<<Catherine, stai tranquilla, non affonderemo>> afferra le mie spalle e scandisce bene le sue parole per rassicurarmi <<Sembra che sia salito qualcuno, forse qualche membro dell'equipaggio che mancava all'appello. Non ti preoccupare>> mi lascia una carezza rassicurante sugli omeri. <<Forza, fai un ben respiro>>
Al sentire le sue parole mi calmo leggermente. Non stiamo affondando, manteniamo la calma. Respira, inspira.Pochi minuti dopo è passato tutto, il panico almeno. Ormai è la curiosità a prendere il sopravvento. <<Sai non penso sia andata così. Generalmente se non si ha l'equipaggio al completo non si può proprio partire. La vedo una mossa rischiosa>>
Alza le spalle <<Sarà>> dice e poi guarda il suo orologio. <<<Catherine mi devi scusare, devo proprio andare. Ci vediamo dopo, okay?>>
<<Certo, non preoccuparti. Ci si vede in giro>> lo guardo allontanarsi e mi stringo nelle spalle.***
Ho continuato ad ignorare Noah per tutta la giornata. Adesso guardo l'anello che mi ha regalato al mio ultimo compleanno e sospiro. A volte mi fai proprio incazzare.
Non ho voluto mangiare niente neanche a pranzo, non riesco a fare altro che bere acqua o tisane. Questa volta devo esserci andata giù pesante. In ogni caso, sono umana anche io. All'ora di cena mi preparo di tutto punto per andare a mangiare nella grande sala adibita ai pranzi. L'ho intravista la prima volta mentre cercavo il bar, quindi non ci metto troppo a trovarla.
Il buffet è molto grande. Io amo questo posto: alcol e cibo a volontà!
Comincio a camminare in quella direzione ma la suoneria di un telefono mi ferma. È il mio. Lo afferro e aggrotto le sopracciglia quando vedo il nome di mio fratello lampeggiare sullo schermo.
<<Alex?>> rispondo portandolo all'orecchio <<Alex mi senti?>> il suono è disturbato, sento delle voci di sottofondo e il chiasso di questa sala, composto dalle chiacchiere dei commensali e dal continuo scontrarsi di piatti e posate, non aiuta per niente.
A malincuore, dovendo rimandare ancora il mio incontro con il cibo, esco da lì e cammino fino ad arrivare sulla prua della nave. <<Alex? Mi senti adesso?>> indietreggio leggermente e mi accomodo su una panchina.
<<Catherine, ti devo dire una cosa>> il suo tono è grave e serio e mi fa preoccupare. Sarà successo qualcosa a casa? Staranno tutti bene? Non può essere successo qualcosa di brutto mentre io sono bloccata per tre mesi su questa crociera!
<<Tutto okay Alex? Mi devo preoccupare? State bene? Mamma? Papà?>> domando in preda alla confusione.
<<Si, stiamo bene, non ti devi preoccupare per quello>> risponde e percepisco il suo tono in difficoltà. Vuole dirmi qualcosa ma non sa come articolare il discorso.
<<Significa che mi devo preoccupare per altro?>> domando cercando di capirci qualcosa di più.
Ma perché oggi giocano tutti a "Diciamo ogni cosa in forma oscura così Catherine è costretta a leggere tra le righe"?
Ho scritto in fronte "indovina" per caso? Non che mi risulti.<<Catherine per me è davvero diff->>
<<ALEX NO!>> lo interrompe una voce. Una voce che conosco fin troppo bene.
<<Noah?>> domando confusa. Okay, spero che si muovano a parlare, mi sto preoccupando un'altra volta.
<<Ascoltami, pezzo di merda. Per prima cosa non prendo ordini da te>> gli risponde Alex <<Secondo, perché dovrei pararti il culo? Per far soffrire ulteriormente mia sorella? Potevi pensarci prima, non lascerò che sia legata a te da qualche finto sentimento affettivo un minuto di più>> Ma di che stanno parlando?
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Under the same night sky
Mystery / Thriller«Mi serve un favore» dice all'improvviso e io inarco un sopracciglio «Mi hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei potuto chiedertelo» Lo blocco. «Mi ricordo quello che ti ho detto, dimmi pure» Inizialmente non parla, sembra sul punto...
4. Rose, sei tu?
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