dell'imbarazzo che poteva creare fissando cosi intensamente la ragazza.

La giovane si alzò e gli si avvicinò. << Ferys, suppongo. >> Chiese gentilmente. La sua voce era angelica, un piacere per le orecchie del ragazzo.

<< Immagino di si... >> Rispose Ferys. La ragazza si limito a sorridergli come se non stesse più nella pelle per l'entusiasmo. Ma era troppo accorta per mostrarlo.

<< Mi chiamo Iana. Sono contenta di vederti finalmente. >> Disse con voce accogliente porgendogli la mano. L'anziana lanciò un'occhiataccia al ragazzo, ma Ferys la ignorò. Osservò per un breve istante la piccola mano della ragazza e poi rispose al saluto. Le loro mani si strinsero, la callosa mano di Ferys avvolse la morbida e calda mano della ragazza. Il cuore del ragazzo batté tanto forte da farli credere che stesse per scoppiare e per un istante esitò a rilasciarla. Stranamente neanche Lady Iana sembrò avere fretta nel mollare la presa. Divenne rosso come un peperoncino e per quanto fu consapevole di quanto sembrasse ridicolo e il suo orgoglio gli intimasse di darsi un contegno, il quel momento sembrò che tutto il resto non contasse piu.

L'anziana si schiarì la gola smorzando la situazione. I due abbassarono lo sguardo e tornarono in se. Tanleri si lasciò scappare una risatina di gusto.

Iana fece ritorno al suo posto mentre Ferys rimase in piedi ancora scosso ed incerto.

Finalmente dopo tanto tempo aveva davanti ai suoi occhi la ragione della sua presenza qui, era li. Davanti ai suoi occhi. E la vedeva bene.

Era incantevole. Ma provava una paura profonda.

Un nuovo mondo: La nascita di un guerrieroWhere stories live. Discover now