"La Smetti Di Ballare Senza Di Me?"

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Fastidio
Ecco quello che provo da mezz'ora a questa parte. Perché? Luigi lui è la causa. Da quando siamo rientrati post sigaretta continua a fissarmi ma non come prima, ora ha lo sguardo più spavaldo, più sicuro. Sicurezza che gli ho dato io e la mia stupida pelle d'oca mentre mi toccava.
Decido di farlo penare un po', se vuole giocare, giochiamo. Non sono più la Carola insicura e timorosa anche della  propria ombra. È passato meno di un anno dalla mia uscita dalla scuola, ma mi sembrano passati secoli. Sono più sicura di me, del mio corpo, sono più donna.
Però le scaramucce da ragazzina di 15 anni non posso abbandonarle, e quindi quando Luigi continua a fissarmi le gambe mordendosi le labbra, e poi facendomi l'occhiolino, non posso far altro che prendere Michele e portarlo a ballare insieme agli altri. Mi muovo sensuale assecondando la musica e ringrazio mentalmente Nunzio per aver messo una canzone di Ozuna, o almeno credo, che mai ascolterei ma che adesso sembra perfetta per far ondeggiare i miei fianchi in maniera sensuale. Avvinghiata a Michele, che sembra apprezzare questo mio movimento, continuo a ballare ininterrottamente, più sento lo sguardo del cantante addosso, più i miei movimenti sembra siano incontrollati ed estremamente sexy. Mi stupisco di me stessa. D'altro canto Luigi se ne sta seduto di fronte a me con accanto il suo immancabile compagno di merende, che gli dice qualcosa all'orecchio ma lui non sembra farci caso, troppo preso a fissarmi ogni centimetro di pelle lasciata scoperta dal vestito. Ho caldo, troppo. Dico a Michele che ho bisogno di una boccata d'aria, vorrebbe seguirmi ma lo rassicuro che sarei tornata subito.
Corro fuori dalla sala e torno nel terrazzino della discordia.
Che mi sta succedendo? Perché mi sto comportando così?
Ho sempre il controllo, non amo stare al centro dell'attenzione e non amo questi giochetti. Eppure ogni volta che Luigi è nei paragi non riesco a non cedere alle sue provocazioni, anche in casetta, facevo di tutto per attirare la sua attenzione e per instaurare questo giochino che ha sempre visto lui come vincitore. Ma stasera per la prima volta, mentre avevo il suo sguardo addosso, mi sono sentita finalmente padrona del gioco e la conferma mi arriva quando due mani, che riconoscerei tra mille, si posano salde sui miei fianchi
" mi stavi aspettando per caso?"
Mi volto verso di lui ad un palmo dalla sua bocca e sentendomi per la prima volta desiderata da lui, continuo questo scambio di battute
"o sei tu che mi segui, che c'è non riesci a stare senza di me Luigino?" sussurro sulle sue labbra. Il suo sguardo passa sulle mie mentre sospira e si allontana di poco.
"Sai un cantante, non ricordo chi, in una sua canzone dice la smetti di ballare senza di me? Dovresti ascoltarlo sai Carola?" si avvicina di nuovo "finiscila di ballare senza di me"
Sta per andarsene ma lo blocco
"mi spieghi che hai?" si volta nuovamente
"ti diverte tanto fare così?"
Torna nuovamente accanto a me e dopo attimi di silenzio inizia un flusso di coscienza
"Sono arrabbiato Carola tanto, non mi va bene che tu mi abbia scordato così, non mi va bene che tu sia così indifferente nei miei confronti, io.." si blocca, guarda in basso, non riesce neanche a guardarmi negli occhi.
Gli prendo il viso tra le mani e lo obbligo a guardarmi. Ci fissiamo per un tempo indefinito, ha degli occhi scuri, bui, tristi ma sempre bellissimi e così intensi che sento un formicolio che mi attraversa tutto il corpo. Mi impedisce di continuare a guardare quei meravigliosi occhi in cui mi perdo perché li richiude, beandosi della mia mano sulla sua guancia che prende tra le sue. "Mi dispiace, scusa, avrei dovuto chiamarti, ma ho avuto tanti impegni, il tour, il disco.."
Mi distacco da lui e lo blocco "Luigi, hey, tranquillo, ho capito. Non era abbastanza importante hai ragione e l'ho capito anche io." Mi stacco definitivamente da lui e inizio a guardare in avanti, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi. "Nella scuola era tutto così amplificato, poi ho ridimensionato, e ho capito che era il contesto a portarci così vicini ma avevi ragione, ci volevamo solo bene come due semplici compagni di avventura" mento. Spudoratamente. Senza guardarlo negli occhi. Ma stavolta è lui a prendermi il viso con entrambe le mani e, guardandomi fisso negli occhi, mi sussura qualcosa che mi lascia spiazzata
"La smetti di dire cazzate Carola?"
"Ho sempre avuto bisogno di te come tu di me, non siamo stati semplici compagni né tantomeno amici e questo lo sai tu, lo so io, lo sanno tutti, anche il tuo nuovo fidanzatino" dice quest'ultima cosa con una punta di fastidio. Continuo ad ascoltarlo imbambolata, non ho la forza di muovermi e tra le sue braccia qui, mi sento così bene.
"Non siamo amici, compagni, e allora cosa siamo Luigi? Spiegami, perché io davvero non capisco"
"Siamo noi, Carola e Luigi e a me per ora basta questo, voglio riaverti nella mia vita e dimostrarti che non sono la pessima persona che pensi" mi accarezza la guancia con il pollice e poi i capelli. Secondi che sembrano interminabili.
"stai benissimo così, con questi capelli, mi è sempre piaciuto quando li fai così" poi si blocca "in realtà, mi piaci sempre con qualsiasi pettinatura"
Vorrei urlare, sprofondare. Luigi è qui davanti a me a propormi di tornare nella mia vita, in che veste ancora non so,ad accarezzarmi i capelli a un centimetro dalle mie labbra. Se solo mi sporgessi un po' di più a sfiorare le sue labbra, ci staremmo già baciando. Sono euforica, eccitata e forse  felice. Ma mi fermo, penso a Michele, non merita questo. Certo non ho fatto nulla, ma anche solo pensare una cosa del genere, per me significa mancargli di rispetto e non va bene.
"Va bene, riguadagnati la mia fiducia, ma ti avverto la strada sarà lunga e soprattutto se vuoi entrare nella mia vita devi smetterla di flirtare con me, ho un ragazzo adesso" e così facendo mi stacco e gli porgo la mano per sigillare il nostro "accordo". Lui mi guarda titubante, poi però noto nei suoi occhi un luccichio che non mi piace per nulla accompagnato dal suo sorriso sghembo. "Va bene, carolina, o meglio, piccola" mi dice virgolettando questo ultimo soprannome con le mani, prendendosi gioco di Michele, alzo gli occhi al cielo. "Cercherò di non flirtare, ma la vedo dura se metti quei vestiti così corti, quindi impegnati anche tu, grazie" e cosi facendo mi stringe la mano.
Niente non ha capito niente, è un tonto.
Mi lascia la mano e con uno slancio improvviso mi abbraccia.
Felice. Se adesso mi dovessero chiedere come mi sento,risponderei così. Sono felice, per la prima volta da un anno a questa parte mi sento bene, felice, viva. Tra le sue braccia. Sto tornando a provare emozioni che da un po' non provavo. E forse dovrei solo abbandonarmi a questa sensazione e non pensare troppo.
Ma ecco che la mia parte razionale torna e mi fa pensare a tutto quello che è successo, al fatto che se mi avvicino troppo al fuoco rischio di bruciarmi nuovamente. E di stare male ancora per lui non è ho più la forza. A malincuore mi stacco dall'abbraccio e torno dentro seguita da lui in silenzio.

