Capitolo 25 - Ti fidi di me? [Revisionato]

Začít od začátku
                                    

«Dove l'hai trovato? Credevo che non esistessero erboristerie jiyane a Mehtap.»

Chloe rise, rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita. «Non te l'avevo già detto? Un jiyano sa sempre dove cercare.»

Brycen abbassò lo sguardo sul bicchierino – no, sul dosatore; era un farmaco, dopotutto. L'Acqua di Sihir usata per impacchi e infusioni veniva purificata per risvegliare le sue proprietà medicinali, aumentandone gli effetti benefici. Si diceva che persino i kautiani potessero farne uso; chissà se Chloe ne avesse mai fatto provare uno a Louis. Chissà se conosceva il metodo per crearli.

No, quello era impossibile. La tecnica era tramandata dai Monaci ed erano maniacali nel custodirla. Brycen aveva letto un antico racconto tradizionale in cui una Monaca della Vita rivelava i suoi metodi a uno straniero di cui si era invaghita. L'Ordine dell'Equilibrio – che in alcuni scritti era composto da demoni, in altri dalla volontà incarnata degli Dèi e in altri ancora dai Monaci stessi – giudicava quell'atto un tradimento verso Jiyu e condannava a morte entrambi, uccidendoli per salvaguardare quel segreto tanto ambito.

Era solo una fiaba, ma a volte Brycen sospettava che uno dei motivi per cui Chloe fosse così restia a parlare della sua vita a Jiyu fosse per timore che i suoi Dèi avrebbero potuto condannarla per una parola di troppo. Era un pensiero assurdo, ma c'era sempre un qualche fondo di verità nella narrativa popolare.

L'Ordine dell'Equilibrio era un argomento su cui i testi jiyani non concordavano. Persino Chloe, l'unica volta che Brycen l'aveva nominato, aveva preferito glissare. Brycen dubitava che fossero demoni – un'interpretazione dal sapore troppo lucista per essere corretta – e forse gli spargimenti di sangue erano un'esagerazione degli antichi racconti, ma dietro le leggende doveva esserci qualcosa di reale.

«Non mi sembri convinto» disse Chloe, assottigliando lo sguardo.

«No, al contrario: lo apprezzo molto, ti ringrazio.» Brycen sorrise, accantonando le sue elucubrazioni in una scrollata di spalle. «Ero solo curioso. È la prima volta che vedo un Rimedio con i miei occhi.»

Chloe sollevò un sopracciglio. «La prima volta? E quello che bevo ogni sera cosa pensi che sia?»

«Una semplice tisana. Non sembrava viola.»

«Devi guardare molto attentamente per notarlo, meglio se sotto la luce. La radice di Xieji rilascia un rosso molto intenso.»

«Ne metti in infusione così tanta da coprire il colore del Sihir? Non è una radice altamente tossica?»

«È per quello che serve l'Acqua di Sihir» spiegò Chloe, affondando i denti nella pasta fritta. La crema sfuggì dai lati e dovette recuperarla con le dita, portandole alle labbra per leccarle una ad una. Tenne lo sguardo fisso su di lui mentre lo faceva, come se si aspettasse qualcosa.

Brycen raccolse un tovagliolo dal vassoio di dolci, scuotendolo per liberarlo dallo zucchero prima di porgerlo a Chloe. «Dunque ne bilancia gli effetti negativi, massimizzando quelli positivi che avrebbe in piccole dosi? Affascinante.»

«Qualcosa del genere» sospirò Chloe, afferrando il tovagliolo. Sembrava delusa; forse non era abbastanza pulito? «Il Sihir è anche ciò che lo rende efficace e senza effetti collaterali: un semplice infuso o preparato di erbe non potrebbe mai essere altrettanto sicuro come anticoncezionale.»

Brycen mugolò in assenso, abbassando lo sguardo. Sentiva già le guance pizzicare di imbarazzo. Avrebbe dovuto porre qualche domanda in più la prima volta che Chloe gliene aveva parlato, ma dopo aver scoperto a cosa servisse la vergogna gli aveva annodato la lingua.

«Questo è stato più difficile da reperire, comunque» aggiunse Chloe, indicando la bottiglia. «Su, bevilo!»

Brycen annuì, rovesciando il contenuto del dosatore nella sua bocca. Un sapore acre e pungente gli pizzicò il palato, poi si addolcì rilasciando il retrogusto zuccherino del Sihir. Scivolò lungo la gola in una sensazione di tepore che non provava da anni, simile a quello di una bevanda molto calda, e il petto avvampò fino a diffondere quel calore in un sollievo che correva lungo gambe e braccia. Prese fiato, e allora se ne accorse: si sentiva bene.

BluebirdKde žijí příběhy. Začni objevovat