VIVI SEVERUS

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La McGranitt e Lumacorno spostarono il corpo di Voldemort in un'aula accanto alla Sala Grande, Vitius e Sprite risistemarono alla meglio i tavoli permettendo a tutti di sedersi, senza un ordine preciso.

La signora Weasley dopo diversi minuti si allontanò per unirsi al merito intorno al corpo di Fred. Per la prima volta Harry si guardò attorno vedendo le vittime cadute nella battaglia, poco distante da Fred c'era il piccolo Colin Canon.

Lupin aveva una brutta ferita sulla nuca che veniva medicata da Tonks con il braccio destro totalmente fuori uso. Altri, fra studenti e adulti giacevano a terra, Harry non riuscì a contarli.

Dopo quelle che parvero ore Piton sembrò volersi alzare, si inarcò in avanti per un secondo e poi all'improvviso afferrò il polso di Harry tirandolo di colpo.

Gli occhi neri erano spalancati quando incontrarono i verdi.

Harry confuso lanciò uno sguardo ai suoi piedi, ci mise un po' per vederlo: il petto di Byron si stava muovendo pianissimo.

«È... è...»

Piton annuì lentamente «Dobbiamo portarlo da qualche parte»

«Infermeria?» propose Harry

Piton si guardò attorno febbrilmente prima di annuire nuovamente. Sollevò il corpo di Byron tendendo la bacchetta davanti a se e uscì a lunghe falcate dalla sala grande, Harry lo seguì intercettando diversi sguardi curiosi che cercò di ignorare.

Era vivo, Byron era vivo!

Salirono la scalinata di marmo scheggiata, parte della balconata era sparita, e salendo incontrarono detriti e macchie di sangue.
Da qualche parte in lontananza sentirono Pix che sfrecciava nei corridoi intonando un canto di vittoria di propria composizione: «Abbiam vinto, viva viva Potter, Vold è mort, con le ossa tutte rotte!»

Harry si guardò attorno come se si aspettasse di vedere apparire Ron e Hemrione, ma loro erano lontani con Malfoy ancora in fin di vita. Non sapevano che Voldemort era morto, nessuno fuori da Hogwarts lo sapeva. Forse gli Auror stavano vendendo informati proprio in quel momento, mentre una folla di Mangiamorte venivano consegnati. Ma Hermione e Ron erano al san mungo da soli insieme a Draco.

Harry accelerò il passo per stare dietro a Piton mentre voltava l'angolo che precedeva l'infermeria. Spalancò la porta lasciando che il pozionista entrasse adagiando con cura Byron sul letto più vicino. Sembrava aver ricominciato a respirare più velocemente, ma non dava segno di essere cosciente.

«Pensi che... insomma stia bene?» Chiese Harry pianissimo

«Non lo so» ammise Piton inspirando

«Ero così anche io? Ci ho messo così tanto?»

«Non lo so» ripeté

Harry avrebbe voluto fargli altre domande, chiedergli se l'Horcrux dentro Byron potesse essere ancora integro, se avrebbe riportato danno per aver impiegato tanto a ricominciare a respirare. E mille altre, ma decise di non assillarlo, in fondo Piton non poteva avere tutte le risposte.
Harry appellò due sedie, porgendone una all'uomo che si sedette senza dire nulla. Una profonda ruga fra gli occhi si formò.
Rimasero li seduti ad aspettare, mentre i suoni lontani salivano dalla tromba delle scale oltre la porta dell'infermeria.
Aspettarono, guardando il petto di Byron alzarsi e abbassarsi. Qualcuno sarebbe venuto li presto o tardi, anche solo per cercare di medicare i feriti, ma in quel momento l'innaturale quiete era l'unica compagna di quella estenuante attesa.
«Come può non essere morto?» La voce incredula della McGranitt tremava, mentre teneva gli occhi fissi sul corpo di Byron steso sul letto dell'infermeria.

Byron White IL PIÙ FEDELE [IN REVISIONE]Onde histórias criam vida. Descubra agora