Surreale, questa serata è stata surreale. Penso mentre sono nel letto. Michele mi è crollato di fianco. Non prima di avermi fatto mille domande su Luigi e sugli sguardi strani che mi lanciava. "ma ti assicuro ti sei impressionato " "mi ha anche detto che frequenta una". Bugiarda,sono diventata una bugiarda. Ma non avevo altre soluzioni. Non voglio che si preoccupi di una cosa che effettivamente non esiste. Perché effettivamente non esiste. Credo. Spero. Provo ad addormentarmi ma mi giro e mi rigiro nel letto, e niente. Mi alzo allora per evitare di svegliarlo, prendo il telefono, le sigarette e vado fuori il balconcino.
Fa un freddo cane, ma non importa, forse questo freddo riuscirà a calmare i bollenti spiriti post chiacchierata con Luigi. Le sue mani, cavolo. Le ho sempre amate, sono belle, grandi, sicure. Ma è l'effetto che hanno quando si posano su di me che amo. Amo e odio. Perché mi sento cosi vulnerabile quando si tratta di lui. Forse è così che deve essere, l'amore intendo, sentirsi sempre vulnerabili, a mille, vivi. Con Michele tutto questo non lo provo. Gli voglio bene certo, è una bella persona, ma quando mi tocca, mi sfiora, quando facciamo l'amore, non sento tutto quello che Luigi mi provoca anche solo con una carezza.
Dopo aver spento l'ennesima sigaretta della serata, seduta sul divanetto fuori il balcone, decido di rientrare e mettermi finalmente a letto. Ma uno squillo del mio telefono mi blocca.
È un numero che non ho salvato. Chi cavolo mi chiama in piena notte penso.  Sono tentata dall'ignorare la chiamata però poi preoccupata si tratti di qualcosa di importante rispondo.
"pronto"
"allora sei ancora sveglia, scommetto che pensavi a me"
Eccolo, il protagonista dei miei incubi peggiori ma anche dei miei sogni migliori.
".."
"Carolina,hey, hai perso la lingua"
"Luigi ma che diavolo vuoi, alle 4 del mattino poi"
"Scusa ti pensavo, non riuscivo a dormire" " mica disturbo, ho interrotto qualcosa con il tuo ragazzo?" non faccio in tempo a rispondere che mi precede"nah, figurati se quello sta sveglio, non lo vedo un tipo molto, ecco, caloroso"
"e tu invece? Lo sei?" maledetta Carola, non devi flirtare ricorda.
"Ti risponderei di si, ma non me lo dico da solo, lascerò che a farlo sia tu quando accadrà"
Sto per strozzarmi con la saliva.
È impazzito. Ha bevuto sicuro.
"comunque, ti chiamo per dirti che nei prossimi giorni sarò a Roma, quindi girami il tuo indirizzo che ti vengo a trovare"
"ma chi ti ha invitato Luigi, guarda che ho da fare con le prove"
"ma dai lo so che ti fa piacere una bella cenetta soli soletti"
"in realtà pensavo di dirlo anche a Michele sai sarebbe bello stare tutti e tre insieme a vedere un film" mi prendo gioco di lui ma come sempre  mi spiazza con le sue riposte
"si, lo dicevo per lui veramente, mi dispiacerebbe farlo sentire il terzo incomodo mentre facciamo l'amore"
"Luigi ma tu.."
"scherzavo tranquilla" mi precede "o forse no"
"Mandami il tuo indirizzo, ciao piccola a presto"

E detto ciò attacca senza darmi il tempo di rispondere.
Ti odio Luigi strangis ti odio. Ma un po sorrido.

Brividi // caroligiWhere stories live. Discover now