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Il momento fu bruscamente interrotto da un allarme che cominciò a suonare dal cellulare di Hinata. Il piccoletto sospirò e scese dal letto per spegnerlo. «Scusami, significa che dobbiamo andare, ci impiegheremo un po' ad arrivare dal momento che andiamo a piedi.»

Kageyama si mise a sedere. «Va bene, togliamo il trucco e usciamo.»

«Stavo pensando che potremmo tenerlo. Dopotutto non hai voluto tenere l'acconciatura, dovresti farti andare bene almeno questo.»

Non gli ci volle molto per convincere Kageyama. «Si può fare.»

Hinata si fece sfuggire un sussulto dall'emozione. «Davvero? È fantastico! Dai, andiamo!» Afferrò il polso di Kageyama e lo tirò giù dal letto. Poi sfrecciò per la casa fino alla porta d'ingresso. Natsu era seduta nel soggiorno a guardare la televisione, quindi lì salutò con la mano quando uscirono. Kageyama non si aspettava che Hinata sfrecciasse via in quel modo, quindi era stato trascinato dal piccoletto, ma provava a fermarlo. Piantò saldamente i piedi per terra e quasi cadde quando Hinata fu costretto a fermarsi, perché poco prima lo stava tirando con tutte le sue forze.

Kageyama provò a stabilizzarsi e riprendere fiato. «Hinata, razza di idiota, non abbiamo messo le scarpe!»

Hinata abbassò lo sguardo e sembrò sorpreso alla vista dei suoi piedi scalzi. «Oh, hai ragione.»

Kageyama amava Hinata, ma talvolta era un po' stupido. Si voltò e tornò verso casa. Natsu sembrava sorpresa di rivederli, ma era troppo distratta dallo show che stava guardando per chiedere qualcosa. Hinata prese dei calzini e un paio di scarpe da ginnastica ed entrambi indossarono le scarpe. Hinata guardò verso Kageyama e chiese: «É tutto?»

«Credo di sì.» rispose Kageyama.

«Okay, ciak due!» esclamò Hinata, aprendo nuovamente la porta d'ingresso. Corse fuori, mentre Kageyama gli stava a fianco.

«Non mi hai nemmeno detto dove stiamo andando.» disse Kageyama tra un respiro e un altro.

«Andiamo in un cat café qui vicino. A quanto pare ci vanno insieme da quando frequentano l'università e vogliono mostrarcelo!»

«Un cat café? Perché gli piace così tanto?»

«Beh, gli piace far visita ai loro gatti preferiti. Pensavano addirittura di adottarne uno insieme dopo l'università. Non possono prenderlo adesso perché non sono sicuri di poterselo ancora permettere.»

Kageyama annuì. «C'era da aspettarselo, dopotutto sono studenti universitari.»

Hinata continuò a parlare di ciò che sapeva del bar e del cibo che vendevano mentre correvano. Fortunatamente, il locale era solo ad un paio di miglia e arrivarono in meno di 20 minuti. Si fermarono all'esterno, ansimando entrambi leggermente.

Hinata volse lo guardo verso il viso di Kageyama. «Ottimo, il trucco si è mantenuto bene. Com'è il mio?»

Kageyama controllò il viso di Hinata, che era perfetto come sempre. «Sembra perfetto.»

Hinata si guardò intorno. «Non so se Kuroo e Kenma siano già qui. Eravamo d'accordo di incontrarci a mezzogiorno e siamo qualche minuto in anticipo, quindi potrebbe volerci un po'.»

In quel momento gli occhi di Hinata si spalancarono e Kageyama stava per chiedergli se stesse bene, quando sentì una mano poggiarsi sulla sua testa e una voce familiare dire: «Ciao ragazzi! Ne è passato di tempo, è bello rivedervi di nuovo.»

Kageyama rimosse la mano dalla sua testa e si voltò. «Ciao Kuroo.»

Kuro fece un largo sorriso. «Allora, abbiamo intenzione di stare qui tutto il giorno o entriamo?». Spinse la porta ed entrarono. Trovarono un tavolo e si sedettero. Kuroo alzò la mano. «Okay, prima di dire qualsiasi altra cosa, il vostro trucco è fantastico e credo che anche io e Kenma avremmo dovuto farlo. Non è vero?» Diede un colpetto a Kenma che stava guardando il suo telefono.

He smelled like oranges ITA  •  KageHinaWhere stories live. Discover now