𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 13

25 1 0
                                    

Louis Pov

Sono le nove di sera e sono incazzato come una bestia.

Talmente arrabbiato che mi sto sfogando con il sacco da boxe, nella palestra accanto a casa mia.

Mi prudevano le mani dalla voglia di picchiare qualcuno o rompere qualcosa che venire qui mi sembrava a tutti gli effetti la soluzione migliore.

La bellissima concezione di iscrivermi in questa palestra del cazzo è stata di Alyssa, la mia ragazza. Sostiene che mi faccia bene fare un pò di allenamento fisico per sfogarmi un pò. Forse ha ragione, anche se l'idea di spaccare la faccia a qualcuno è molto più allettante...accantono subito il pensiero.

"La violenza non è mai un buono spirito." Cerco di ripetermi continuando a rifarmela su questo lurido coso a penzoloni, che non smette di dondolare sotto ai miei potenti colpi.

Sento il bollente sudore gocciolarmi sulle tempie, mentre inizio a immaginare la faccia di Harry al posto del sacco davanti a me.

Strizzo gli occhi cercando di scacciare questa visione, ma l'adrenalina ha la meglio in questo momento.

Inizio ad assestare pugni veloci, uno dopo l'altro. Anche se ho i guantoni, sento le nocche delle mani doloranti, ma non me ne può fregar da meno.

Dritto, rovescio, calcio. Non riesco a smettere porca puttana.

Lui è mio amico, è esilarante il fatto che stia immaginando di picchiarlo. Poi ripenso alla nera che si è portato a cena fuori e l'istinto omicida aumenta.

Non dovrebbe passarmi nemmeno per la testa la sua figura, sono fidanzato merda. Però anche realista e ammetto che il ritorno di Hayley nella mia vita è stato un bello scherzo di cattivo gusto.

Stavo finalmente smettendo di pensare a quel suo viso angelico ed eccola che ritorna a indemoniarmi.

So che non aveva idea che fossi qui a Yale, ma sono lo stesso infuriato con lei.

Sono arrabbiato perché non riesco ad accettare il fatto di svegliarmi con la sua immagine nella mente.

Il fatto che in questo momento sia con Hazza mi fa uscire fuori cervello. Chissà cosa stanno facendo in questo momento...
In più indossa il vestito con cui ho fatto i pensieri più sconci, quello che mi ha accompagnato a uno dei miei primi appuntamenti con lei.
Quel fine indumento che si attaccava alla perfezione sulle sue curve mozzafiato, slanciandole la figura e le sue gambe toniche. Io credo ancora che sia un angelo caduto dal cielo, sennò non si spiega. La sua bellezza è così infinita da risultare imbarazzante.

Ringhio forte per poi alzare la gamba e tirare un calcio degno di nota.

"Non dovresti tirare pugni così brutalmente, ti farai male" sento una vocina stridula, già memorizzata, vicino all'ingresso.

Si tratta di una ragazza venticinquenne che fa la finta personal trainer. Lo affermo perché, chissà per quale motivo, ogni volta che sono in questo posto trova ogni modo per scovarmi.

Mi fermo bloccando il sacco da pugilato con una mano, mi tremano le braccia dalla fatica, sento il sangue affluire nelle vene e il cuore battere all'impazzata. Non mi giro nemmeno nella sua direzione, mi limito a guardarla nello specchio davanti a me.

Si sente solo il mio respiro incendiato e affannato, mentre do un occhio al luogo in cui ci troviamo. Questa stanza è abbastanza piccola, ma molto bella. Tappezzata di specchi, dedicata principalmente per il pugilato, in compagnia di alcuni attrezzi e pesi qua e là. In questo momento siamo solo noi due, anche perché alle nove di sera c'è veramente poca gente in palestra.

"Che vuoi?" chiedo in modo scorbutico. Un anno fa non mi sarei mai permesso di rispondere in modo così maleducato, ma il tempo, ahimè, cambia le persone. Devo solo convincere me stesso del fatto che non sia stata la mia ex a cambiarmi in peggio.

Mi avvicino alla panca sulla quale ho appoggiato il mio asciugamano per poi poggiarmelo sul collo per fargli assorbire tutto il mio sudore.

"Sei così sexy con quella canottiera", mi sussurra quella ragazza, senza un minimo di dignità e pudore, dopodiché inizia ad avvicinarsi verso di me. È vestita, se si può dire così, con un reggiseno sportivo striminzito e dei pantaloncini cortissimi, si intravede mezzo sedere ed è impossibile non darci una sbirciatina.

"Finiscila Molly, lo sai che sono fidanzato, non farmelo ripetere", sbuffo per poi indirizzarmi verso la porta senza degnarle un minimo d'attenzione, mi ha fatto passare anche la voglia di allenarmi questa troietta.

Sarò anche un pezzo di merda, ma una cosa per cui non sgarro è la lealtà e la fiducia. Non tradirei mai Aly, a limite se non mi piacesse più la lascerei, non le farei sorbire un dolore del genere.

Perché da quel che so l'amore fa male, molto.

"Mi chiamo Sally!" mi corregge seguendomi con lo sguardo. Peccato che non me ne frega un cazzo di come si chiama.

"Come vuoi", mormoro annoiato. Sto per andarmene quando la sua vocina strappa timpani mi blocca ancora.

"E dai Louis, la tua fidanzata non lo saprebbe mai se facessimo qualcosa... lo so che lo vuoi anche te", parla in modo seducente mordendosi il labbro con foga, come una liceale in piena ormoni. A me personalmente non fa nessun effetto. Si è sexy, ma al momento ho altri problemi per la testa.

"Fai ridere", la sfotto per poi sbattere la porta e andarmene verso gli spogliatoi per farmi una doccia. Magari rilasserà un minimo i miei nervi contratti.

Arrivo nel luogo annunciato non stupendomi del fatto che non c'è praticamente nessuno, salvo due persone. Mi cambio velocemente dai miei abiti sudati, dopodiché mi avvolgo un asciugamano in vita, chiudo la borsa nell'armadietto e mi indirizzo verso le docce.

Appena entro nel box apro il getto d'acqua calda sulle mie spalle, attenuando un minimo il dolore dei muscoli indolenziti.

Appena chiudo gli occhi immagino di nuovo le figure di Hayley e Harry che ridono insieme, che si tengono per mano, che si abbracciano, che si baciano.
Freno l'impulso di tirare un pugno al muro, stringendo i denti.

Perché faccio così, perché ci penso ancora. Sono passati due anni cazzo, due!

Ed è ancora qui, a grattarmi il cervello con il suo sguardo, il suo corso e la sua voce.

Sono sincero ero arrivato a un certo punto dove mi dispiaceva per averle detto tutte quelle cose orribili, che ovviamente non penso.

Poi mi ricordo di tutto ciò che mi ha fatto e mi vien voglia di urlargliene altre mille di cattiverie.

Vai a fanculo Hayley.

𝓣𝓻𝔂 𝓽𝓸 𝓼𝓽𝓸𝓹 𝓶𝓮 - 𝓛𝓸𝓾𝓲𝓼 𝓣𝓸𝓶𝓵𝓲𝓷𝓼𝓸𝓷Where stories live. Discover now