VOGLIO VIVERE

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Si ritrovò nuovamente immerso in quel luogo immateriale, un limbo fatto di luce e ombra. Davanti a se vide Voldemort in piedi con una smorfia rabbiosa.
  «Non hai mai vissuto» ripeté Byron con gli occhi lucidi.
  «Non voglio morire» mormorò una voce infantile. Voldemort si guardò alle spalle spaventato.
  «Non morirai per forza, se ti penti, se ci pentiamo...» iniziò Byron avvicinandosi «Abbiamo una possibilità»
Riddle scosse la testa lentamente era una follia, lui era il più grande mago di tutti i tempi, il più potente, il più astuto... l'idea di venir ancora bruciato vivo dall'Ardemonio lo terrorizzava. Lo avrebbero ucciso, distruggendo interamente il corpo di Byron, pur di toglierlo di mezzo.
  «Tom...» chiamò piano il ragazzo. «Io non ti lascio»
  «Non ho bisogno di te» disse Voldemort con rabbia. Lo sentì scattare, come se cercasse di scappare.
Si ritrovarono catapultati in un ricordo lontano, nuovamente nell'orfanotrofio, in quel maledetto cortile in cui nessuno giocava con lui.
  «Ci sono io» mormorò Byron con un sorriso. Il piccolo bambino con i capelli corvini lo osservò confuso prima di sparire in una coltre di fumo. Il bambino si era fatto ragazzo, indossava una divisa di Serpeverde mentre percorreva i corridoi larghi di Hogwarts, come sempre solo. Ma nuovi passi si unirono a lui, Byron alle sue spalle lo seguì fin dentro un bagno delle ragazze. Un pianto sommesso proveniva da uno nei cunicoli verdi. Tom sibilò qualcosa in serpentese davanti a un rubinetto
  «Chi c'è?» Gridò la voce rotta di una ragazza «Vattene! Questo è il bagno delle ragazze.»
Tom sembrò quasi non sentirla, si limitò a sorridere mentre il rubinetto davanti a lui rivelava l'entrata della camera dei segreti. Il grosso basilisco strisciò fuori con le zanne in vista. Ci fu un tonfo e una ragazza mora uscì dal cunicolo sbattendo la porta, prima che potesse urlare cadde a terra già morta, uccisa dallo sguardo del basilisco.
  «Perché?» Sussurrò Byron osservando il corpo vuoto di Mirtilla.
Tom sembrò notarlo solo allora, scattò leggermente indietro «Era inutile, nessuno sentirà la sua mancanza.»
  «Aveva una famiglia»
  «Non importa» rispose freddamente il ragazzo appoggiando a terra un grosso diario nero.
  «Non farlo» implorò Byron allungando le mani verso il ragazzo «Non ne hai bisogno.
Il volto di Riddle si deformò «Io sarò immortale»
  «No invece, stai morendo» gli ricordò con un triste sorriso. Per un istante il volto tremò come se stesse per tornare quello di Voldemort.

Tutto sparì in una nebbia densa, prima di riformarsi.

«Sei uguale a quel Babbano.»
«Quale Babbano?» disse Riddle aggressivamente.

«Quel Babbano che mia sorella desiderava, quel Babbano che vive nella grande villa in fondo alla via,» disse un uomo con capelli folti e arruffati. I suoi occhi erano piccoli e scuri e fissavano in direzioni opposte.
«Sembri proprio come lui. Riddle. Ma adesso lui è più vecchio, no? E' più vecchio ovviamente ...» sorrise mettendo in mostra diversi denti mancanti.
«Mia madre è morta» disse Voldemort impassibile
«Sì, quella cagna è fuggita con il babbano dopo averci derubati! Dov'è il medaglione di Serpeverde?»
Voldemort non rispose, si avvicinò inesorabile verso lo zio, una luce folle gli illuminò gli occhi.

Byron White IL PIÙ FEDELE [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now