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La risposta di Ferdinando di Spagna non tardò ad arrivare. In fin dei conti era un matrimonio che avrebbe fatto comodo ad entrambi.
L'Inghilterra all'alba di quella consapevolezza sembrava rinata e subito cessarono le rivolte, tramutatisi in giorni di festa per la cerimonia più attesa di tutte.

A castello già tutti si aspettavano l'arrivo di Isabella e per questo c'era fermento. Insieme a lei sarebbero arrivati anche i suoi genitori, la cui presenza avrebbe sancito per sempre una pace tra due paesi che si stavano facendo guerra da troppo tempo.
Per il paese sarebbe stata l'alba di una nuova era: una pace agognata e un matrimonio che avrebbe dato nuova luce.
Lo stato d'animo degli inglesi però non corrispondeva a quello del principe, che da giorni non toccava cibo e non accennava sorrisi.
Il sole si era spento per lui con la consapevolezza di aver perso la sola cosa che aveva scelto, l'unico privilegio che si era concesso in tutti quegli anni in cui aveva rinunciato a tutto per seguire il suo destino.

Avrebbe voluto vivere di notte, era come se la luce dell'alba ogni giorno gli ricordasse la realtà che non voleva vedere.
Ci sarebbero stati giorni in cui avrebbe dovuto indossare il suo migliore sorriso, ma non erano ancora arrivati e non potevano pretendere stati d'animo che non lo toccavano.
Non desiderava altro che dormire per poter sognare di essere felice in quel campo vicino al fiume.
Sì chiedeva se ci sarebbe mai tornato lì, se lo avesse saputo l'ultima volta lo avrebbe stretto più forte mentre facevano l'amore.

Carola in quei giorni entrava sempre con le sue migliori collazioni, una diversa per mattina ma a nulla erano valsi i suoi sforzi. Mattia non mangiava e lei si disperava nel vederlo così abbattuto.

Non gli aveva chiesto il motivo, perché la notizia delle nozze aveva fatto il giro del paese in pochissimi giorni ed il principe aveva cambiato umore in concomitanza. Lo aveva visto nascere e lo aveva allattato sviluppando un amore per lui che andava oltre quello di una balia. Era impossibile non volere bene a quel bambino dagli occhi blu sempre sorridenti, gli stessi che aveva mantenuto nel tempo e che non riconosceva più.

"Mattia dovresti mangiare qualcosa." gli disse poggiando il vassoio sul tavolo.

Vedeva solo qualche riccio sbucare dalle coperte sotto cui era rannicchiato c'era Mattia, che sentì quella voce come ovattata.
Era in quella specie di dormiveglia che non ti fa capire se tu stia sognando o sia sveglio. Quando però la donna aprì la finestra non ebbe più dubbi: era giorno e lui non voleva alzarsi da quel letto. Non trovava più la motivazione.

"Non mi va." bisbigliò contro il cuscino.

"Così ti sentirai male. Non mangi da giorni."

"Lascia il vassoio lì, dopo ci provo." accordò sedendosi e abbracciandosi le gambe con la testa sule ginocchia.

Carola sapeva che il suo ruolo non gli permetteva di fare domande o impicciarsi nella vita privata di un reale, ma quella volta fu un moto spontaneo.

"Vedrai che per quanto ti possa sembrare difficile, tornerà il sole. Tornerai ad essere felice." gli accarezzò la testa materna e Mattia tirò su con il naso. Non voleva piangere ancora, ma tutto in quei giorni lo scuoteva.

"Ho perso la mia occasione."

"Non lo dire, non lo dire mai...c'è sempre una soluzione."

"Carola io sto per sposare una donna che non amo, capisci? Non voglio, non voglio, non voglio." ripeté come una cantilena.

La balia era in difficoltà, non sapeva cosa fare per tirarlo su di morale e ciò la faceva sentire impotente. Lo avrebbe sempre voluto vedere felice e, con grande rammarico, nel tempo si era resa conto che la fonte della sua felicità non era lecita per quella vita.

La storia di un re - Mattia e Christian Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang