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<<Quindi Michael è mio padre e ha ucciso mia madre, che era la migliore amica di vostra madre.. Ora se volessi sdrammatizzare direi che o mio padre o mia madre sono stati dei traditori... O Michael non sapeva fossero amiche o l'ha fatto apposta oppure mia madre non sapeva stesse con tua madre..>> ridacchio e guardo Kol <<non fa ridere... lo so..>> alzo le spalle e sospiro arresa
<<Troveremo un che di divertente anche in questa storia..>> con la mano avvicina la mia testa al suo petto e la bacia
Io alzo lo sguardo e quasi mi sciolgo.
<<Sei così dannatamente tenero ma resti sempre uno stronzo che mi ha spezzato in due..>> sospiro
<<Lo so.. lascia solo che ti dimostri che voglio cambiare..>> mi guarda fisso negli occhi
Annuisco. Annuisco e basta. Non so se voglio preoccuparmi anche di questo dolore ora..
<<Andiamo dentro.. voglio sapere se hanno altro da dirmi..>> sospiro
<<Harper>> dice Rebekah con uno sguardo simile a un "scusami per qualcosa per cui non ho realmente una colpa"
<<Tranquilla.. voglio solo sapere se sai altro>>
<<No, la strega mi ha restituito i ricordi ma non mi ha detto altro.. ciò che ricordo l'ho detto..>> sospira
<<Bisogna capire per quale motivo Michael volesse ucciderti. Che tu sia strega e vampiro probabilmente, anzi sicuramente, è a causa delle streghe e delle loro manie di voler ristabilire l'equilibrio in qualsiasi incantesimo>> dice Klaus
<<Bisogna anche capire per quale motivo tutte le streghe sanno della mia storia.. c'è qualcosa che ci sta sfuggendo e credo sia anche importante.. voglio dire: perché generazioni e generazioni di streghe dovrebbero ricordare la mia storia se non per qualcosa di veramente grosso?>>
<<Tu sei stata rapita da quella strega.. deve essere potente per poter attrarre a sé una strega-vampiro e per poter rendere invisibile un'intera casa>> mi ricorda Kol
<<Hai ragione.. ma non so nemmeno il suo nome e non so dov'era quella casa.. in un bosco, ma in quale parte del bosco?>> sospiro
<<Credo che probabilmente torneranno a cercarti.. se c'è davvero dell'altro non si lasceranno scappare la possibilità di trovarti di nuovo>> dice Klaus
E ha ragione. Come mi ha trovata una volta, mi troverà due.. Credo davvero di essere importante per loro. Quella donna era estasiata e sconvolta nel vedermi.. Forse tutti pensavano fossi una leggenda?
Ormai la luna è alta nel cielo scuro, salgo le scale dell'enorme casa e vado verso la mia stanza. Mi getto sul letto e inizio a fissare il soffitto.
<<Percepisco la tua presenza>> dico continuando a fissare il soffitto
<<Lo so>> dice Kol entrando e avvicinandosi al letto
Mi giro per guardarlo.
Ha uno smoking.
<<Esci?>> chiedo, distogliendo lo sguardo
<<Si..>> dice sedendosi sul letto
<<Okay>> mi alzo e vado verso il bagno della mia stanza.
Con chi cavolo deve uscire? E per di più con uno smoking!
Prima mi bacia, mi dice cose carine e poi si presenta così conciato in camera mia e mi sbatte in faccia che sta per uscire..
Ma in che senso?!
Mentre l'acqua scorre sul mio corpo sbuffo.
Questa cosa mi fa proprio arrabbiare!
Chiudo gli occhi per cercare di allontanare dalla mente questi pensieri.
Tutto nero poi improvvisamente dei flash.
Un sorriso.
Uno smoking.
Degli occhi marroni.
Riapro subito gli occhi.
Decisamente non riesco a smettere di pensare a lui e quello stupido smoking che stava indossando.
Finisco di lavare corpo e capelli velocemente, torno in camera e ovviamente Kol non era più seduto sul letto.
Poi noto sulla scrivania della stanza una scatola
'Per Harper'
La apro e dentro c'è un vestito.
Fucsia.
Mi sembra anche molto semplice ma il colore è stupendo.
Ci sono anche dei tacchi.
Argento brillantinati.
Per nulla esagerati, molto eleganti.
Poi una lettera.
Sto per aprirla e so già di chi potrebbe essere.
'Credo tu ci stia mettendo troppo in quel dannato bagno. Le regole le conosci: indossa questo abito e queste scarpe. Scendi giù il più in fretta possibile"
Anche se titubante, decido di stare al gioco.
Mi preparo il più velocemente che posso e scendo le scale dell'enorme casa.
<<Finalmente>> mi guarda sorridendo
<<Tu non stavi uscendo?>> gli dico con un tono di sufficienza e cercando di non guardarlo
<<In realtà si.. poi si da il caso che la ragazza con cui dovevo uscire sia stata un'ora in doccia quindi ho dovuto modificare i piani>> dice porgendomi la mano <<Ho dovuto spostare l'appuntamento qui. Ho cercato di fare meglio che potevo>> sorride e mi guida verso la sala da pranzo.
Ci sono tantissime candele per la stanza e sul tavolo c'è già del cibo.
<<Pensavo al fatto che non ci siamo mai dati al romanticismo>> dice e afferra un mazzo di rose porgendomelo
Ridacchio.
<<Sono sicura di non essere la persona più romantica e sdolcinata che tu abbia mai incontrato>> dico e lui avvicina il suo viso al mio
<<Possiamo lavorarci>> sussurra avvicinando le labbra alle mie ma senza toccarle
Si allontana quasi bruscamente e mi indica una sedia.
Mi siedo e ridacchio.
<<Passerai tutta la serata a ridacchiare?>> chiede
<<Non lo so.. scusami..>> alzo le spalle e anche lui si siede a tavola
<<Se te lo stai chiedendo: Klaus e Rebekah non sono in casa e non torneranno prima di domani sera>>
<<Okay>> sorrido
Ceniamo tra frecciatine e mezze frasi.
Da un lato mi diverte punzecchiarlo, dall'altro non so se mi sento pronta a lasciarmi andare di nuovo del tutto.
Finiamo la cena e ci sediamo sul divano del salone
<<Comunque credo che un giorno ti chiederò di rifare il mio armadio, questi vestiti sono veramente belli..>> sorrido <<sulle scarpe potremmo migliorare in comodità>> dico togliendole
Sono bellissime, si, ma abbastanza scomode...
Lui ride e mi fissa.
Distolgo lo sguardo.
Lui con un dito rialza il mio viso e i miei occhi si ritrovano ad osservare i suoi di occhi.
Restiamo per diversi secondi così, immobili, poi lui inizia ad avvicinarsi e ad avvicinarsi ancora..
Il sangue pulsa velocemente, i battiti accelerano.
C'è una fortissima tensione che trova il culmine quando le nostre labbra si toccano.
<<Ora vorrei decisamente salire sopra e toglierti lentamente questo vestito che tanto ti piace e che ti sta così dannatamente bene..>> dice sulle mie labbra sussurrando
<<Ma?>> chiedo guardandolo negli occhi
Aveva colto la sfida nel mio tono quindi dopo una risata di soddisfazione fa ciò che pochi secondi prima mi aveva detto.

HARPER SALVATORE Where stories live. Discover now