Luna Capitolo 2 parte 4

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Provare a consolare una persona che conosci poco e non parla non è facile. 
Noi le siamo state vicine tutto il tempo fino a quando non ha smesso di piangere, poi si è alzata è andata al bagno a lavarsi la faccia. Quando è tornata sorrideva, ci ha ringraziate e ci ha offerto un dolce. 
Sembrava essere tornata una ragazza normale, non era neanche più antipatica era dolce e tranquilla.
Non abbiamo mai scoperto quel giorno cosa fosse successo, ma quello fu l'inizio della nostra amicizia, iniziammo a passare molto più tempo insieme.

«Kikka, posso farti una domanda?» le dico all'improvviso seria.
«Certo, dimmi.»
«Se non vuoi rispondere puoi anche non farlo, non sei costretta.»
«Dai spara.»
«Ti ricordi di quel giorno del progetto, quando siamo entrate nella tua stanza, tu piangevi. Vorrei sapere cosa era successo per ridurti così.» le dico tutto d'un fiato.
Lo sguardo di Francesca si è rabbuiato in un secondo, ma poi torna a sorridente.
«A pensarci ora non sembra così brutto, ma al tempo mi scosse parecchio.» si guarda un attimo le mani e poi riprende a parlare «Vi ricordate, dissi che dovevo fare compere con le mie amiche? non era vero.» dice sorridendo.
«Ci avevi mentito!» esclama Bea.
«Si mi stavate sulle palle, e volevo finire quel compito il prima possibile per poter uscire. Dovevo vedermi con il mio fidanzato.» dice ancora sorridendo.
«Eri proprio una stronza, tu stavi sulle palle a me.» controbatte Bea.
«Lo so, ci odiavamo, ma erano tempi diversi.» dice Kikka mentre da due pacche sulla schiena a Bea.
«Non sapevamo che eri fidanzata.» le dico.
«Nessuno lo sapeva.» abbassa lo sguardo. «Era più grande di me.»
«Quanto più grande? » chiede Bea.
«Abbastanza , era un professore.» accorgendosi delle nostre facce sconvolte decide di continuare la spiegazione «Non era della nostra scuola, ma non voleva che nessuno lo scoprisse. E quel giorno capii il perché. L'avevo chiamato per sapere dove dovevamo vederci, ma al telefono non rispose lui, ma una donna.» fa un sospiro. 
«La moglie.» dice Bea.
«Si, all'inizio quando senti la voce di una donna pensai che avesse dimenticato il telefono in aula, ma quando le ho chiesto chi era, la donna mi rispose di essere la moglie del professore, e mi chiese se avevo qualche problema con qualche esame, le risposi di no e riattaccai.» 
Si riguarda le mani.
Le guardo anche io, e sta tremando.
Metto la mia mano sulle sue e anche Bea lo fa.
«Lui mi aveva giurato più volte di non stare con nessuno, che non aveva trovato l'anima gemella e che pensava che fossi io. Ingenua sono stata a credere una cosa simile.» dicendolo le scende una lacrima e la sua voce si fa più rocca.
«Eri innamorata, non eri ingenua. L'amore ci rende ciechi.» le dico.
«Lui mi aveva usata, ingannata e illusa.» 
Ora ha il viso rigato dalle lacrime. 
«È stato uno stronzo.» le dico arrabbiata.
«Una grande merda.» dice Bea «Però stavo pensando, anche se sono passati 3 anni, potremmo vendicarci.»
«Ma che dici Bea!» la riprendo subito.
«Dico che una vendetta ci vuole, che ne so, bucargli le ruote della macchina, o riempirgli casa di uova marce, o dire tutto alla moglie.»
«Tu sei sadica.» dice Kikka ridendo «Ma non c'è bisogno di fare nulla.»
«Ma... perché?» chiede Ludo «Sarebbe divertente e giusto.»
«È vero sarebbe divertente, e non potete immaginare quanto sono stata male quel giorno, ma ritrovarvi li nella mia stanza a cercare di consolarmi e farmi stare meglio, dandomi una mano poi a mettere tutto a posto mi ha aiutata tantissimo. Anche il fatto di non avermi costretta a parlare, avete assecondato il mio comportamento vi ringrazio. Siete due brave amiche e io vi voglio un mondo di bene.»
«Anche io ti voglio bene, avevo timore a chiederti cosa fosse successo quel giorno, ma ora che lo so, sento come se siamo più vicine.» le dico abbracciandola.
«Effettivamente sembravi una pazza quel giorno, avevi perso la tua compostezza e non sembravi neanche tu. Ma come ha detto Luna ora ti siamo vicine, e qualunque problema tu abbia noi saremo accanto a te. Non aver paura a confidati, noi ti saremo accanto.» le dice Bea mettendole una mano sulla spalla.
«Grazie amiche, voi due siete speciali.»

Per tutto questo tempo ha tenuto dentro di se questo segreto. 
Kikka è diversa da me e Bea, lei è fissata con l'aspetto fisico e ciò che pensa la gente, ha paura dell'opinione che possono avere gli altri di lei, non ha ancora capito che le persone che ti vogliono bene veramente non ti giudicheranno mai.

Alla fine cos'è l'amicizia?
È un sentimento che si prova per quelle persone che sono vicine a te. L
'amicizia non ha limiti e grandezze, ma ha bisogno di fiducia e fedeltà l'uno verso l'altro.
Se l'amicizia è vera non ci sarà litigio che vi possa dividere, nessuno potrà convincervi di odiarla se questa è nel nostro cuore.
Non ci sarà nessuno al mondo che vi capirà come questa persona, è la più grande gioia della vita, è purezza, è magia ed è la forza che ci aiuta per superare ogni difficoltà.
È questa l'amicizia.

I segreti sono le chiavi dei nostri cuori, perché è proprio nel cuore dove conserviamo tutte le nostre emozioni più grandi. Ognuno di noi conserva e protegge questa chiave e possiamo aprici solo con le persone che amiamo di più.
Anche se penso che alcuni segreti dovrebbero rimanere tali, per la sicurezza di noi stessi e di chi ci sta intorno.
Lei è stata coraggiosa, si è aperta ed ha affrontato la paura.
Ma io, avrò mai il coraggio di farlo?


In un mare di stelleWhere stories live. Discover now