0. Prologo

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Non credere che ti lascerò andare. Se finirò all'Inferno, tu verrai con me.

Il forte aroma dei chicchi di caffè impregnava l'aria della piccola caffetteria, donandole così un profumo che caratterizza la vita delle persone che sono sempre di fretta. Quel locale nascosto all'angolo della strada era quasi sempre vuoto e le quattro o cinque persone che ci si fermavano al giorno erano clienti abituali. Alcuni si chiedevano come il posto facesse ad essere ancora aperto visto la scarsità di frequentatori, ma nessuno aveva una vera e propria risposta.

C'era un solo uomo all'interno in quel pomeriggio piovoso, era uno dei clienti abituali. Era seduto su uno dei tre tavolini in legno traballanti, su ognuno di essi era appoggiato un quotidiano fresco di stampa.

Ezra stringeva nella sua mano ruvida il bicchiere di plastica che conteneva il suo caffè espresso. Qualche goccia cadde sulla sua divisa blu, macchiandola leggermente. Il liquido era bollente, ma poco gli importava. La sua mente era concentrata su tutt'altro in quel momento. I suoi occhi attenti leggevano parola per parola la testata principale del giornale, sotto il titolo c'era l'immagine di una ragazza giovane, sui vent'anni circa. Lui conosceva fin troppo bene quel volto angelico.

<<Povera Sophie!>> esclamò la vecchia proprietaria della caffetteria dopo aver notato da cos'era stata catturata l'attenzione del poliziotto.

Ezra si voltò verso la donna e lei continuò a parlare.

<<Si presume che l'abbiano rapita, ma alcuni pensano che sia scappata o che si sia addirittura suicidata. Fatto sta che nessuno ha sue notizie da quasi una settimana. Povera, povera Sophie! La conosco da quand'era bambina, sai Ezra? Sono convinta che ci sia qualcuno dietro la sua sparizione, la conosco, la conosco fin troppo bene! Non commetterebbe mai sciocchezze del genere! Speriamo sia al sicuro, povera bambina! Oh, Sophie...>> l'anziana continuò a borbottare con voce singhiozzante, ma Ezra la ignorò. Sapeva benissimo che la vecchia Marge conosceva Sophie.

L'uomo finì di bere il caffè in un solo sorso e strinse forte il bicchiere nella sua mano, accartocciandolo. Si alzò in piedi e buttò la plastica rovinata nel cestino verde di fianco al bancone. Andò verso la proprietaria del negozio e le diede qualche banconota stropicciata.

<<Grazie per il caffè>> disse soltanto senza commentare le sue parole di prima, per poi dirigersi verso l'uscita.

Mentre la pioggia cadeva incessante sul suo viso e gli bagnava i capelli neri un po' troppo lunghi non poté fare a meno di sorridere fra sé e sé, con un'unica frase che si ripeteva come un mantra nella sua testa.

Non la troveranno mai.

Love NotesTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang