Capitolo 3, parte 4

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Così ha avuto inizio la nostra missione sotto copertura all'ambasciata. Il piano ideato da Dazai è semplice. Uno di noi farà una scenata, e se siamo fortunati, arriverà uno dei superiori per calmare la situazione. Potremo quindi parlare con l'alto funzionario di governo in questione per negoziare. Per un agente segreto all'estero, l'ambasciata della propria patria non è solo una base ma anche un luogo di pace e tranquillità. Avranno sicuramente una qualche connessione con gli agenti segreti del loro paese.
Nonostante si tratti di un piano avventato e aggressivo, l'idea di Dazai rappresenta un barlume di speranza per una missione apparentemente disperata. Quando lavoriamo insieme, a volte trovo il suo ingegno e il suo pensiero critico a dir poco sorprendenti. Non c'è modo di sapere di cosa sia capace. Non posso fare a meno di sospettare che dietro al suo comportamento eccentrico si celi qualcosa di agghiacciante—una diabolica saggezza di qualche tipo.
Mi risulta difficile credere che possa essere solo un vagabondo senza alcuna esperienza. Quando provo a indagare sul suo passato, evita la domanda. Nonostante mi rifiuti di fargli pressione, mi chiedo se abbia un passato oscuro. Potrebbe aver fatto parte di un—?
"Oh, la prego, signorina! Approvi il mio permesso una volta per tutte! Per favoreee? Su, non guardi da un'altra parte mentre le parlo! Mi guardi! Brava, così! Continui a guardarmi!

—No. È solo un idiota.

"Ehm... Potrebbe aggiungere il suo nome alla lista d'attesa?" La receptionist tira fuori un foglio con fare timido.
"Ho già compilato una di quelle!" urla Dazai. Sta mentendo, ovviamente.
"Mi sono pure assicurato di riempire tutte le clausole con la mia penna stilografica preferita, e non ho ancora ricevuto nessun aiuto. Perché pensa che io sia venuto qui per parlare, eh?"
Tira fuori dal suo taschino una spessa penna stilografica, nera come il carbone, per mostrargliela.
"Questa penna stilografica è dello stesso tipo di quella usata da un dittatore del Medio Oriente. Forte, eh? Può dare un'occhiata se vuole. Prego. È lunga e pesante, quindi è estremamente difficile scriverci. Ho dovuto usarla per riempire tutti quei piccoli spazi più e più volte. Capisce perché sono arrabbiato adesso, vero?"
È colpa tua se hai usato quella penna!
Tuttavia, mi tengo quel pensiero per me.
"Senta, signorina. Io sono un autore, capito? Ha mai letto uno dei miei libri? Senta, la farò diventare la protagonista della mia prossima storia; quindi, per favore mi faccia parlare con uno dei suoi superiori. Scriverò un libro sul nostro suicidio di coppia. Userò pure questa penna per scriverlo se mi aiuterà."
Per essere un autore terribile, sta diventando stranamente bravo a recitare. Inizio a pensare che sia questo il modo in cui conquista le donne nei pub.
"Forza, mi dia una mano. Sono davvero nei guai. Grossi guai! Alcuni tipi spaventosi della PSIA mi stanno alle calcagna! Senta, io scrivo quello che mi pare, e l'unica cosa che ho detto è stato che uno dei ministri degli esteri indossava un parrucchino, e ora le autorità stanno cercando di uccidermi! Questa è una violazione della libertà di parola e io non permetterò al governo di abusare della loro autorità! E abbasso i parrucchini!"
"Vuoi chiudere quella bocca?! Sto cercando di guardare la partita! E che problema hai coi parrucchini?!" grida con voce roca l'uomo caucasico con il berretto nero che sta guardando la partita di baseball, ma ci vorrà più di così per far crollare Dazai.
"Ehi, non sono io il problema qui! È il tizio che si è arrabbiato con me per aver detto al verità! Se doveva arrabbiarsi così tanto per questo, allora avrebbe dovuto mostrarci la sua lucida zucca pelata e andarne fiero!"
"M-mi scusi, signore? Lei è, ehm, lei è con lui, g-giusto?" mi chiede l'impiegata sconvolta con occhi imploranti. Chiedo perdono, ma è tutto per un bene superiore.
"Sono il suo capo redattore. Nonostante le sia vicino, come può vedere, non ha intenzione di ascoltare. Tuttavia, se un funzionario con del potere venisse a parlare direttamente con lui, le assicuro che si arrenderebbe. Pensa che potrebbe parlare con uno dei suoi superiori per me?"
"Va bene..."
Ormai senza energie e sotto shock, la receptionist annuisce prima di alzarsi barcollando.
"Torno subito... con qualcuno che vi possa aiutare..."
Probabilmente sente di aver fatto tutto il possibile e non vuole più avere a che fare con Dazai. Non la biasimo. Provo davvero pena per questa donna.
Dopo una breve attesa, ritorna e fa cenno a me e a Dazai di entrare in un'altra stanza.
"Da questa parte, prego."

Bungo Stray Dogs, Vol. 1: Osamu Dazai's Entrance Exam (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now