CHIUDI LA MENTE

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"Ecco la tua bacchetta, ragazzo" disse Ted, toccandogli il braccio con quella. "Ti era caduta. Lei è mia moglie".
Man mano che si avvicinava, la somiglianza della signora Tonks con la sorella Bellatrix si affievolì: aveva i capelli di un morbido castano chiaro e gli occhi più grandi e più dolci. Tuttavia, assunse un'espressione piuttosto altera dopo l'esclamazione di Harry.
"Che cosa è successo a nostra figlia?" chiese.

"Hagrid ha detto che siete caduti in un'imboscata; dov'è Ninfadora?"
"Non lo so" rispose Harry. "Non sappiamo cos'è successo agli altri"
La donna e Ted si guardarono. Un misto di paura e senso di colpa attanagliò Harry; se qualcuno degli altri era morto, era colpa sua, tutta colpa sua. Aveva acconsentito al piano, dato i suoi capelli...
"La Passaporta" esclamò, ricordando all'improvviso. "Dobbiamo andare alla Tana e scoprire... poi potremo m andarvi un messaggio, o... o lo farà Tonks, quando sarà..."
"Dora starà benissimo, Andromeda" lo interruppe Ted. "Sa quello che fa, ha corso un sacco di rischi con gli Auror. La Passaporta è di qua" aggiunse, rivolto a Harry. "Parte fra tre minuti, se volete prenderla"

"Sicuro" rispose Harry. Afferrò lo zaino e se lo gettò sulle spalle. "Io..."

Guardò la signora Tonks. Avrebbe voluto scusarsi per l'apprensione in cui la lasciava e per cui si sentiva tremendamente responsabile, ma gli affiorarono alle labbra solo parole vuote e insincere.
"Dirò a Tonks... a Dora... di mandarvi un messaggio, quando... grazie per averci rimessi in sesto, grazie di tutto. Io..."
Fu lieto di uscire dalla stanza e di seguire Ted Tonks lungo un breve corridoio fino a una camera da letto. Hagrid, dietro di loro, si chinò per non battere la testa contro l'architrave.
"Ecco, figliolo. Quella è la Passaporta"
Il signor Tonks indicò una piccola spazzola d'argento sul tavolino da toilette.
"Grazie" disse Harry, e vi posò un dito, pronto a partire.
"Un momento" fece Hagrid, guardando si intorno. "Harry, dov'è Edvige?"
"È... l'hanno colpita" rispose Harry.
Il peso dell'accaduto gli rovinò addosso: si vergognò di se stesso, le lacrime gli bruciavano gli occhi. La civetta era stata la sua fedele compagna, il solo profondo legame co l mondo magico tutte le volte che era dovuto tornare dai Dursley.
Hagrid tese la manona e gli assestò una dolorosa pacca sulla spalla.
"Non importa" disse, burbero. "Non importa. Ha avuto una gran bella vita..."
Con uno strappo all'ombelico, come tirato da un amo e una lenza invisibili, Harry fu trascinato nel nulla. Vorticando in maniera incontrollabile, il dito incollato alla Passaporta, lui e Hagrid vennero scagliati lontano dal signor Tonks; qualche istante dopo Harry sentì i piedi che urtavano il suolo e cadde carponi nel cortile della Tana. Udì delle urla. Gettò via la spazzola che non brillava più, si alzò, ondeggiò appena, e vide la signora Weasley e Ginny scendere di corsa gli scalini de lla porta sul retro. Anche Hagrid era crollato al suolo nell'atterraggio e si stava rialzando faticosamente.
"Harry! Sei quello vero? Che cos'è successo? Dove sono gli altri?" gridò la signora Weasley.
"Come sarebbe? Gli altri non sono ancora tornati?" chiese Harry, ansante.
La risposta si leggeva sul volto pallido della signora Weasley.
"I Mangiamorte ci stavano aspettando" le raccontò Harry. "Ci hanno circondato appena dopo il decollo... sapevano che er a per stanotte... non so cosa è successo agli altri. Ci hanno inseguito in quattro, siamo riusciti a scappare e poi ci ha raggiunto Voldemort..."
Avvertì il tono di scusa nella propria voce, la supplica che capisse come mai non sapeva nulla dei suoi figli, ma...
"Grazie al cielo voi state bene" lo interruppe lei, e lo strinse in un immeritato abbraccio.
"Non è che hai del brandy, eh, Molly?" chiese Hagrid, un po' scosso. "Ascopo medicinale?"
Byron uscì lentamente dalla cunina, Harry notò che aveva una apsetto meno sano dell'ultima volta che lo aveva visto, due aloni scuri appesantivano gli occhi, gli zigomi erano ben viibili e il viso sembrava più magro.
"Ron e Tonks dovevano tornare per primi, ma hanno perso la Passaporta, è arrivata senza di loro" spiegò, indicando una lattin a arrugginita lì aterra. "E quella..." mostrò una vecchia scarpa da tennis "era di Arthur e Fred, dovevano essere i secondi ad arrivare. Tu e Hagrid eravate i terzi, e..."
controllò l'orologio "se ce l'hanno fatta, George e Lupin dovrebbero essere di ritorno tra un minuto"
La signora Weasley ricomparve con una bottiglia di brandy, che diede a Hagrid. Lui la stappò e se la scolò in un sorso.
"Mamma!" urlò Ginny correndo fuori dalla casa, indicando un punto a qualche metro di distanza.
Una luce azzurra si era accesa nel bu io: diventò più gran de e splendente e apparvero George e Lupin, girarono su se stessi e infi ne caddero. Harry capì subito che qualcosa non andava; Lupin sorreggeva George, svenuto, il volto coperto di sangue.

Byron White IL PIÙ FEDELE [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now