Si blocca, mi guarda.

«E... Perché? Dove vai?»

«A una festa...».

Sgrana gli occhi e ammutolisce. Manda giù il boccone, si alza, prende un bicchiere, lo riempie d'acqua e lo beve. Alla fine, schiarendosi la voce, dice:

«Wow, tu che vai a una festa... Bello, significa che ti stai aprendo. E dimmi: con chi vai?».

Stavolta sono io che rimango in silenzio, completamente imbarazzata. Eddie sembra capirlo immediatamente perché sospira e incrocia le braccia al petto, completamente neutrale.

«Non me lo dire... Ci vai con Charlie, vero?».

Prendo a giocherellare con una ciocca mossa dei miei capelli. «Già...».

Annuisce.

«Mamma e papà lo sanno?»

«Cosa? Di Charlie o della festa?»

«Di entrambi»

«Di Charlie no, della festa sì».

Annuisce ancora, sembra si sia rotto: sa fare solo quello.

«A che ora torni?»

«Minchia Eddie! Cos'è? Un interrogatorio?» sbotto scherzosa, anche se penso sia veramente così.

Non accenna nemmeno a una minima risata, è serio come non mai. Si è trasformato nella versione dello studente modello che con estrema freddezza esegue qualsiasi compito alla perfezione.

«La responsabilità di stasera è la mia, in più voglio proteggerti e per farlo ho bisogno di sapere tutto»

«Responsabilità? Ma di che stai parlando?».

Mi guarda storto per qualche secondo, come se lo stessi prendendo in giro, ma io non lo sto facendo, sono davvero confusa.

«Mamma e papà questa sera sono fuori a mangiare con degli amici e poi vanno a teatro. Se non torni a casa entro un orario prestabilito sono cazzi amari per me e per te messi insieme».

Merda, è vero, non me lo ricordavo mica, eppure mia madre e mio padre me l'avranno ricordato minimo un centinaio di volte, ma con la memoria da criceto stupido che mi ritrovo l'ho rimosso per l'ennesima volta.

«Giusto...» annuisco pensosa «comunque tornerò per mezzanotte».

«Va bene, non un minuto di più, intesi?»

«Certamente, te lo prometto».

Finisco il panino e metto a posto, poi salgo e vado a prepararmi, sul telefono trovo un messaggio di Charlie:

Charlie_Gray05: a casa mia verso le 20:00, ti ricordo che non sei obbligata a venire.

ZillaAllen_33: Ok

Non scrivo nulla di più, nulla di meno. Ormai ho preso la mia decisione, e la porterò a termine.

***

Intravedo la casa di Charlie e specialmente Charlie stesso. Sta guardando il telefono, seduto sul muretto di casa sua. È vestito ancora meglio della scorsa uscita: camicia bianca, giacca di pelle nera, jeans e scarpe bianche della Nike, ha l'aria un po' da motociclista degli anni ottanta, mi chiedo quante personalità abbia questo ragazzo.

Alza lo sguardo e mi vede, ma non mi saluta, nemmeno con un cenno. Sento un brivido salire lungo la schiena, non è di fastidio, ma neanche di piacere... Non saprei definirlo.

Quando sono abbastanza vicina mi addita, aggrottando la fronte.

«Tu... Tu sei una brutta persona» dice, buttando giù un finto broncio.

La Fantasma ~E l'articolo NON é sbagliato~Where stories live. Discover now