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"Stavolta chi perde va a rubare i dolci!" propose Christian mentre cercava di dare il colpo di grazia a Mattia, che però quel giorno sembrava non volere cedere.

Era molto migliorato nel tempo e crescendo aveva sviluppato una muscolatura tale da essere più agile e abile con le armi. Ovviamente questo Christian non glielo aveva mai detto, perché era fondamentale che fosse sempre più grosso lui.

"Christian hai 17 anni, sarà il caso che la smettiamo di rubare dolci dalla cucina? " chiese retorico schivandolo.

"Eresia!" ribattè e questa volta riuscì ad atterrarlo mettendogli la lama arrotondata al collo.

"Tocca a te" continuò con aria trionfante mentre il biondo sotto di lui sbuffava. 

"Questa è l'ultima volta, ti avverto."

"Ma dai che piace anche a te rubare i dolci a Carola"

"Povera donna, prima o poi le prenderà un infarto."

"Stai diventando noioso,piccolo." si lamentò gettando lontano la spada ed il biondo ne approfittò per alzarsi di scatto e prenderlo in contropiede. Il piano era quello di ribaltare le posizioni,ma l'altro se ne accorse prima e fece resistenza. 

Si trovarono praticamente seduti l'uno sull'altro e Mattia si sentì a disagio ad averlo così vicino.
Era tempo ormai che soffriva la vicinanza ristretta di Christian, eppure non era mai stato così. Avevano sempre condiviso tutto, persino il letto fino a quando furono ritenuti troppo grandi per dormire insieme.
Nonostante questo, ora fare il bagno insieme a lui al fiume o cambiarsi in sua presenza lo faceva sentire a disagio. I loro corpi erano cambiati tanto e di quei bambini che vivevano in simbiosi non c'era più l'ombra. 

Christian era diventato un bellissimo ragazzo ed uno dei cavalieri più promettenti del regno. Era già tra le giovani leve della guardia imperiale, e il re gli aveva dato il compito di seguire Mattia come se fosse una sorta di guardia personale.
Erano sempre stati inseparabili, ma dato l'incarico ancora di più; proprio per questo il principe aveva avuto l'occasione di notare come le ragazze lo guardassero.

Non solo era bello, ma aveva una carriera militare brillante di fronte a sè; un valore aggiunto  che lo faceva essere anche uno dei partiti più appetibili per molte delle dame a corte.
Di matrimonio ancora non si era mai parlato, ma Mattia sapeva che prima o poi il padre gli avrebbe proposto qualche unione vantaggiosa.
Al solo pensiero di perdere il suo migliore amico, rabbrividiva e pensava che glielo avrebbe impedito a vita. Già dividerlo con le sue frequentazioni brevi, limitate spesso ad una notte, stava diventando sempre più fastidioso.

Lo abbandonava a quei noiosi banchetti per divertirsi con la fortunata scelta.
Quelle sere si concretizzavano sempre in discorsi di circostanza, ripetuti ogni volta che qualche nobile si ricordava di volere qualche favore.
Fortunatamente le beghe maggiori spettavano al padre e alla madre, ma essendo l'erede al trono molti guardavano anche in prospettiva. Christian era l'unica ragione per non fingersi morto e disertare; bevevano insieme ad altri ragazzi e alla fine qualche momento della serata poteva anche salvarsi.

"Non mi chiamare così!" minacciò il biondo spostandolo di forza per alzarsi infastidito.

"Ma dai non te la prendere" rise osservando la reazione stizzita del minore, forse anche un po' troppo. "Che hai?" 

"Niente, cosa ho?" gli rispose sistemandosi gli abiti addosso che si erano sgualciti.

"mi sembri agitato..."

"No, sono solo urtato perché stasera non mi va di presenziare a quella specie di festa che mio padre dà il mese della vendemmia."  inventò Mattia per mascherare il suo disagio.
Non voleva che Christian si accorgesse dell' imbarazzo che ormai provava da tempo; non sapeva spiegarlo e non voleva in alcun modo che lui si allontanasse.

La storia di un re - Mattia e Christian Where stories live. Discover now