Capitolo 3

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Io« La mia prima vittima? Stiamo scherzando?»

Iyo mi guarda irritata.

Iyo«Allora, ti avevo detto si o no che sei mio? Farai TUTTO quello che voglio, mi appartieni oramai!»

Non riesco a crederci, mi farà uccidere qualcuno di innocente solo perchè le va?

Mi indica un'uomo, lavora come cameriere nella pizzeria, non lo riconosco subito, ma poi capisco che è uno dei ragazzi che alle medie mi prendeva di mira.

Grazie a lui ed alcuni suoi amici ho vissuto un'incubo, mi facevamo di tutto e mi prendevano in giro.Solo Lucia e Cristiano mi sono rimasti accanto, mentre gli altri stavano a guardare da lontano.

Iyo«Ti ricordi? Lui è uno di quei bulli che ti hanno preso di mira alle medie, non vuoi vendicarti? Per colpa loro hai vissuto un'incubo!»

La guardo terrorizzato, la sua voce é così acida e meschina, ho paura di ció che mi fará fare.

Io«Cosa vuoi che faccia, Iyo!?»

Iyo«Mi pare ovvio...ucciderlo no? Questi umani sono così stupidi!»

L'afferro il collo, lei mi guarda sorridente, senza paura, sa bene che non posso farle nulla.

Iyo« Non vuoi? Mi sembra una cosa facile, dopotutto lui in passato non ha avuto scrupoli a buttarti giú dalle scale! Non ci ha pensato due volte a tormentarti! Io odio gli umani! Aggiscono con egoismo e non si prendono mai le responsabilitá! Occhio per occhio, dente per dente : mi pare ovvio!»

Io«Iyo, un cosa è una piccola vendetta con qualche dispetto, ed un'altra è quella con la morte. Era un bambino, da bambini molti sono cosí. Ora guardalo, avrá 30 anni! Non posso ucciderlo per una stupidaggine che ha commesso da giovane! Avrá una famiglia a cui badare!»

Iyo mi guarda quasi disgustata.

Iyo«E da quando sei così maturo? Non vuoi la vendetta? Cosa diamine te ne importa di lui e la sua famiglia! Deve pagarla!»

Io« Tu perchè lo odi cosí tanto?»

Iyo« Ho conservato tutto il tuo odio per anni! Non hai idea di quanto io odi le persone che ti hanno ferito in passato!»

Io«Non dovresti Iyo...non puoi vivere di solo odio..»

Iyo non risponde, guarda l'uomo in lontananza.

Iyo«Per stavolta te la lascio passare, ti sei appena risvegliato, non vorrai uccidere delle persone giá da subito! Ma ti avverto...la prossima volta dovrai obbedire.»

Traggo un sospiro di sollievo e mi allontano prima che Iyo possa cambiare idea, ora che ci penso, avró all'incirca 28 anni, per un demone non è importante l'etá, ma la cosa mi fa pensare a molte cose.

Se io fossi stato umano, ora avrei un lavoro e una famiglia?

«Reo?»

Sento una voce alle mie spalle, mi sembra abbastanza famigliare.

Mi giro verso quella voce, non dono mai stato piú felice di rivederla, vedere un viso famigliare dopo tutto questo tempo.

Evalith mi fissa sorpresa e lascia cadere la sua borsa a terra.
Cosa dovrei dirle? Che mi sono risvegliato da solo o che è stata Iyo a farlo?

Iyo« Lei non puó nè vedermi nè sentirmi,quindi non nominarmi.»

Cerco di fingere un sorriso, cercando di sembrare naturale.
Evalith si guarda intorno, e mi afferra la mano, trascinandomi via.

Non riesco a dire niente, dopo tanti anni, sará di sicuro uno shock rivedermi.
Mi porterà da Sawa e Rize?
Mi sgriderà? Piangerá? Quale sará la sua reazione?

Ci ritroviamo nella vecchia biblioteca, ma è chiusa, avrei dovuto aspettarmelo, giá anni prima era quasi sempre vuota.

Evalith prende dalla borsa un paio di chiavi ed entra indifferente.

All'interno della biblioteca nulla è cambiato, sento una nostalgia immensa.
Evalith si gira dalla mia direzione, è confusa, molto confusa.

Evalith« Chi sei?»

Ha aspettato per portarmi qui per poi chiedermi chi sono?

Io« Sono Reo»

La sua espressione è quasi indecifrabile.

Evalith«E dovrei crederti? Reo è ormai...morto..»

Io« Se davvero Reo è morto...allora io chi dovrei essere?»

Evalith «Te lo sto chiedendo io! CHE DIAMINE SEI E PERCHÉ DICI DI ESSERE REO!?»

Sbatte un pugno su un tavolo, io cerco di stare calmo e spiegarle tutto senza menzionare Iyo.

Io «Evalith...sono io, Reo. Non sono mai morto...Tutto quello che è successo in passato...beh... dimentichiamolo ok? Ora sono qui...sono vivo.»

Evalith mi tira uno schiaffo, io rimango di sasso. Cos'ho fatto per meritarmelo?

Mi guarda furiosa, e poi mi indica la porta abbassando lo sguardo.

Evalith «Se dopo 10 anni questo è tutto quello che hai da dire, allora addio Reo, addio sul serio, d'ora in poi...tu non esisterai piú per me.»

Io«Perchè?»

Evalith« Perchè se tu non fossi riapparso, ora vivrei in pace come prima...mi hai rovinato la vita che ho ricostruito in 10 anni in una sola volta.»

Io«Rovinato? Evalith... cos'ho fatto?»

Evalith« Niente...non hai fatto niente. E questo come al solito mi ha ferita...Perché continui a ferirmi Reo!? Ho fatto qualcosa di sbagliato per essere ferita di continuo? Io non sono così...non mi ferisco con facilitá...ma ogni tuo gesto o parola...mi fa sentire uno schifo! Mi fa venire voglia di piangere di continuo! Io...io non so cosa fare Reo...non lo so!»

Sento la risata di Iyo, è davvero divertita da questa scena.

Io mi sento irritato, basta...non ho piú intenzione di sentirle fare queste scene.

Io« Evalith guarda in faccia la realtá, smettila di fare la vittima, nessuno è costretto a renderti felice, solo tu puoi farlo, smettila di darmi la colpa e asociare la tua felicità a me. Non hai idea di ció che ho passato, quando ti ho rivista mi sono sentito felice, ma tu inizi a gridare e darmi la colpa della tua infelicitá. Io non ti voglio ferire Evalith, ti dico semplicemente quello che penso.
Sul serio smettila, per una volta nella tua vita, non cercare la felicitá negli altri, ma cercala in te stessa.
Addio.»

La precedo ed esco dal vecchio edificio.

Lei mi fissa con gli occhi sbarrati, restando ferma.

Non ho mai voluto ferirla, forse l'ho fatto, ma inconsapevolmente.

Io sono egoista, penso solo a me stesso, ho degli scopi a cui arrivare, ma per fare ció devo essere forte e non guardare indietro. Molti rimarrano feriti di ció, ma io voglio solo ritornare da Rize e Sawa.

Save me demon!Where stories live. Discover now