Capitolo 30

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Una volta sola in casa, sistemai tutto il casino che avevamo lasciato nel salone e salii al piano di sopra a prepararmi per andare a letto, ero veramente stanca, sia fisicamente che mentalmente. Non vedevo l'ora che tutto finisse, si sarebbero fermati i sogni una volta ricordato tutto, vero? Questo era un altro mistero da risolvere, era la storia infinita.

Era tutto sfocato vedevo solo strisce rosse come nastri attorno a me, quando la vista si stabilizzò mi resi conto che non erano nastri ma sangue, sangue ovunque sui muri, sulle porte. A chi apparteneva ? Iniziai a correre a perdifiato, ancora vedevo le cose come se non avessero contorni, ma questo non fermò la mia corsa che non aveva una meta. C'era una voce in sottofondo che mi urlava di correre, ed io ubbidivo, mi girava la testa,poi mi fermai, mi guardai attorno e vidi alberi, ero nel bosco a piedi nudi e in camicia da notte. Avevo il fiatone, i polmoni bruciavano a ogni respiro, l'aria della notte era pungente e mi sentivo sia infreddolita che spaesata, cosa ci facevo nel bosco? Da cosa scappavo?

Cominciai a orientarmi, avevo sognato questo luogo altre volte. Qualcuno mi prese alle spalle e quando mi girai vidi William, non era la prima volta che facevo questo sogno, ma questa volta notai qualcosa che mi era sfuggito in precedenza, era pieno di sangue ed era inspiegabile, avevo paura di lui. La stessa voce che prima urlava si insinuò nuovamente nella mia testa "ti ha tradito", mi dimenai e arretrai.

‹‹Lasciami!›› sembravo disperata volevo veramente che non mi toccasse, il suo tocco mi corrompeva sempre ed io dovevo restare lucida.

‹‹Che sta succedendo Alana, che stai facendo?›› sembrava spaesato, ma poi il suo viso cambiò in una smorfia di terrore ‹‹Alana attenta!›› io scattai in avanti.

Mi sedetti di scatto, e riconobbi la mia camera da letto, della "me" di allora, ma non ero sola nel letto.

‹‹Alana amore sta calma era solo un altro sogno!›› vedendo la faccia che aveva la me del passato si scurì in volto ‹‹Cosa succede?›› disse provando ad abbracciarmi. Lo spinsi e saltai fuori da letto, ancora spaventata da quello che avevo visto e sentito nel sogno, adesso ricordavo anche quanto spesso mi capitava di avere delle visioni, piccoli scorci di futuro ‹‹Alana cosa sta succedendo?›› era allarmato.

‹‹William non ti avvicinare, rimani dove sei, te ne prego!›› e dicendo questo corsi via, fuori da quella che avevo capito non era solo la mia stanza ma la nostra, insomma era logico eravamo uniti. Questo sogno aveva qualcosa di diverso dagli altri, non era un ricordo indotto dalla mia predecessora ma era mio, ero io a ricordare a vivere in prima persona quei ricordi, sapevo cosa stava succedendo anche se non potevo in nessun modo cambiarlo, avevo dei poteri ma non credevo di essere Dio, il passato non poteva essere in alcun modo modificato. Corsi attraversando diversi corridoi, ero arrivata nell'altra ala dell'enorme villa, bussai a una porta, mi aprì Petra che avevo visto in altri sogni ma che mai come ora mi era sembrata così familiare, stavo ricordando parte del mio passato: le lunghe chiacchierate, i consigli che mi aveva dato, sapevo che c'era molto altro da ricordare ma l'affetto per lei c'era. Mi aprì ancora mezza addormentata e quando mi vide si stranì.

‹‹Piccola cosa succede?›› disse chiudendosi la vestaglia eccessivamente lunga. Ero a capo di un consiglio e del mondo soprannaturale ma correvo da lei come una bambina spaventata, più tardi me ne sarei pentita, ora avevo bisogno di parlare.

Mi stava risultando molto facile ricordare se aprivo la mente, i miei pensieri di allora si riversavano nella mia testa come se a pensarli fossi io e quello che stava accadendo in quel momento non era più un mistero, io quello squarcio di passato lo ricordavo veramente, Alana ed io ci stavamo in qualche modo a me inspiegabile unendo, forse entrambe avevamo lo stesso bisogno di comunicare e di sapere.

Il risveglio della stregaOn viuen les histories. Descobreix ara