Poesia senza veli

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E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l'altro sei tu
E vorrei essere anch'io bello come sei bella tu...

Quella sera erano tornati rigenerati, si sentivano più forti, appagati da una luce improvvisa che gli aveva abbagliato il cuore, stuzzicato l'appetito nascosto e riaperto l'anima.
Erano simili a una moca in cui il caffè sale piano piano, borbottando allegramente, impregnando con il suo aroma tutto ciò che lo circonda, donandoti il buon umore con quel suo profumo invitante...e la mente già pregusta il suo sapore nella bocca, una delizia calda che ti inonda e ti si scioglie nel palato...

Grace e Tommy erano così, fermi nel limbo della moca, aspettando quell'attimo in cui il caffè esploda e trabocchi,
e si sa l'attesa è il momento più affascinante,
quell'immaginare, quel sognare, quell'aspettare è una vera magia.
Si attende trepidamente il momento in cui le labbra si poggeranno sulla ceramica liscia, e a piccoli sorsi il caffè invaderà la bocca...
Sono piccoli momenti di estasi...

Tornando a noi, purtroppo da quella sera i baci vennero sospesi.
La mattina dopo Grace si alzò con un forte mal di gola e decimi di febbre.
Positiva.
Immediatamente si isolò nella tenda in fondo, lì si stimevano i positivi che non presentavano sintomi importanti.

Il virus fortunatamente non comportò nulla di grave, dopo una settimana era già negativa.

Tommy fu a dir poco meraviglioso.

Ogni mattina le portava il vassoio della colazione con un fiore di campo adagiato sopra e un bigliettino a fianco in cui si dilettava a scrivere poche righe, a volte canzoni, a volte poesie, altre semplici pensieri suoi.

Il primo giorno la sorprese con un mazzettino di margherite e alcune righe di una canzone

"Vorrei
Che ti guardassi con i miei occhi
Vorrei
Che ti ascoltassi con i miei sogni
Sai la mia vita è soltanto un insieme di sogni
E tu sei l'unica parte reale che voglio nei giorni"

Il secondo con una piccola rosa selvatica e altri versi della stessa canzone

"E sei il diamante più raro
Per me sei questo
Per me sei questo e altro
E non nascondere le lacrime
Che tanto scendono in basso
Tu falle cadere fino
A che non diventano fango
Poi ritorna in quel posto
Ci sarà una rosa e sarà maggio"

Inutile dire che Grace rimase senza fiato, sentì un tonfo al cuore, lo sentì prima cadere a precipizio e poi risalire fino in gola, sembrava impazzito, voleva esplodere nel suo abbraccio ma dovette accontentarsi di vederlo ad una certa distanza.

Appena poteva durante la giornata il dottor Sherman correva da lei, per tenerle compagnia, per lasciare che i suoi occhi si addolcissero con la sua immagine.
I primi giorni, quando Grace non aveva voce, la comunicazione era stata complicata, Grace aveva dovuto gesticolare ma quei piccoli gesti erano vitali per Tommy, dicevano tutto, lo rassicuravano e gli calmavano le voglie nascoste.
Si capivano anche senza parlare, c'era qualcosa di speciale che si rafforzava giorno dopo giorno ...

"Vorresti avere avuto un Natale
Non tanto per un regalo
Ma per sentirti un regalo"
Ultimo

Quei due si sentivano proprio così, due pacchi sotto l'albero di un natale diverso, un caldo natale.
L'uno il dono dell'altro, con una coccarda blu sul cuore e un bigliettino con un'unica scritta

"For you"

Una volta si chiamava GraceWhere stories live. Discover now