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Kageyama e Hinata decisero di pianificare un viaggio in un parco divertimenti come avevano già detto prima, perché entrambi volevano silenti rilassarsi, passare del tempo l'uno con l'altro e non dover affrontare lo stress della vita per un giorno. Scelsero un giorno in cui ci fosse bel tempo e non avessero gli allenamenti di pallavolo, circa una settimana dopo. Ebbero un po' di problemi per capire come acquistare i biglietti online, ma alla fine ci riuscirono ed erano pronti. L'unico problema era che il giorno dopo aver pianificato il viaggio, Hinata iniziò ad avere mal di testa.

All'inizio non erano molto forti e Hinata prendeva solo degli antidolorifici, beveva dell'acqua e diceva a Kageyama che non era nulla. Kageyama era ancora preoccupato e gli disse che se il mal di testa non fosse passato, Hinata sarebbe dovuto andare dal dottore.

Il mal di testa di Hinata era peggiorato il giorno successivo, aveva cercato di nasconderlo a Kageyama, ma egli aveva notato che continuava a sdraiarsi e a mettersi la testa tra le mani quando pensava che non stesse guardando. Kageyama chiamò Kuroo, perché non poteva ancora guidare e sapeva che Kuroo sarebbe venuto se avesse potuto.

Kuroo rispose immediatamente al telefono e quando Kageyama gli spiegò la situazione disse: «Non sto facendo nulla in questo momento, a parte giocare a un gioco da tavolo con Kenma, che mi sta battendo comunque, è quello che succede ogni volta. Sarò lì tra poco.» Kuroo apparve alla soglia pochi minuti dopo e salirono tutti in macchina per dirigersi all'ospedale.

Una volta lì, Hinata dovette sottoporsi ad alcuni esami, mentre Kuroo e Kageyama rimasero nella sala d'attesa. Stettero seduti in silenzio per un po', ma poi Kuroo parlò. «Pensi che sia qualcosa di serio?»

«Onestamente non lo so.» rispose Kageyama. Non aggiunse altro e calò di nuovo il silenzio.

Dopo un altro lungo periodo, Kuroo si schiarì la voce. «C'è qualcosa di cui hai bisogno di parlare?»

«No, smettila di chiedermelo! È ovvio che non voglio che ci sia qualcosa che non va in lui, ma ormai è troppo tardi, parlarne non serve a niente. Può darsi che stia peggiorando o no, ma parlare dei miei sentimenti non cambia nulla!» Kageyama disse la parola "sentimenti" con molta amarezza. «Ho già dovuto farlo molto comunque, perché sembra che a tutti importi, anche se probabilmente in realtà non gliene frega un cazzo di me. Non riescono nemmeno a darmi una risposta che mi faccia sentire meglio e lo sanno, quindi smettila mentre sei in tempo.»

Kuroo allungò una mano per toccare Kageyama, ma lo evitò ed andò in bagno.

Sapeva che Kuroo stava solo cercando di essere gentile, ma Kageyama sapeva solo come rispondere alle cose in due modi, ovvero con rabbia e piangendo, e sicuramente non avrebbe pianto di fronte a Kuroo in quel momento. Odiava piangere davanti alle persone e lo evitava ogni volta che poteva. Kageyama desiderava poter essere privo di emozioni, non voleva che le persone pensassero di sapere cosa stava succedendo nella sua testa, perché ovviamente non lo sapevano. Prese dei respiri profondi. Aveva bisogno di calmarsi. Potrebbe anche non essere niente, la gente ha sempre mal di testa. Non avrebbe dovuto preoccuparsi finché non ci fosse stato davvero qualcosa per cui esserlo. Sapeva che probabilmente sarebbe dovuto tornare indietro per scusarsi con Kuroo. Non ne ebbe mai la possibilità però, perché quando uscì, vide che Kuroo stava abbracciando Hinata.

Kageyama praticamente scattò. «Hinata!»

Hinata lasciò andare Kuroo e abbracciò Kageyama.

«Cos'hanno detto?» chiese Kageyama, ma provava una sensazione e sospettava di conoscere già la risposta.

«Pensano sia dovuto all'aneurisma. Ancora non vogliono fare niente, perché l'intervento chirurgico sembra ancora più pericoloso, ma vogliono che rimanga di nuovo qui, almeno per qualche giorno, per vedere se la situazione peggiora.» riuscì a sorridere. «Il lato positivo è che ho la stessa stanza, quindi non devo memorizzare un nuovo numero, e se è solo per pochi giorni, possiamo ancora andare al parco dei divertimenti.»

He smelled like oranges ITA  •  KageHinaWhere stories live. Discover now