~ ADESSO INTORNO A TE ~

Stupida allegria

Sono arrivato da poco alla Label e Francesco già mi sta triturando i...insomma quelli...ma possibile che trovi sempre un modo nuovo per rompere le palle?

<<Senti...io ho parlato cinque minuti fa con l'etichetta di Emis, posso capire gentilmente che vogliamo fa...così lo so pure io e, di conseguenza e di grazia, lo sanno pure loro?>>

<<Io voglio capì qual è il problema tuo mo co' 'sto pezzo!>>

<<Il problema mio è sempre lo stesso e cioè che Bes non ha un manager...me devo riferì a te per tutte le cose che lo riguardano, quindi che faccio?>>

<<Che fai? Te sei risposto da solo...riferisci a me!>> l'astinenza a questo je sta a fa male eh, io ve lo dico! Anzi, se intravedete Monica da qualche parte vedete de portà pure lei a conoscenza de 'sta situazione perché questo lo perdemo! Poi non dite che non v'avevo avvisati!

<<E quindi che devo fa??>> no, no secondo me l'avemo già perso

<<Che devi fa? La traccia ce l'abbiamo...girala a loro...che già hanno le altre registrazioni SIAE da fa...stampa quello che devi stampà per diritti di utilizzo, immagine e tutto...e poi te lo firma Emma come genitore ed io per l'etichetta...te lo devo di' io che devi fa?>>

<<In effetti no...>> zitti che forse ce l'avemo fatta...

<<E allora??>>

<<Brì è che io...>> sbuffa tracollando direttamente sulla poltroncina...no eh! Pure a mettermi a fa lo psicologo stamattina proprio no! <<non lo so...>>

<<Francè...c'avemo diecimila cose da fa...te pare il momento de fasse venì 'na crisi depressiva??>> sì, lo so, il tatto non è il mio forte...ma io tra il lavoro e le telefonate a mio figlio che è rimasto a casa con mia sorella, che è ancora arrabbiata con me...vi sembra sia il momento adatto per aggiungerci altre preoccupazioni? Sì, perché è vero che lo cazzio sempre...che ci prendiamo in giro e che me la pijo co' lui per ogni minima cosa che non va come dovrebbe...ma ci tengo veramente tanto a lui...m'ha aiutato un sacco, specie all'inizio quando non sapevo da che parte prendere tutta 'sta roba dell'essere a capo di un'etichetta...e, diciamo la verità, m'ha pure parato il culo ogni volta che per uno scazzo improvviso inventavo viaggi ovunque con le scuse più banali perché Roma mi stava stretta......................................................

Ero nello studio di mio padre, il proprietario della Label dove lavoravo - avevo appena scoperto - si era trasferito in Brasile con una delle solite modelline ingaggiate per fare la campagna di merch o per "accompagnare" i ragazzi durante gli eventi, e quindi, con la coda tra le gambe, visti i trenta e passa suonati, mi era toccato andare al suo studio, come un cliente qualsiasi, per chiedergli quale azione legale si potesse intentare contro il tipo che, tutt' a un tratto, c'aveva lasciati tutti allo sbaraglio. Avevamo tra l'altro scoperto che, quello che credevamo fosse un socio effettivo della società, seppur in minoranza, era solo quello che gli dava una mano...senza alcun tipo di contratto tra le altre cose...e quindi, per noi, senza alcuna possibilità di rivalsa, o quasi. Mio padre era impegnato con dei clienti...io e la mia mania di presentarmi senza telefonare...e, in più, la segretaria mi aveva appena avvertito che prima di me c'era quel ragazzo che stava rientrando proprio in quel momento e che era fuori, impegnato a fare una telefonata di lavoro...lo avevo squadrato da capo a piedi...jeans scuro, Jordan multicolor e camicia lilla...bizzarro era bizzarro, ma proprio non riuscivo a spiegarmi cosa ci facesse un tipo del genere in studio da mio padre...il vociare che sentivo era segno che stava congedando i clienti che erano con lui...difatti poco dopo, era lì, davanti a me, stranito dal fatto che in sala d'attesa ci fossi proprio io...

<<Buonasera avvocato...>> lo aveva salutato quel ragazzo strano che mi aveva fatto compagnia

<<Francesco...>> gli aveva sorriso mio padre dandogli la mano per scusarsi poi un attimo <<come mai da queste parti...?>> aveva domandato rivolgendosi a me