54.Cenere alla cenere

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Lo gettò a terra agonizzante e schioccò le dita. Dal pavimento fuoriuscirono delle mani scheletriche, poi si fecero largo le braccia, la testa, la colonna vertebrale e infine vennero completate dalle gambe e dai piedi.
Una decina di scheletri apparve davanti a Marcus e lo afferrò nei modi più dolorosi possibili -sì, anche da quelle parti-.

Alcuni di loro avevano ancora pezzi di carne putrefatta o vari organi incastrati tra un osso e l'altro. Erano spaventosi, tanto quanto il loro re.

«Ti piacciono le mie creature?» ghignò staccando un teschio da uno di loro e accarezzandolo con una gentilezza maliziosa. «Presto, quando Nightmare ti ucciderà, farò in modo che tu rientri nella mia... collezione»

Scoppiò in una sonora risata, una di quelle che avevano il potere di far gelare il sangue nelle vene a chiunque, e lasciò che i suoi soldati non-morti trascinassero l'uomo dalle caviglie.

Marcus urlava, si dimenava, provava ad afferrare qualcosa, ma gli aveva tagliato via la mano sinistra e lui era mancino quindi non aveva molta forza nella destra.

«No! Noooo!» continuava ad urlare, ma la risata agghiacciante di Ade copriva la sua voce.

Fu portato nella Torre e lì venne sentenziato.

*****

Si ritrovò con in mano una granata per la prima volta nella sua vita e doveva usarla.
Staccò il gancio, aspettò un secondo e mezzo e la lanciò verso un gruppo di demoni che stavano strisciando verso i cadaveri dei soldati caduti per nutrirsi di loro.

Il campo di battaglia era diventato un cimitero color rosso vivo. I pochi che riuscivano a combattere morivano dopo qualche minuto e i più furbi tentavano la fuga ma venivano afferrati e sbranati dai demoni.
Non c'era speranza per nessuno di quelli. L'unico modo era andare dritto alla fonte di tutto: Nightmare.

Sfilò un altro gancetto, questa volta con più sicurezza, e iniziò a correre lanciandolo davanti a sé per aprirsi il passaggio per la Torre.

«Aiut... aiutami...» disse un uomo con la voce morente mentre tentava di afferrare la caviglia del ragazzo.

Will si fermò e controllò le sue ferite. Non erano eccessive, poteva rimarginarle e salvarlo.

Gli premette una mano sulla cassa toracica e gli sorrise trasmettendogli un muto "andrà tutto bene".
Il sangue smise di bagnargli la divisa, le ferite si cicatrizzarono e sentì la vita ritornargli nel corpo.

«Grazie infinite. Che Dio ti benedica»
Will gli sorrise. Era ateo, non credeva in un'entità superiore, ma il complimento gli piacque lo stesso. «Prego, è stato un piacere. Cerca i tuoi compagni e portali in salvo. Siete ancora in tempo»
«E tu dove andrai?»
«Nella Torre, ho un conto in sospeso con... una persona»

Will si voltò per andarsene ma venne fermato.

«Aspetta! Voglio almeno sapere il nome del mio salvatore»
Gli sorrise fiducioso. «Sono William Clark»
«Arthur Greenwood»

Si scambiarono un'ultimo sguardo colmo di gratitudine e si separarono.

Sfondò il portone d'ingresso e vide che alcuni Villain, quelli che si erano opposti a Nightmare, erano stati uccisi e smembrati senza pietà dai suoi demoni mentre gli altri si erano riorganizzati in varie squadriglie e stavano perlustrando il posto con i loro grandi fucili.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now