22.Ritorno a casa

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Erano passate tre settimane dall'arrivo di Angel ma nonostante ciò non si parlava d'altro a scuola.
Hamilton ed Ethan stavano chiacchierando allegramente nel tragitto per arrivare in classe.
La Hero Highschool era ancora in fase di ricostruzione e allora avevano dovuto sfruttare un edificio che era stato predisposto per i lavoratori d'ufficio. Ai primi piani c'erano le loro immense aule insieme alla mensa e in quelli più alti c'erano l'aula insegnanti, la presidenza e alcune stanze vuote.
Per gli allenamenti avevano affittato una palestra poco più lontana dalla scuola dove i pomeriggi si ritrovavano tutti a fare i compiti e ad allenarsi.

I due ragazzi entrarono nella loro aula e si ritrovarono tutti i compagni seduti ai banchi. Possibile fossero arrivati prima di loro? Eppure erano partiti molto prima. Fecero spallucce entrambi e andarono a sedersi ai loro posti.

Il clima era teso. Avevano una verifica di matematica alla prima ora e un'altra di chimica all'ultima. D'altronde era una scuola e quindi tutte le materie al di fuori di educazione ai poteri dovevano essere studiate comunque anche se non sarebbero servite molto una volta diventati eroi.

«Buongiorno» disse il professore di matematica con una pila di fogli in mano. «Oggi verifica, giusto?» Nessuno gli rispose. «Capoclasse James Bing?»
«Sì signore, oggi verifica» rispose impassibile.

Tutti quanti gli lanciarono occhiatacce contrariate e sbuffarono mettendo la testa sul banco.
Avrebbe potuto dire anche di no, ma era inutile negare l'evidenza quindi da una parte aveva fatto bene.

Il professore sorrise, si schiarì la gola e iniziò a distribuire le lunghe verifiche che tanto adorava fare ai suoi studenti, non perché era sadico ma voleva mettersi alla prova di fronte alle difficoltà matematiche.
Tutti i ragazzi della 1H speravano in un miracolo che li avrebbe salvato dalla verifica, ma ormai era impossibile. L'opzione "prof in ritardo/ammalato" era sfumata appena aveva varcato la porta della classe e quella "mi sono dimenticato le verifiche a casa" era svanita non appena aveva appoggiato la pila di libri sulla scrivania.

Hamilton ed Ethan si prepararono ad iniziare il compito quando un botto molto potente rimbombò per le stanze facendo tremare i vetri e il pavimento e allarmando tutti i professori e gli studenti.
Ecco il miracolo che tutti aspettavano! Ma forse era meglio che non avvenisse niente.

Sentirono delle urla dei bidelli e dei gemiti seguiti dallo scalpiccio di qualcuno.
Degli scagnozzi entrarono e spararono molteplici volte al professore, poi una Villain varcò l'entrata della classe con in volto un malefico ghigno.
«Da quanto tempo, ragazzi»

*****

Will era in macchina diretto verso New York. Era felicissimo di poter ritornare.
Dato che Angel aveva ridotto il tasso di criminalità di New York dell'1% suo padre aveva deciso di fidarsi dell'eroe e aveva acconsentito a ritornare a casa. L'O.A.V. era ancora in fase di costruzione, ma i suoi dipendenti avrebbero potuto lavorare anche da casa.

Si fermarono davanti ad un bar e fecero colazione. La zia Phoebe era stata talmente felice al pensiero che suo fratello le lasciasse la casa tutta per sé che li aveva fatti alzare alle sei del mattino per farli andare via e godersi la giornata.

«Sei felice di tornare a casa?» gli chiese sua madre.

Will annuì addentando un muffin al cioccolato. Finalmente avrebbe potuto rivedere Hamilton e Ethan e parlare con Lucrecia. Era da un po' di tempo che pensava di volerle dire cosa provava veramente. Magari avrebbe stabilizzato la loro relazione e lei non avrebbe più ceduto al suo lato cattivo. L'aveva aiutata talmente tanto che gettare via tutto sarebbe stato un vero peccato e quale modo migliore per aiutarla se non offrirle tutto l'amore che merita?

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now