Non importa, io ti amo

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Quackity

La mia mente ancora non riusciva a metabolizzare ciò che è appena successo.
Ma di una cosa sono sicuro: lo amo.

Il mio cuore ancora batte all'impazzata e sono continuamente scosso da tremiti.
Wilbur accorgendosene, inizia a tranquillizzarmi e a riempirmi il volto di baci. Grazie a questi gesti così affettuosi riesco a calmarmi, ma un pensiero continua a balenarmi in testa: il piano.

Voglio diglielo, voglio raccontargli tutto, e spiegargli che ora lo amo e non voglio che gli succeda qualcosa. Prendo un bel respiro e decido di parlare.

"C'è una cosa importante che devo dirti. Spero tu non la prenda male anche perché ormai per me importi solo tu e tutto il resto è secondario."

Wilbur mi guarda in silenzio aspettando che io continui.

"Vedi, quando io ho iniziato a fidarmi, l'ho fatto solamente perché era un piano di Schlatt. Lui vuole che mi avvicinassi a te, non so che rapporto c'è tra voi due, ma credo ti voglia morto.  Però con il passare del tempo ho capito che non riuscivo a non provare niente per te. Wilbur, tu mi piaci, e molto, non voglio ti accada niente, non mi perdonerei se quel bastardo ti facesse qualcosa"

Lui non si era scomposto, anzi sembrava tranquillo.
"Sta tranquillo, non m'importa. Se ora mi ami, a me sta bene così. Sono felice tu me l'abbia detto"

Wilbur sorrise e io non potei che imitarlo. Ha un sorriso veramente bello.
Con le mani gli afferrai il viso e feci riunire le nostre labbra.

"So che è presto, e forse azzardato, ma ti voglio"

Alle mie parole Wilbur sorrise beffardo e si avvicinò al mio orecchio.

"Ti voglio anch'io, piccolo~"

Un brivido percosse tutto il mio corpo, la sua voce era bassa e intensa.

Lentamente il maggiore scambiò le posizioni, mettendo il minore sotto di se e bloccandogli le braccia ai lati della testa.
Lentamente Wilbur iniziò a baciarlo, e scese verso la mandibola, il collo e poi ancora più in giù. Spostò la maglietta di Quackity così da poter baciare anche tutta la sua clavicola.
Quando la maglietta iniziò a intralciare troppo il percorso di Wilbur, lui lasciò libere le braccia del minore, così da potergli togliere quello scomodo indumento che divideva i loro corpi, e, per unirli maggiormente, decise di togliere anche la sua di maglietta.

Inizialmente Quackity lasciò fare al maggiore, ma quando tutto diventò troppo monotono per lui, decise di ribaltare la situazione, e prendere il comando.
Lentamente percorse tutto il corpo del castano, bramava da molto il suo petto, ed ora ce l'aveva a portata di tutto... ma sopratutto delle sue labbra.

Percorse tutto il petto, baciando e mordendo la pelle del maggiore, percorse anche le cicatrici che leccò avidamente. Arrivò velocemente alla sua cintura, e altrettanto velocemente la sfilò  e abbassò i pantaloni del maggiore.

Wilbur dal canto suo era compiaciuto della vista che aveva sotto di se, e l'erezione che tanto gli doleva nei boxer, a quella vista non fece che peggiorare. 

Fortunatamente quel dolore fu alleviato dal moro che senza pensarci due volte sfilò anche quell'ultimo indumento al maggiore.
Le dimensione del castano erano considerevoli, ma non per questo il minore si fece intimorire, era più preoccupato per quando i due sarebbero passati allo step successivo.

Non ci pensò molto, prese a passarci sopra la lingua, e poco dopo, lo prese completamente in bocca. Decise di torturare un po' la sua guardia, così prese a focalizzassi sulla punta. La risposta del castano non tardò ad arrivare, emise un verso roco e profondo che incitò il moro a continuare con più foga.

~Prison~Where stories live. Discover now