Tempesta

25 3 0
                                    

I due giorni dopo il tragico accaduto furono, sia per Clay e la sua ragazza che per George, tra i più infelici di tutta la loro vita.

Il moro era più irritabile del solito perché i suoi messaggi al telefono e le sue chiamate non ricevevano risposta da parte dell'occhialuto.

Lui ancora non sapeva...

Ma comunque, se qualcuno provava a parlargli, finiva per beccarsi un insulto da parte di quest'ultimo; tanto che molti iniziarono a canzonarlo paragonandolo ad una ragazzina nel periodo del ciclo mestruale.
La notte non dormiva e, quando si alzava per fare un giro della casa nel tentativo di riprendere sonno manco fosse un fantasma, udiva sua madre piangere. Non intuiva il perché e non poteva neanche chiederglielo, dato che non voleva darle altre preoccupazioni.

Quanto a Clay e la sua ragazza, si comportavano come non fosse successo nulla durante il giorno, ma durante la notte entrambi si chiudevano in camera e piangevano fino a che si addormentavano con la testa pulsante e gli occhi che bruciavano. Fu dura soprattutto per Cate che aveva vissuto il fatto e che dovette recarsi in ospedale e poi sarebbe dovuta andare in tribunale a testimoniare i terribili avvenimenti.

Nessuno dei compagni di scuola intuì la sorte di Darryl, ma molti si rallegrarono per il fatto che, tutt'un tratto, i bulli erano scomparsi dall'istituto.

Fu infatti una grossa svolta e tutti poterono stare un po' più tranquilli.

Però fu inevitabile che la verità venisse a galla e le persone nel complesso, sia studenti che professori, iniziassero a rattristarsi.

~~~

Quei due tristi giorni erano passati.
George non poteva stare all'oscuro per sempre.

Clay finalmente si decise, seppur a malincuore, a dargli la nefasta notizia.

Si presentò a casa del moro una domenica mattina.
Il cielo era nuvoloso e non vi era alcun segno di pioggia, eppure il biondo decise di portarsi dietro un ombrello per sicurezza.
Bussò alla porta e aspettò che qualcuno gli aprisse.
Intanto si aggiustò il pastrano marrone sulle spalle.

Avrebbe cercato di tenere un comportamento più naturale possibile, 'magari può anche migliorare il mio umore', pensò.

Ad aprirgli la porta arrivò la mamma di George, che lo accolse con un sorriso.
Chiacchierarono un po' prima che il moro spuntasse scendendo giù per le scale a fare colazione.
"Ah, George!", esclamò la donna, "Guarda chi c'è!"
Gli occhi eterocromatici del ragazzo si posarono sul biondo, il quale lo salutò con un gesto della mano seguito da un imbarazzato: "Hei!"
Dopo un breve silenzio la donna disse: "Ehm, George. Clay si chiedeva se potevi fare una passeggiata con lui. Ti farà bene un po' d'aria dopo tutto questo tempo in casa!"
Il ragazzo si sedette bruscamente sulle scale e grugnì: "Vieni anche tu?"
"Purtroppo no, tesoro! Devo lavorare e poi devo uscire ma sempre per lavoro!"
Il silenzio tornò ad occupare il soggiorno.
Alla fine la voce roca del moro si fece sentire: "Quanto puoi aspettare?"
"Tutto il tempo che ti serve", fu la risposta di Clay.
Così George si alzò e risalì le scale per prepararsi.
Neanche passato un quarto d'ora che il ragazzo si trovava davanti alla porta.

In pochissimo tempo aveva iniziato a mostrare segni di stanchezza e stress: era pallidissimo ed era dimagrito. Si radeva male e di rado, perciò vi era un accenno di barba attorno al mento.
Gli occhi erano stanchi e contornati dalle occhiaie.
Per uscire si vestì con una felpa larga e dei pantaloni larghi per nascondere la sua innaturale magrezza.
Sopra la felpa si mise una giacca nera.

🌹💙 Rose blu 💙🌹Where stories live. Discover now