26 - Ponte Vecchio -

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Swami's POV

"Uffa!" Esclamai mettendomi le mani nei capelli.

Avevo svuotato la mia valigia alla ricerca di un dannato paio di scarpe che volevo mettere per uscire con Federico.

Avevamo appuntamento alle 20, ed erano le 19:55.

E la sottoscritta non riusciva a trovare le scarpe che si era messa in testa di mettere.

Ginevra rideva sotto i baffi e Camilla mi guardava perplessa mentre parlava al telefono con mio fratello.

"S, devi calmarti." Disse Ginevra poggiando una mano sulla mia spalla sinistra

"Come faccio a calmarmi!
Devo uscire tra meno di cinque minuti e ancora non so dove siano finite le mie dannate Jordan !" Esclamai facendo gesti con le braccia.

La mia migliore amica mi sorrise e disse
"Su spostati e fammi vedere un po'."

Mi allontanai dal casino che avevo creato e feci un respiro profondo.

Ginevra iniziò a cercarle con me, ma quelle scarpe sembravano sparite.

"Cosa cercate?" Domandò Camilla curiosa

"Le scarpe verdi della zia, amore." Le rispose Ginevra

"Quelle che sono sotto al letto nostro mamma?" Domandò Camilla alla cui domanda, io e sua madre ci voltammo immediatamente.

"Come ci sono finite qui sotto?" Domandò Ginevra perplessa mentre io le mettevo velocemente

Diedi un bacio sulla testa a mia nipote e le sorrisi.

"La zia sarebbe letteralmente persa senza di te!" Esclamai e Camilla sorrise

In quel momento, il mio cellulare prese a squillare.

Ginevra me lo passo guardandomi maliziosa

"Smettila ti prego." Risi mentre leggevo il suo nome sullo schermo

"Pronto?" Risposi
"Ei, io sono qui davanti." Disse Federico
"Arrivo." Gli risposi
"Va bene, ti aspetto." Mi disse per poi chiudere

"Io vado ragazze mie." Dissi salutando la mia migliore amica e mia nipote

"Ciao zia!" Mi salutò Camilla sorridente

Le stampai un bacio sulla guancia e sorrisi a Ginevra che mi incitò a darmi una mossa, facendomi ridere.

Uscì dalla stanza per poi dirigermi verso l'entrata dell'hotel.

E lo vidi immediatamente.

Iniziai a capire, che Federico l'avrei riconosciuto tra mille persone ed anche di più.

Il ragazzo mi sorrise e si staccò dal muretto al cui era poggiato.

Indossava un pantalone blu, e una t-shirt bianca come le sue scarpe.

Ma aveva un gubbino posato sulle spalle.

"Ei" mi sorrise

Gli sorrisi anch'io, per poi lasciargli un bacio sulla guancia.

"Pronta a vedere un po' di Firenze con una guida d'eccezione?" Mi domandò divertito

Ridacchiai per poi rispondergli "assolutamente si"

Federico mi sorrise nuovamente e mise un braccio sulle mie spalle, mentre ci incamminammo.

Poi si fermò, e mi voltai verso di lui.

"Che succede?" Domandai
"Non ho pensato che magari potesse darti fastidio." Disse alludendo al braccio, per poi abbassare lo sguardo e mordersi il labbro.

Portai due dita sotto il suo mento, e gli feci alzare lo sguardo.

"Se così fosse stato, l'avrei detto.
Ma per favore, non pensare mai di darmi fastidio." Dissi e lui mi sorrise timidamente per poi lasciarmi un bacio sulla fronte

"Qui vicino c'è un posto, andiamo.
Voglio portartici." Mi disse

***
"Immagino che in questi giorni tu ci sia già venuta, ma volevo portartici.
Sai, quando ero più piccolo e vivevo ancora qui a Firenze, ci venivo spesso.
Mi è sempre piaciuto moltissimo questo posto e il bello è che non ti so neanche dire il perché." Mi disse il ragazzo al mio fianco mentre osservava attento il Ponte Vecchio

"È bellissimo, specie adesso con il tramonto." Sussurrai sincera spostando poi lo sguardo sul ragazzo

Trovai Federico intento a guardami.

"Ti dispiace se faccio una foto?
Quando viaggio mi piace immortalare." Gli dissi sotto il suo sguardo attento

"Puoi fare tutte le foto che vuoi." Disse ed io gli accennai un sorriso, per poi prendere il cellulare ed aprire la fotocamera

Scattai una foto, e feci per farne un'altra.

E quando modificai lo zoom, notai che l'obiettivo inquadrava anche Federico.

"Me lo fai un bel sorriso?" Domandai e lui rise, per poi guardarmi e sorridermi.

E lì, scattai la seconda foto.

Forse, la più bella che avessi mai fatto.

Anzi, togliamo pure il forse.

Sorrisi mentre la guardai, e Federico si avvicinò a me mettendo una mano sul mio fianco

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Sorrisi mentre la guardai, e Federico si avvicinò a me mettendo una mano sul mio fianco.

Il mio cuore, praticamente scoppiò.

"Fa vedere." Disse il ragazzo ed io voltai il cellulare verso di lui

"Sei riuscita con una foto a rendermi bello." Rise ed io mi morsi il labbro

"Federico, non è la foto che ti rende bello.
Sei tu che rendi bella la foto." Sussurrai e lo vidi sorridere.

E non capì più nulla.

È successo tutto così in fretta che neanche posso dire come quel perfetto sconosciuto, è diventato tutto ciò di cui avevo bisogno.

Perché si, realizzai tutto dal giorno alla notte.
Di punto in bianco mi accorsi che a fare goal, quella volta era stato cupido.

E ne ebbi la certezza, quando Federico prese il mio volto tra le sue mani e mi guardò negli occhi.

"Io voglio viverti Swami.
Lo voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo." Sussurrò per poi posare le sue labbra sulle mie

E mentre il mio cuore esplose, questa volta sul serio, il mio stomaco era diventato la savana selvatica a quante cose sentivo.

E la mia testa ripeteva in loop, ciò che aveva appena detto.

E lui rimase così.
Continuava a tenere il mio viso tra le sue mani mentre mi baciava, ed io portai una mano tra i suoi capelli e con l'altro braccio cercai di avvicinarlo a me.

Lo sentì sorridere sulle mie labbra.
Ed io sorrisi sulle sue.

Tutto questo, sotto lo sguardo incredulo di Firenze e di vai a capire quante persone che avevano riconosciuto Federico.

Ma a lui non sembrava importare.
E non importava a me.

Alla sottoscritta in quel momento importava solo essere esattamente lì dov'era.

Con Federico.

CUPIDO HA FATTO GOAL - Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora