Hero
Sono qui. Sono atterrato a Los Angeles finalmente. Sono fottutamente felice. Ringrazio Jenny per aver anticipato il mio ritorno a Los Angeles dato che in realtà sarei dovuto partire tra una settimana.
Mentre sono in taxi che ascolto la musica apro Instagram, passerò il mio tempo cazzeggiando sui social. Mi arriva un messaggio da Felix e lo leggo
-oh Hero, sono appena uscito dallo stadio e la partita è finita 0-0. Non abbiamo giocato male ma minchia, col Chelsea non è una passeggiata
Ad esser sincero pensavo che oggi avremmo perso ma è sempre preferibile un pareggio che una sconfitta, come dicono sempre sia papà che Titan.
-ma bro abbiamo giocato contro il Chelsea mica contro il Fulham. Anzi, ci è andata quasi di culo dai
Detto questo apro di nuovo Instagram e vado nella pagina ufficiale del West Ham per vedere se hanno postato qualcosa inerente alla partita appena finita e mi cade l'occhio sui follower. Rimango interdetto a vedere chi segue la squadra che tifo. Vado nei follower e controllo meglio perché non riesco a capire se ho le visioni io o cosa. Scrivo il suo nome e Instagram me lo conferma.
Jo. Jo segue il West Ham su Instagram.
Ma cosa? Perché? Cazzo sono confuso. Non capisco il motivo. Non gli piace il calcio, non tifa niente. Non sapeva neanche che si possono sostituire 3 giocatori in campo finché non gliel'ho detto io. Perché segue il West Ham? Non riesco a darmi una risposta. Apro la nostra chat di whatsapp senza pensarci due volte e resto lì, fermo come un coglione. Cosa gli scrivo?
Ehy ciao Jo, so che non ci sentiamo da praticamente un eternità, perché a me sembra passata un eternità da quando non ti vedo, ma volevo chiederti perché segui la mia squadra del cuore?
No, non posso di certo scrivergli una cosa così. Dovrei scrivergli ma sono troppo codardo per farlo. Anche se ora ho il pretesto per scrivergli non saprei comunque cosa dirgli.
In questi casi la mia parte razionale si blocca e io divento troppo stupido per fare una frase di senso compiuto.
Perché divento così impacciato quando sono con lei o devo fare qualcosa che la riguardi?
Il tassista mi dice che sono arrivato a destinazione così pago e scendo, smettendo volontariamente di pensare a lei.
Alloggerò da Jamie dato che ormai mi accudisce come se fossi suo figlio.
Suo marito, Eric, è un brav'uomo ed è simpaticissimo. Dato che è un vero americano preferisce sport tipo rugby, baseball e basket ma io gli ho insegnato le basi del calcio.
Non capirò mai perché gli americani non sono appassionati di calcio come noi inglesi.
I loro figli, James e Van, sono piccolissimi e quindi mi diverto a giocare con loro. Sono una specie di babysitter però gratis. Mi piacciono i bambini ma non quelli che fanno i capricci, e posso dire che Eric e Jamie hanno insegnato a James e Van ad essere gentili ed educati, Van è un po' più spericolato e James lo accudisce anche se è comunque piccola, sono davvero molto legati ed è bello vedere che già da piccoli ci sono l'uno per l'altro. Sembro io con Mercy.
Mi incammino verso il vialetto di casa sua e suono al campanello.
La vedo arrivare e mi apre il cancello.
"Ciao Herooooo" mi dice con voce affettuosa. Mi stringe in un abbraccio che ricambio anche io.
"Ciao Jamie. Come va?" Chiedo sorridendole. Ci stacchiamo dall'abbraccio e mi fa cenno di entrare, prendo le valigie e ci incamminiamo verso la porta di casa.
"Io sto bene, e tu? Com'era il viaggio?"
"Anch'io bene. Stanco per il volo ma mi riposerò. Hai sentito Evan?"
"Sì l'ho sentito e mi ha detto che non tornerà prima di novembre"
"Ah va bene" entriamo in casa e non c'è anima viva
"Dove sono gli altri?" Chiedo curioso
"Eric è andato a prenderli dalla nonna ma tornerà tra qualche minuto. Comunque Hai fame? Perché ho ancora degli avanzi di ieri in frigo"
"Mi vuoi così bene che mi dai gli avanzi?" Chiedo ridendo
"Ti spiego. ieri ho provato a fare un cibo indiano ma Eric, James e Van dicono che è venuto male. Eppure ho seguito la ricetta..." dice pensierosa.
