18.Vita nel Connecticut

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Will spense la televisione. Non voleva più avere nulla a che fare con quella battaglia altrimenti avrebbe avuto un crollo nervoso.
Mise a posto il telecomando su un mobile posto sotto al televisore e si infilò sotto le coperte nonostante fossero le cinque del mattino. Aveva bisogno di riposare, ma senza la presenza di DarkMind, non voleva vederla o almeno non in quel momento. Il solo fatto che potesse essere collegata a quell'attacco lo mandava su tutte le furie.
Trovò la posizione migliore per dormire e chiuse finalmente gli occhi.

*****

Hamilton schivò un pugno, scivolò sotto le gambe di Ethan e lo colpì da dietro la schiena facendolo cadere.

«Ottimo lavoro» disse il professore Fùar ai due.

La scuola si era organizzata in modo da fare la mattina tre ore di lezione a distanza e il pomeriggio dei corsi di recupero e degli allenamenti nella palestra della città. L'attacco dei Villain avvenuto settimane prima era stato neutralizzato ma tutti i supereroi che vi avevano preso parte erano rimasti gravemente feriti, Element compresi. Ma la città era grande e di eroi e di forze dell'ordine ne aveva assai quindi i cittadini erano al sicuro.

Hamilton provò ad attaccare il suo compagno, ma con scarsi risultati: Ethan aveva parato i suoi colpi servendosi di un campo magnetico che si addensava quando qualcuno di esterno si avvicinava alla fonte.
Lo aveva messo alla potenza minima per evitare di fare del male al suo amico, ma nonostante ciò era davvero potente come elemento di supporto.
Lo avrebbe integrato alla sua tuta da supereroe che si era creato lui stesso servendosi dei pezzi di scarto dell'agenzia informatica dei genitori di Hamilton.
Arrivati quasi alla fine dell'anno ogni ragazzo della 1H aveva potuto crearsi o farsi fare una tuta da supereroe.

Un enorme tonfo fece girare tutti i ragazzi verso i figli degli Element. Stavano lottando tutti e quattro l'uno contro l'altro.
Schivavano, colpivano e saltavano con talmente tanta grazia che sembravano dei ballerini dall'animo guerriero.

«Ehi, sbaglio o la figlia di Pyro, Gwen, è ancora più bella con la sua tuta da supereroina? Rosso fuoco con quella cintura e quegli stivali neri. Non è un amore?» disse Hamilton sognante rimettendosi gli occhiali.
«Non dimenticarti del suo carattere "esplosivo". Quella ragazza può far esplodere le cose con un semplice schiocco di dita. Se ti sentisse farebbe saltare in aria la tua lingua» rispose Ethan sistemando con un cacciavite il suo gadget da supereroe.
«Baka»
«Non osare insultarmi. So benissimo cosa significa»
«Solo perché hai visto Sword Art Online...»

Il figlio di Hydro, Snow, schivò un attacco della ragazza e ghiacciò il terreno sottostante facendola scivolare a terra.
Gwen si rialzò e fece sciogliere tutto il ghiaccio con un'esplosione evitando però che questa colpisse anche il suo amico.
Il figlio di Anemo, Anthony, li sorprese da dietro e li fece cadere evocando una raffica di vento dalle sue mani.

«Secondo te chi vincerà?» chiese Hamilton.
«Io punto sul figlio di Geo. Ha una buona strategia. Resta in disparte a guardare gli altri e al momento giusto attacca» rispose Ethan.
«Se lo dici tu... Gordon è bravo, ma... preferisco Gwen»
«Sì, sogna pure»

I due rimasero in silenzio per un po' ad osservare il combattimento. Gwen sembrava avere la meglio, ma Anthony non era da meno.
Snow creò una barriera di ghiaccio per isolare gli altri ragazzi ritrovandosi però sul braccio un lieve strato di ghiaccio. Se usava troppo i suoi poteri rischiava di diventare letteralmente un ghiacciolo umano.

«Ti sei mai chiesto dove sia Will in questo momento?» chiese Hamilton.
«Penso al sicuro da tutto ciò...» rispose Ethan rimettendo a posto il suo gadget nello zaino.
«Molto probabilmente hai ragione. Non risponde più ai messaggi, il telefono è sempre spento. Inizio a pensare che lo abbia perso o spaccato. Insomma, se mi trovassi in una situazione del genere dovrei buttarlo da qualche parte. Ai giorni d'oggi chiunque può hackerare la posizione delle persone»
«Io soprattutto»
«Tu sei un caso a parte»
«Controllare gli apparecchi elettrici e far fare loro tutto ciò che voglio è figo, ma nonostante ciò anche io ho i miei limiti»
«Ergo la legge»
«Shhh, se servisse la infrangerei»

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now