FERMATI

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 Piton entrò nell'infermeria luminosa fissando il corpo di Byron rigido sulla sedia di legno al centro della stanza

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Piton entrò nell'infermeria luminosa fissando il corpo di Byron rigido sulla sedia di legno al centro della stanza. Aveva gli occhi chiusi e il mento leggermente alzato, come se stesse cercando di afferrare il sottile raggio di sole sulla propria testa. Per un momento gli parve di intravedere un sorriso sereno.
  «Come stai?» Gli chiese aprendo lentamente gli occhi chiari
Il pozionista aggrottò le sopracciglia. «Potter vuole che ti convinca a pentirti» disse fermandosi a un passo da lui.
  «Inguaribile ottimista» mormorò Byron sorridendo
  «Puoi farlo» annuì Piton «se ti penti potresti...»
   «Non posso pentirmi»
   «Certo che puoi»
   «No invece, tutte le cose che ho fatto...» abbassò lo sguardo sulle proprie mani legate al petto.
   «Non le avresti fatte se non fossi stato obbligato.»
   «Quindi perché dovrei pentirmi?»
   «Non prendermi in giro White, tu hai paura, sei cosi spaventato dall'idea di soffrire che eviti la verità da anni.»
   «So cosa ho fatto» alzò la testa di scatto. «Fin troppo bene»
Piton portò la testa in avanti improvvisamente «Come si chiamava tua moglie?»
Gli occhi di Byron si bloccarono su un punto indefinito sopra la spalla dell'amico.
   «Come si chiamava tua figlia?» Insisté Piton
   «Smettila» mormorò
   «No, non questa volta Byron... puoi essere libero«
   «Io non voglio»
   «Non vuoi ricordare?»
   «No» ammise con un sussurro.



 Byron sobbalzò quando sentì il tonfo della porta chiudersi dietro Piton

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Byron sobbalzò quando sentì il tonfo della porta chiudersi dietro Piton. In fondo aveva ragione, avrebbe potuto essere libero, ricordare...

Non c'è niente da ricordare gli sussurrò la fredda voce di Voldemort.

Che strano, non era sempre stata così, c'era stato un tempo in cui era bassa e calda. Un tempo in cui guidato dalla follia voleva davvero proteggerlo.

A pensarci bene forse era sempre stato un po' folle, aveva rischiato di mandare all'aria anche l'Ordine per Piton.

Sentì i ricordi invaderlo come una valanga.
I membri dell'Ordine della Fenice erano riuniti intorno a un lungo tavolo scuro in una vecchia casa di Godric's Hollow, il vecchio Quartier Generale.
Silente incrociò le dita lentamente passando lo sguardo sui presenti.
«Stiamo cercando prove che incastrino Rosier» disse James Potter passandosi una mano fa i capelli arruffati.
«Ma quel bastardo ha troppi agganci.» intervenne Gideon Prewett.
«Byron la tua sezione ha qualcosa?» domandò Silente
«Nulla di concreto» scosse la testa. «Non ci sono testimoni, nessun contatto.»
«Perché non interroghiamo Piton?» propose Sirius allungando il braccio sullo schienale della sedia di Remus.
Byron raddrizzò la testa velocemente.
«Tieni Severus fuori da questa storia»
«Perché? È un Mangiamorte no? Conoscerà i suoi compagni.»
«Non muovere accuse infondate»
«Lo sanno tutti»
«Davvero?» Byron passò lo sguardo sui presenti, Lily abbassò leggermente gli occhi.
«Non puoi continuare a difenderlo così!» sbottò Sirius
«Non azzardarti a fare il suo nome» sibilò a denti stretti
«Solo perché è un tuo amico non puoi intralciare le indagini
«Io dirigo le indagini Black, tu continua pure a lanciare incantesimi per la strada.»
«Se abbiamo un contatto certo dovremmo arrestarlo e interrogarlo.»
«Prova solo ad avvicinarti a Severus e ti distruggo»
«Ragazzi...» la voce di Silente si alzò di poco rimanendo calma. «Non serve a niente litigare fra noi»
«Serve invece se abbiamo un agente che non fa il suo lavoro» disse Sirius lanciando un'occhiata astiosa verso Byron.
«Io faccio il mio lavoro, Severus non è indagato, non ha fatto nulla»
«No a parte unirsi a dei criminali»
«Sono solo congetture, non hai prove»
«Non ho bisogno di prove, lo so»
«Lo sai?» Mormorò con un sorriso «Ma certo a Black non servono prove, lui sa. Ricordami perché con le tue incredibili doti non sei entrato nella squadra investigativa?»
«Non è questo il punto» intervenne Lupin appoggiando una mano sul tavolo.
«No, è proprio questo invece» rispose Byron inclinandosi in avanti «Pensi sempre di poter fare meglio degli altri Black, ma fino ad ora non hai combinato nulla di concreto se non muovere accuse senza fondamento.»
«Io accuso solo chi so essere per certo...»
«Certo? Fra te e Severus non è lui quello che ha tentato di uccidere una persona a quindici anni»
Le teste di James, Remus e Lily scattarono verso di lui
James aprì la bocca ma Byron continuò.
«Chiariamo una cosa, se succede qualcosa a Severus, se viene ferito, intimidito, minacciato o arrestato senza una ragione valida l'arresto di Rosier sarà l'ultimo dei vostri problemi»
«È una minaccia?» Domandò James aggrottando le sopracciglia.
«No, solo un avvertimento»
«Non puoi mettere a rischio l'Ordine per una sola persona, anche se è un amico.»
«Tu dici?» Sussurro con un mezzo sorriso. «Non devo mettere a rischio l'Ordine, mi basta spargere qualche voce e in un paio di mesi tutti crederanno che tu sia un Mangiamorte»
La mandibola di Sirius si contrasse visibilmente.
«Nessuno ti crederebbe, la gente sa che...»
«Che cosa? Tutta la tua famiglia sta con Voldemort, tuo fratello è morto per servirlo» Si alzò di scatto facendo stridere la sedia sotto di sé. «Mandate avanti le indagini da soli allora.» Uscì dalla stanza con lunghe falcate.
Dopo pochi minuti sentì dei passi leggeri avvicinarsi, voltò di poco la testa vedendo Lily spostarsi una lunga ciocca rossa dal viso.
«Sei venuta a farmi la predica?»
«No.» mormorò con un sorriso. «Solo... dovresti lasciarlo andare»
Byron inclinò la testa «Pensavo che non volessi più parlare di lui.»
«Sei tu che ne parli.»
«È Sirius in realtà che ne parla, continua a attaccarlo anche ora. Bullo era e bullo è rimasto.»
«È un Mangiamorte» lo voce di Lily si alzò
«Non ha fatto niente di male»
«Per ora»
«Quello che ha fatto Black non conta? Lui e James sono i tuoi eroi adesso?»
«Loro non sono dei criminali»
«Ah no? Hanno cercato di uccidere Severus!» Fece un passo avanti e Lily indietreggiò.
«È stato...»
«Non è stato un incidente e il tuo caro James non è stato eroico! Dimmi, cosa sarebbe successo se non fosse arrivato in tempo? Sev sarebbe diventato un mannaro? O peggio sarebbe morto? Remus avrebbe alzato le spalle visto che è stato un incidente?»
«Hanno sbagliato, non lo sto negando» si affrettò a dire Lily allargando le braccia.
«Ma?» la incalzò
«Ma sono cambiati»
«Davvero?» Inarcò un sopracciglio. «James è cambiato solo perché è finita la scuola solo perché non può essere un bullo ma ha la stessa mentalità. È cambiato solo perché voleva uscire con te.»
«Non è vero, è cambiato sul serio, lui... è cambiato davvero.» Scosse la testa velocemente. «Altrimenti credi che ci starei insieme?»
«Non lo so.» ammise abbassando lo sguardo «Ma...»
«Ma cosa?» Sbottò Lily. «È la mia vita, non ha il diritto di...»
«No no, non lo so» la interruppe Byron «Se lui ti piace ok, mi sta bene, ma davvero con tutte le persone che potevi scegliere James? Quello che ha reso la vita di Sev un inferno?» Inspirò profondamente assottigliando lo sguardo «E arrivi anche a giustificare Sirius e quel coglione di Peter»
«Lui non ha fatto niente»
«No certo, lui non fa niente a parte applaudire e sghignazzare quando...»
«Non puoi pensare che sia colpa loro» disse Lily irritata. «Piton ha fatto la sua scelta»
«Davvero?» Fissò per alcuni secondi la porta alle spalle della ragazza. «È così strano, riesci a giustificare quello che ha fatto Sirius e non riesci a capire perché Severus ha fatto quello che ha fatto?»
«No, non posso capire perché si è unito a dei terroristi» rispose incrociando le braccia.

Byron White IL PIÙ FEDELE [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now