Perché?

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"Killua, secondo te quanto ci metteremo ad arrivare?" Erano passate delle ore da quando erano partiti da Masadora. Sayo era indietro e più che camminare strisciava.

"Mhh, probabilmente più di un giorno. Sei stanco?" Gli chiese l'albino.

"Io? Certo che no. Posso continuare così per altre ore!" Disse Gon cercando di sbalordire l'amico, anche se non riuscendoci.

"Dimmi, Gon. Dopo aver scoperto questa magia da tuo padre, cosa faremo?" Killua riprese il discorso.
"Ci alleneremo. Così diventeremo ancora più forti. D'altronde io ho bisogno di qualcosa con cui proteggermi". Gli disse il moro.
"Sei sicuro che sia una magia per difendersi e attaccare?". Gli chiese l'amico. "È una forma di Nen, quindi penso di si. Poi mio padre non penso sarebbe attratto da altre forme di magia."

"Si è vero, ora continuiamo a camminare, si sta facendo notte".

"E, riprendiamo anche Sayo...sta per morire" disse ironicamente il moro.
Killua si mise a ridere nel mentre Gon recuperava l'amica, ormai sfinita a terra.

La notte arrivò presto, e i tre erano a dir poco a metà del percorso. Decisero di fermarsi, anche perché Sayo era letteralmente svenuta e Gon insisteva per riposarsi in un posto vicino. Trovarono così un villaggio che non avevano visto mai.

"Gon, noi due dormiamo insieme, vero? Insomma, ti va bene, no?" Gli disse Killua agitato. "Si, certo" gli rispose il moro. Anzi, all'idea era più entusiasmato del solito. Una marea di emozioni gli passavano per la mente. Non sapeva cosa stava succedendo. Non capiva che si era innamorato. Voleva spiegare le proprie emozioni a qualcuno che aveva a cuore. "Potrei dirlo a Killua! Ma che dico. È proprio lui che mi fa sentire in questo modo. Devo parlarne con qualcuno al di fuori di lui e Sayo. Qualcuno tipo...Aaaaaa ma che ne so! Sono confuso ultimamente." Pensò dentro di  sé Gon.

"Hey, Gon" Killua lo prese per la mano e lo trascinò in una camera da letto, azzurra come l'aura Nen e gli occhi di Killua. Trovava l'amico dappertutto.
"Questa è la nostra stanza" continuò l'albino, che nel mentre chiuse la porta a chiave, avvicinandosi a Gon che stava ammirando la stanza.

"Wow. È bellissima. Uff, ho sonno" disse Gon passando da un espressione stupita ad una di sonnolenza. "Allora..." Killua spense le luci. Nell'oscurità abbracciò Gon da dietro e continuò "Dormiano, no?". Killua era fuori di sé, tanto più da non potersi controllare. Voleva Gon a tutti i costi. Era da tempo che ci provava e provava e ora lo voleva suo.

Gon si scansó un secondo un po' stranito dal comportamento di Killua. "Killua, tutto bene?" Gli chiese Gon.
L'albino lo prese e lo buttò sul letto. Lo baciò. Un semplice bacio a stampo, che poi divenne sempre più serio, con un'attrazione da entrambi. Entrambi non sapevano cosa stavano facendo. Killua non si fermò: baciò il collo di Gon, lasciando dei lividi e facendolo gemere. "Gon...tu sei mio, solo mio" Killua riuscì a dire solo questo prima di crollare in un sonno profondo. Gon non ci capiva niente. Cosa intendeva con quel solo mio? E soprattutto, perché?

Salve a tutti. La sottoscritta ultimamente ha molti impegni. Scusatemi si pubblico poco:"l.

Killugon~ (h×h)Where stories live. Discover now