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La gente correva per Hogwarts, combattendo per la propria vita e per quella degli altri. Alcune parti del castello stavano crollando, la maledizione gridava e le urla penetranti riempivano l'aria.

"Rose!" Leila chiamò disperatamente, scorgendo una ragazza del Tassorosso.

La sua amica stava scappando da uno dei Mangiamorte. Non aveva un piano migliore, aveva perso la bacchetta pochi minuti fa.

"Stupefare!"  gridò, colpendo con successo il Mangiamorte.

Rose le corse incontro, ansimando pesantemente.

"Grazie".

Annuì, dicendo alla Tassorosso di seguirla da vicino.

Leila stava cercando di portarle in un luogo più sicuro del castello, ma c'era così tanta gente che le circondava che sembrava quasi impossibile.

"Crucio!" Sentì, ma lanciò Protego per schivare la maledizione.

Videro un ragazzo ravennate che combatteva contro un Mangiamorte, ma anche lui cadde a terra.

"Expelliarmus!"

La bacchetta del pelato fu strappata via, dando il tempo al Ravenclaw di alzarsi e finirlo. Fece un rapido cenno a lei poi entrambi proseguirono per la loro strada.

Erano quasi riusciti a rientrare quando lei sentì una voce profonda provenire da dietro di loro.

"Avada Kedavra!"

Seguì un piccolo tonfo e lei abbassò lo sguardo, vedendo il corpo senza vita di Rose.

"No!" Urlò, con gli occhi che le lacrimavano, mentre alzava lo sguardo verso l'uomo che aveva un ghigno disgustoso sul volto.

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"Lila!" Regulus la scosse. "Per l'amor di Dio, Leila, svegliati!".

Lei sobbalzò nel letto, con le lacrime che le rigavano il viso. Le sembrava di non riuscire a respirare.

Le mise il braccio sinistro sulla spalla, cercando di calmarla. Lei era ancora mezza addormentata, ma il suo sguardo si spostò sul braccio di lui, dove notò il Segno della Morte, sbiadito ma ancora visibile, sull'avambraccio. I suoi occhi si allargarono per l'orrore.

Lanciò uno sguardo nella direzione in cui lei stava guardando, poi capì, e un cipiglio apparve sui suoi lineamenti.

"Tu... Allontanati da me!".

Leila cominciò a muoversi sul letto, ma Reg la tenne ferma.

"Lasciami andare, assassino!". Gridò. "Hai ucciso la mia amica!".

Il suo cuore affondò alla vista di lei.

"Lila, ti prego... Sono io", sussurrò disperatamente, abbracciando dolcemente la ragazza al suo corpo.

Lei singhiozzava, il suo corpo tremava per la paura.

"Sono io, Regulus", provò ancora. "Ti prego, calmati, non ti farò del male, ti prego, non piangere".

Tirò la ragazza sulle sue ginocchia, tirando le coperte sopra di loro. Cominciò ad accarezzarle i capelli, facendo dondolare il suo corpo avanti e indietro.

Era strano per lui, non aveva mai dovuto fare una cosa del genere.

"Reg-Regulus?" sussurrò.

"Sì, amore. Sono io".

Lei gli avvolse le braccia intorno al collo, annusando sommessamente.

"Ora stai bene, è stato solo un incubo".

Un altro singhiozzo le uscì dalle parole di lui.

"No, non lo era".

Lui si staccò un po' per poterla guardare in faccia.

"Cosa vuoi dire?" Chiese lui con attenzione.

"Non era un incubo... Era un ricordo".

"Vuoi dirmelo?"

Annuì esitante, poi cominciò a raccontargli tutto quello che c'era nel suo sogno e le cose che erano successe quel giorno.

"Se solo fossi stata un po' più veloce... O se mi fossi accorta...". Un'altra lacrima le scese lungo la guancia. "Non sono riuscita a salvarla, Reg. Eravamo così vicini... E poi lei... Lei ha solo..."

"Shh, va tutto bene, Lila", le asciugò la guancia con il pollice. "Non è colpa tua".

"Ma..."

"No, niente ma! Hai fatto tutto quello che potevi per proteggerla e non puoi cambiare il passato, anche se a volte lo vorresti", la guardò negli occhi.

La sua storia lo stupì. Quel giorno aveva combattuto con tanto coraggio, a differenza di lui. Il pensiero di essere uno di loro lo faceva sentire solo peggio.

Black fissò il segno sull'avambraccio, con il rimpianto che gli riempiva gli occhi.

Leila gli afferrò il viso, costringendolo a distogliere lo sguardo.

"Tutti commettiamo degli errori, Regulus", lo fissò profondamente negli occhi. "E tutti abbiamo le nostre ragioni dietro di essi".

Lui annuì lentamente, abbassando lo sguardo.

La Tassorosso fece il broncio, abbracciandolo forte.

"Non sei solo. Non più".

Chiuse gli occhi e si sentì sfuggire una sola lacrima, che asciugò in fretta.

"Grazie", sussurrò.

"Sono qui per questo", sorrise dolcemente lei, staccandosi.

Black ricambiò il gesto.

"Probabilmente dovremmo tornare a dormire, abbiamo ancora un po' di tempo prima di doverci alzare per andare a scuola", disse a bassa voce.

Lei annuì e si sdraiò di nuovo, seguita da lui.

Sentì Black avvolgerle le braccia intorno alla vita e stringerla a sé.

I due si riaddormentarono e nessuno dei due ebbe più incubi.

I want to marry you- Regulus BlackWhere stories live. Discover now