REVOLUTION

Capitolo 5

UN ATTO DI CORAGGIO.

E ora? Che cosa avrebbe fatto? Lo avrebbe dovuto dire a qualcuno? Alle sue mamme? "Le sue mamme" in tutti i sensi. Una sensazione strana gli strisciò nel ventre. Era così...strano pensarle così. Ma se davvero era come aveva capito allora il loro lieto fine dipendeva l'una dall'altra, e continuare a tenerle all'oscuro significava sottrarglielo. Ma non poteva dirglielo, non lo avrebbero ascoltato..nessuno in tutta Storybrooke lo avrebbe ascoltato. E se si fosse sbagliato? Era possibile? Ma tutto tornava. Henry issò una mano e se la portò agli occhi chiari, stropicciandoseli con vigore. Mugugnò come fosse dolorante. Troppi pensieri. Troppe domande e congetture. E Regina ancora intrappolata nell'Ade.
"BIP-BIP!"
Uno stridulo clacson lo portò a issare il volto. Il maggiolino giallo di Emma era fermo nella strada, davanti a lui, e la sua dolce madre biologica lo guardava con occhi fiammeggianti di sostegno e determinazione.
<<Ragazzino>> lo apostrofò, come faceva spesso <<Ti sei già arreso? Abbiamo un viaggio da fare>> Emma sorrise complice e dolce <<E una missione da compiere>> aggiunse. Henry le sorrise grato, mentre le mille voci accampate nella sua mente si davano un po' di pace alla sola vista della donna.
Si avviò con passo sicuro all'auto e vi salì, per il momento ancora ammutolito. Non riusciva a trovare nulla da dire con tutto quel marasma in mente. Ma Emma scambiò il suo mutismo per rabbia ancora residua nei confronti del pirata e non si insospettì, anzi dopo che fu salito allungò una mano e gli carezzò il volto. <<Tesoro, io sono con te, fino in fondo. Andiamo a riprenderci Regina>> gli sorrise e gli fece un occhiolino giocoso <<ioMantengo sempre le promesse>> concluse. Henry le sorrise. Poi, in cerca di conforto e un po di pace, si lasciò andare, posando il capo contro la spalla della madre, che lo strinse con lo stesso braccio di prima e continuò a carezzargli i capelli, posando le labbra contro la sua scarmigliata testa.
<<Ti voglio bene mamma>> mormorò solo il ragazzo
<<Ti voglio bene anche io Henry>> replicò la salvatrice. Dunque si fece indietro.
<<Saremo solo noi?>> domandò il ragazzo dubbioso, sentendo già un buco nello stomaco. Emma sorrise luminosa
<<Verranno tutti>> rispose. E sarebbe stata una buona notizia non fosse che...
<<Anche...anche Killian?>> Emma rese il suo sguardo comprensivo e dispiaciuto ma anche deciso
<<Henry so che Killian è stato...indelicato, poco fa. Ma ti posso assicurare che ha solo le migliori intenzioni nei confronti di questa faccenda. Lui è già stato in quel posto, per molto più tempo di noi, e ha detto che ci potrà guidare una volta discesi.>> Emma sorrise, raggiante di determinazione <<Non dovremo vagare nell'Ade senza meta, potremmo arrivare il prima possibile al luogo in cui Zelena tiene l'anima di Regina intrappolata>> aggiunse la salvatrice. Henry si costrinse a sorridere, sebbene sentisse i muscoli del volto dolergli per via di quell'operazione forzata. Era un gran peccato che, nonostante lo spirito altruista risvegliato nel pirata, la sua presenza fosse un potenziale problema in tutt'altro senso. Il ragazzo annuì vigoroso
<<Gli..gli sono grato. Mi dispiace di essermi comportato così duramente...solo...non era proprio il momento e...>> s'interruppe, specchiato negli occhi chiari di sua madre, indeciso se dirle qualcosa o meno. <<Mi..mi è venuto in mente che non era la prima volta che lo vedevo ritirarsi se si trattava di Regina e questo mi ha fomentato>> si giustificò, tentando contemporaneamente di cominciare a sputare fuori qualche informazione. Maledizione quanto era difficile. Emma si accigliò
<<Di che cosa stai parlando?>> domandò, curiosa e confusa. Henry inspirò, facendo per parlare, ma quando di nuovo si ritrovò in fronte al viso confuso della donna perse coraggio e determinazione e si limitò a scuotere flebilmente il capo e sorridere
<<No a...a niente in particolare. Sono solo...scosso credo.>> sorrise <<E in tensione. L'attesa della missione è quasi peggio della missione stessa>> aggiunse schermandosi con un alzata di spalle. Per sua somma fortuna sua madre credette senza problemi al suo alterato stato emotivo e non indagò oltre, si limitò a ingranare la marcia e partire.
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LA NOTTE DEL GIUDIZIO