73 - calendar -

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Swami's POV

"Zio!" Esclamò Camilla correndo verso Federico

Lui le sorrise.

"Ciao principessa, come stai?" Le domandò

Camilla gli sorrise, completamente ammaliata.

"Bene zio, tu invece?
Va un pochino meglio?" Gli domandò riferendosi al ginocchio

Federico accennò un sorriso e le disse
"Ci vuole un po' affinché stia meglio."

Camilla si sedette accanto a lui e lo abbracciò.

"Ci prenderemo noi cura di te" Disse facendo sorridere tutti i presenti, in primis il diretto interessato

Federico le lasciò un bacio e Camilla lo guardò innamorata.

Innamorata dello zio suo, come diceva sempre.

"Perdonaci se ci siamo presentati già oggi ma quella piccola peste mi ha fatto una testa enorme." Disse Ginevra mentre la figlia la guardava con uno sguardo innocente

"Figurati, potete venire quando volete.
A me fa piacere." Le rispose Federico

Din don

"Chi è adesso?" Domandò Federico

Enrico in risposta alzò le spalle e andò ad aprire.

E dopo qualche istante, la figura di Nicolò fece il suo ingresso.

"Pensavi che ti avrei lasciato in pace eh.
E invece no.
Non ti libererai di me Chiesa." Disse il sardo facendo sorridere lo juventino

Io dal mio cantò, mi voltai istintivamente verso Ginevra che deglutì alla vista del giocatore dell'Inter.

La mia migliore amica si voltò verso di me ed io capì che voleva parlarmi.

Mi alzai dal divano e le feci cenno di seguirmi.

Quando anche lei entrò in camera di Federico, chiusi la porta alle mie spalle e le concessi tutta la mia attenzione.

"Dovevi aspettarti di rivederlo." Le dissi e lei sospirò

"Non sono agitata infatti." Mi rispose
"Questa raccontala a qualcun'altro." Le dissi puntandola con il dito

"Nessuno eccetto te e Federico sa cosa è successo tra noi.
E non provare a negarmelo, perché è palese che Federico lo sappia.
È il suo migliore amico." Disse guardandosi intorno

"Hai paura che lo sappia mio fratello?
No perché ti ricordo che è a Milano." Le dissi e lei mi guardò nuovamente

"S, tu sai." Sussurrò ed io sospirai

"G, te l'ho detto a Roma e te lo ripeto a Torino.
Io so per certo che una parte di te, amerà sempre Leo.
È stato ed è il tuo migliore amico.
È stato il tuo primo amore ed è il padre di tua figlia.
È letteralmente un pezzo di te.
Un pezzo della tua anima e un pezzo del tuo cuore.
Credo fermamente che a parlare sia questo tuo lato che appunto, lo amerà sempre." Le dissi e lei chiuse gli occhi

"Sappiamo entrambe che se non avessi sentito una qualsiasi cosa, non avresti fatto quello che hai fatto Nicolò.
E non mi riferisco ad un sentimento, ma ad un'attrazione forte.
Non precluderti nulla.
E con questo non ti dico di metterti con lui, ma se ne hai la possibilità e te la senti, prova a conoscerlo davvero.
Questo vale con Nicolò o con chiunque altro.
Se è destino è destino, per quanto tu possa cercare di evitarlo.
Che sia con lui, con mio fratello, o con chiunque altro io voglio solo la tua felicità." Le dissi e lei mi sorrise

"Lo so, S.
Lo so." Disse per poi abbracciarmi

La strinsi a me e la sentì sospirare.

"E la tua felicità?
Ti vedo decisamente meglio." Mi disse quando ci allontanammo

Annuì e iniziai a giocare con gli anelli che portavo.

"Non chiedermi il motivo perché non riesco a capirlo, ma ha fatto tutto Melissa." Le dissi e Ginevra spalancò gli occhi

***

"Non voglio mettere in dubbio la sua parola ma ti ho visto soffrire come mai prima d'ora.
Eri a pezzi.
Sei sicura della sua sincerità?" Mi domandò ed io annuì

Le avevo raccontato tutto ed era più che sconvolta, e naturalmente preoccupata per me.

"Nello stesso momento in cui l'ho visto quando sono arrivata ho sentito che era innocente.
Gliel'ho letto negli occhi quando gli ho detto cosa mi aveva detto Melissa.
Conosco ogni sua singola espressione, e capisco quando mente.
Era più sincero che mai." Dissi

"Bene, se lo è per te lo è anche per me." Mi rispose ed io le sorrisi

Ginevra mi accennò un sorriso, per poi mordersi il labbro.

"Devo essere sincera però, non è stato ne per questo ne per Nicolò che volevo parlarti." Mi disse mentre continua a torturarsi il labbro

"Per cosa allora?
Che è successo?" Le chiesi

Ginevra mi guardò preoccupata e fece un bel respiro mentre io la guardavo confusa.

"Swami." Disse ed io scattai sull'attenti

Ginevra mi chiamava con il mio nome e non S, quando doveva sgridarmi o quando la situazione era seria.

"Ti ricordi del nostro calendario vero?" Domandò ed io spalancai gli occhi

Cazzo.

CUPIDO HA FATTO GOAL - Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora