Eccolo

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Jschlatt

Il piano è ultimato. Siamo finalmente dentro.
Abbiamo fatto saltare quella fottuta prigione, ora quel traditore potrà ricevere ciò che si merita.

Quackity

Dopo l'esplosione Wilbur è subito corso fuori dal suo ufficio per vedere cosa stava accadendo. Io invece in un primo momento rimasi immobile, poi però mi alzai e andai anch'io a vedere cosa avesse provocato quel frastuono.

Affiancai Wilbur. La prigione era diventata un'inferno. Tutti i piani superiori a quelli dove ci trovavamo noi erano appena stati distrutti e nel nostro piano c'era un'enorme voragine che faceva intravedere il piano terra.
Le celle di tutti i detenuti erano aperte e le guardie faticavano a trattenerli.

Wilbur però era concentrato su un punto.

Non subito guardai verso quella direzione, ma quando riconobbi quella voce, il sangue mi si raggelò nelle vene i miei arti si bloccarono e fui in grado di girare solamente la testa.

"Ecco un po' chi si rivede, Quackity e il traditore..."



Wilbur

Non esitai nemmeno un secondo, avevo già capito chi poteva essere. Uscì e trovai soltanto macerie. Guardie e detenuti morti, quelli vivi lottavano per scappare. Ma ciò che colpì la mia attenzione fu la figura che si trovava al piano di sopra, e non appena anche quella mi vide, un ghigno gli si formò sul volto.

Lo stronzo è arrivato.

Appena Schlatt si allontanò dal mio campo visivo Quackity mi raggiunse. Io mi girai verso le scale, sapevo che in qualsiasi momento sarebbe potuto arrivare.
Infatti non ci volle molto. Fece la sua entrata d'effetto, seguito da molti scagnozzi. Non è cambiato molto, ha sempre quello sguardo da superiore, quelle cicatrici sul volto e quel sigaro in bocca.

"Ecco un po' chi si rivede, Quackity e il traditore..."

Non appena sentì quel verme pronunciare il nome di Alex, non esitai e gli afferrai la mano. Sentivo che era molto rigido, e non subito strinse la mano, ma quando Schlatt iniziò ad avvicinarsi, la presa di Quackity si fece molto più salda, quasi troppo forte.

"Allora, non avete proprio niente da dire eh?, mi sorprende che tu Quackity non lo abbia ancora ucciso dato che ti sta stringendo la mano, andiamo vieni qua da me"

Quackity era nella confusione più totale, anzi, più che confusione direi terrore. Non si mosse di un passo.

"Andiamo, ti sta palesemente bloccando, andiamo vieni qua"

Non un movimento.

"Quackity, la scenetta è finita, non devi più fingere di essere innamorato di lui, ora sono qui, dai vieni con me"

"I-Io non v-voglio"

"COSA?"

"Schlatt, non mettere in mezzo Quackity nei nostri affari, lui non c'entra. Tu sei venuto qui per me o mi sbaglio?"

"Non mi dire che ora siete una coppietta"
"Quackity vieni qui, ORA"

Alex strinse ancora di più la presa.

"Ok, se la metti in questo modo, vuol dire che passeremo alle maniere forti."

Sia Schlatt che i suoi scagnozzi estrassero le armi, e le puntarono verso di noi.

"È arrivato il momento di divertirci"

~Prison~Where stories live. Discover now