Deja Vu: a Star Wars story

"Dov'è lui?"

"Le vorrei ricordare che Naboo è un pianeta contrario alla violenza. Non c'è un modo per evitare di entrare in un conflitto?" chiese la regina di Naboo. Ne il generale ne il senatore risposero alla domanda, entrambi pensavano che fosse inevitabile uno scontro.
La regina sospirò. Girò la testa verso una delle sue ancelle "Vai a chiamare la maestra Jedi, per favore" la giovane ancella annuì andando a chiamare la Jedi.

Bussarono alla porta diverse volte.
Leia si voltò con la fronte corrugata per poi rivolgere il suo sguardo al fantasma "Con permesso, maestro Yoda" lui annuì scomparendo. Lei guardò nuovamente verso la porta "Avanti" disse ad alta voce. La giovane ancella della regina entrò nel grande stanza facendo un piccolo inchino "Maestra Jedi, la regina Dotera la desidera" Leia si alzò con un po' di fatica, si spolverò il lungo completo da Jedi avvicinandosi all'ancella "Andiamo" la giovane ragazza annuì e la guidò verso la grande sala dove la regina e i membri più importanti della politica del pianeta erano riuniti.

Appena la donna entrò con l'ancella, la regina, sorrise "Maestra Skywalker" annunciò mentre, come il solito qualcuno tra gli accompagnatori più giovani, rimaneva sorpreso a sentire quel nome.
Lei fece un cenno col capo in segno di saluto "Sua Altezza Reale, come posso esservi utile?" chiese con garbo. La regina riprese il discorso da capo entrando nei dettagli mentre Leia analizzava la situazione che le veniva descritta. Alla fine la regina la guardò con una leggera preoccupazione "C'è un modo per non entrare in un conflitto?"

"Ci sono due modi, ma sono i classici modi: coinvolgere il Senato Galattico oppure sbrigarcela da soli con i negoziamenti" disse lei. La sovrana rimase dubbiosa, sapeva di non poter mandare lei per il negoziato ma non voleva rischiare la vita del senatore "Però devo avvertirla, Sua Altezza" ricominciò Leia "Se ha intenzione di coinvolgere il Senato Galattico ci vorranno giorni se non settimane o mesi prima che intervengano, e non so quanto il popolo resisterà prima di creare rivolte per tutto il pianeta contro gli invasori"

"Non può chiamare qualche altro Jedi? Così magari lui o lei potrebbe fare il negoziato" chiese il generale. Leia scosse il capo e lo guardò "I Jedi non sono più un ordine, ci sono soggetti o anche intere famiglie di individui sensibili alla Forza, ma ciò non significa che siano capaci ad usarla o che siano consapevoli di averla"
proclamò la giovane donna con fermezza.
Dopo la breve riunione era stato deciso che se ne sarebbe parlato al senato mentre si tentava una negoziazione sul pianeta.

La regina camminava al fianco della Jedi, entrambe silenziose. Alla fine fu Leia che, sospirando, spezzò il silenzio "Pensavo che sarebbe stato il mio giorno libero oggi, Lassa"

"Lo so, e mi spiace per averti fatta chiamare, ma avevo bisogno di te" rispose la sovrana, la guardò a lungo mentre camminavano finché non si fermò prendendo una posa formale "Leia" chiamò. La Jedi si voltò a guardarla con un sopracciglio alzato "Si?" la sovrana sospirò "Tu sei una mia cara amica, e sai che rispetto ogni tua decisione" Leia sbuffò "Eccola che ricomincia"

"Ma non sono d'accordo con te con una decisione come quella! Non puoi assolutamente partire nelle tue condizioni!"

"Sono incinta, non morente!"

"Poco importa! Partire in un momento del genere è una pessima idea!" esclamò Lassa con un tono preoccupato e arrabbiato. Leia si avvicinò a lei e le mise le mani sulle spalle "Starò bene, non devo stare molto lì"

"...Ti porterai dietro il Generale Hedon, sono stata chiara?" la maestra Jedi alzò gli occhi al cielo e alzò le mani "Va bene, il generale verrà con me" disse riprendendo a camminare affiancata dalla regina "E poi, Leia, dovresti stare qui ad aiutarmi con il negoziato"

"Sai come la penso, secondo me, non sarebbe una brutta idea attaccarli, almeno fare fuori la nave madre" Lassa si fermò di colpo guardandola seria "L'ho detto al senatore e lo dirò pure a te: non accetterò una linea di condotta che ci conduca alla guerra"