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Si staccò lentamente dal ricciolo.

"Comunque, che ci fai qui fuori? Non dovresti essere nella sala comune dei Serpeverde a festeggiare la tua vittoria?".

"Forse", scrollò le spalle, guardandola con un sorriso tenero.

"Allora... perché non lo sei?".

Abbassò lo sguardo e, dopo un secondo di esitazione, le prese una mano tra le sue, accarezzandola dolcemente.

"Volevo stare con te".

Leila sentì gli angoli delle sue labbra tendersi verso l'alto.

"Oh... Ma puoi stare con me quando vuoi, siamo coinquilini, sai. Non capita tutti i giorni di poter festeggiare la vittoria contro il Grifondoro, però".

"Onestamente, non mi importa molto di questo", le disse alzando lo sguardo.

Le sopracciglia della Tassorosso si alzarono per la sorpresa. Pensava che lui fosse più eccitato o addirittura più felice per l'esito della partita.

"Leila Adams", la fissò negli occhi scuri. "Ti andrebbe di uscire con me?".

Gli occhi di lei si allargarono alle sue parole, anche la bocca le cadde aperta.

"Un appuntamento?" Chiese a sua volta.

"Sì",

"Ehm... beh...".

"So che può sembrare strano, considerando il fatto che dovremmo sposarci a breve, ma non ti ho mai chiesto di uscire in modo formale prima d'ora, quindi non abbiamo mai avuto un vero appuntamento e intendo cambiare questa situazione, se non ti dispiace".

Ancora senza parole, si morse nervosamente il labbro inferiore.

"Per favore?"

Dopo aver preso un grosso respiro, annuì.

"Sì, vorrei uscire con te".

Sentendosi sollevata, la Serpeverde scoppiò in un sorriso.

"Perfetto. Andiamo, allora?".

"Aspetta, intendi adesso?".

"Certo, perché no?".

"Voglio dire... Dove potremmo andare? Non possiamo certo stare qui fuori di notte, e...".

"Perché no?" le rivolse un sorriso malizioso.

"Perché... non siamo... autorizzati?".

"E chi lo dice?".

"È la regola".

"Oh, mia dolce piccola Leila", fece un passo più vicino a lei. "L'unica regola è che le regole vanno infrante".

"Non è..."

"Shh!" Le mise l'indice davanti alla bocca. "Niente scuse, adesso usciamo insieme e questo è definitivo".

"Ma..."

"Ascolta", raddrizzò la schiena. "Se il Ministero può decidere che dobbiamo sposare una persona a caso e farci un figlio, credo che ci sia concesso di divertirci un po', no?".

"Beh, se la metti così...".

"Questo è lo spirito giusto!" le sorrise eccitato. "Andiamo, allora".

"Ma dove?" ricambiò il sorriso dolcemente, curiosa di sapere che cosa avesse in mente.

Invece di darle una risposta, le prese la mano e iniziò a camminare.

La Tassorosso si sentiva sempre piuttosto cauta al buio, ma in qualche modo il fatto che Reg fosse lì, a tenerle la mano, la faceva sentire a suo agio.

I want to marry you- Regulus BlackWhere stories live. Discover now