I rispettivi piani

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I mafioso più ricercati d'America, forse anche di tutto il mondo.
Nessuno parlava d'altro, solamente di loro. I telegiornale, la polizia, perfino l'FBI aveva rilasciato ai cittadini delle dichiarazioni.

Jschlatt e Wilbur.

Nessuno in dieci anni li aveva mai fermati.

Da quando avevano quattordici anni avevano iniziato a spacciare, ma solo nel loro quartiere, come due normali adolescenti. Poi però compiuti i diciotto, tutto cambiò.

Il padre di Jschlatt era già un noto mafioso, ma mai si sarebbe aspettato che il figlio e il suo amico raggiungessero quel livello.

Quell'uomo lì inserì nel circolo.

Wilbur andò verso la strada degli amici messicani.
Carichi su carichi, che nessuno è mai riuscito a fermare. Ma comunque la droga migliore che circolò dopo molto tempo.
Wilbur dal canto suo era senza scrupoli. Uccideva chiunque intralciasse i suoi affari.

Jschlatt invece scelse la strada dei truffatori. Solo in seguito scoprì il meraviglioso mondo delle torture.
Nessuno era mai riuscito ad incastrarlo e chi vi si era avvicinato, subiva torture disumane.

In dieci anni, questi due ragazzi si erano avvicinati al concetto mafioso di "Dio".

Loro quando ricevevano questo elogio, erano soliti correggere l'interlocutore e spiegargli che Dio non è ciò a cui loro aspiravano. Loro volevano di più.

Li definirono molte volte come "Diavoli", non conoscendone i nomi, le persone iniziarono a riconoscerli come "I Figli di Satana"

Nome alquanto azzeccato, perché come il Diavolo, loro due riuscivano a dominare caratterialmente.

Tutti i loro sottoposti non erano in grado di disubbidire o di obbiettare.

Erano scaltri e astuti, belli e maligni, Diavoli con però un cuore...

Questo di rivelò il vero ostacolo più per uno...

Quattro anni prima, di tutto ciò che ora sta succedendo in quell'iconica prigione, i due dovettero prendere parte ad una missione.

Alquanto rischiosa a detta di molti....

L'FBI stava arrivando troppo vicino a loro e quindi decisero di dargli il ben servito.
Dopo mesi di allenamento, Wilbur fu preso come agente ed il piano abbe inizio.

Per i primi sei mesi tutto andò molto bene, nessuno voleva rischiare, quindi andarono con molta calma.
Wilbur era salito di grado ed era ammirato da molti. Il capo, che da molto tempo stava alle calcagna dei Figli di Satana, si sentì rassicurato ad avere con se un uomo come Wilbur.

Tutto però iniziò a vacillare con l'arrivo di un nuovo agente in prova: Thomas Simons.
Oltretutto figlio del capo.

Fu affidato a Wilbur, con raccomandazioni da parte del capo.
Li il cuore di Wilbur iniziò a cedere. Prese quel ragazzino in simpatia, gli sembrò di aver trovato un vero fratello.

Si sostenevano a vicenda e Wilbur aiutava, come meglio poteva, il ragazzo a diventare un portento.

Passarono due anni e Wilbur decise di rimanere nell'FBI, mollando completamente il mondo mafioso, e sopratutto abbandonando Schlatt.

Ovviamente lui non la prese bene e così decise di uscire allo scoperto. Sfidando ufficialmente l'FBI, nella speranza di poter uccidere il traditore.

Tutti si presentarono quel giorno, e lo scontro ebbe inizio.

Scesero in campo solo persone scelte, mentre tutto gli altri andarono in cerca dei Figli.

Non ci volle molto a trovare Schlatt, il problema è che fu Thomas a trovarlo.

In quell'esatto momento però, ringraziando il cielo, arrivò Wilbur.

Il danno, però, Schlatt l'aveva già causato.
Aveva raccontato tutto al ragazzo, che ora guardava con orrore Wilbur.
E nel momento stesso in cui si stava avvicinando per dirgli qualcosa, un proiettile gli oltrepassò il cranio.

Un tonfo assordante riecheggiò nella stanza e sopratutto nel cervello di Wilbur, la scena gli si stampo nella memoria e l'odio verso il suo vecchio amico venne rilasciata in quel preciso istante.

I due non si fecero granché, riuscirono a separarli, ma Schlatt scappò.

Lo scontro ebbe molti morti.

Lo scontro ebbe molti feriti.

Lo scontro fece perdere le gambe al capo.

Ma sopratutto, lo scontro uccise un povero ragazzino.


Wilbur confessò tutto ma il capo decise di tenerlo con se. Ovviamente non si fidava a tenerlo come agente, così lo mise a guardia di un piano di un carcere a Las Nevadas.










Il piano di Jschlatt era molto semplice: lui voleva uccidere il traditore.
Organizzò la rapina e fece arrestare i sui sottoposti.
Quackity era la pedina, lui doveva avvicinarsi a Wilbur, così il giorno in cui avrebbero fatto irruzione, Wilbur avrebbe ceduto.

Il piano di Wilbur era altrettanto semplice: uccidere il bastardo.
E anche qui Quackity era la pedina, lui doveva cedere a Wilbur e portarlo direttamente da Schlatt.


Ma colui che manovrava i fili qui, non è ne Schlatt ne Wilbur.
Bensì colui che ha sofferto di più, colui che aggira il grande Schlatt, ma allo stesso tempo anche i sui sottoposti.

Philza.

Lui ha organizzato tutto, nei minimi dettagli.

La rapina è opera sua, non per niente le armi che aveva fornito ai sottoposti di Schlatt erano vuote.

Non per caso, aveva abbindolato un qualsiasi detenuto spacciandolo per collega di Quackity, per convincerlo ad avvicinarsi a Wilbur.

Non per caso, aveva detto a Wilbur di far visitare il sesto piano a Quackity. Lui voleva far capire che è meglio stare dalla loro parte.
Voleva fargli capire che tipo di mostro è Schlatt, e sperare che lui così si avvicinasse ancora di più a Wilbur.

Lui aveva perso il figlio e le gambe e non lo avrebbe mai perdonato.
Decise di fare il doppiogiochista fin da quando era successo il grande scontro. Fino ad allora aveva agito sopratutto a vantaggio di Schlatt, ed anche ora un po' era così, ma questa volta sarebbero riusciti ad estirpare quell'erbaccia.

Tutto però era nelle mani di un ragazzo, a cui la vita non aveva dato tanto, ma che in quella prigione stava pian piano trovando la sua felicità.

~Prison~Where stories live. Discover now