The Constellations on Your Face

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"You've bewitched me soul and body and I love, I love, I love you." - Mr. Darcy, Pride & Prejudice

"Innamorarsi" era una sensazione che Camille non aveva mai conosciuto: aveva sempre ritenuto l'amore un'emozione sciocca, irragionevole e immotivata, forse anche perché lei per prima pensava di non meritare un grammo di quel sentimento per via del suo carattere troppo cinico, pessimista e razionale che le impediva di esprimere anche soltanto un centesimo di emotività.

"Innamorarsi" era una sensazione che Camille non aveva mai conosciuto: trovava ogni persona intorno a lei noiosa, sciocca, ingenua, irrazionale, incapace di avere a che fare con la sua personalità.

"Innamorarsi" era una sensazione che Camille non aveva neanche mai pensato di conoscere, ma poi nella sua vita era entrata Eleanor e la ragazza non avrebbe saputo dire precisamente cosa, della maggiore, la attirasse tanto: se gli occhi dello stesso colore del cioccolato fondente che sembravano essere come il tunnel di Alice in Wonderland: senza fine, una caduta interminabile verso chissà dove, se le lentiggini che disegnavano costellazioni sconosciute e uniche sul suo volto, se le labbra che ricordavano le fragole mature che tanto amava mangiare, se l'intelletto brillante che permetteva a Eleanor di essere sulla stessa lunghezza d'onda di Camille o se, semplicemente, fosse il fatto che Eleanor fosse Eleanor e le aveva a dir poco sconvolto la vita.

Per questo ora si trovava a pancia in su sul letto della sua migliore amica, con una mano drammaticamente appoggiata sulla fronte e Julie che la guardava tentando di capire cosa stesse pensando Camille.

"Cosa succede Cam?"

La ragazza sospirò, senza guardare l'amica ancora intenta a passarla sotto ai raggi x nella speranza di captare qualcosa dal linguaggio del corpo della bionda - ovviamente senza troppo successo.

"Ti sei mai innamorata Juls?"

Julie per poco non cadde dalla sedia insieme a libro, quaderno e tazza riempita di caffè, sentendo quelle parole.

"Oddio ti piace qualcuno?"

Camille annuì, con un poco di esitazione e senza aprire gli occhi, coperti dall'avambraccio ricoperti di piccole crosticine orizzontali e in fila di al massimo un giorno che andavano a deformare l'aspetto candido, puro e vergine della pelle della ragazza.

"È Eleanor?"

Camille annuì ancora.

"La ami?"

"Non lo so, non ci ho ancora pensato, a dire il vero. Non mi ero neanche posta la domanda, sinceramente."

Aveva mai amato qualcuno in quel modo? Sicuramente Julie non valeva, era la sua migliore amica e quello che provava per Eleanor era diverso: era cercarla con gli occhi, silenziosamente, in ogni posto in cui andasse; era arrossire ogni volta che i loro sguardi si incrociavano; era non roteare gli occhi o alzarli verso il cielo quando Eleanor le rivolgeva la parola e anzi aver voglia di ballare. Era fremere al minimo contatto fisico, ma non di repulsione o di riflesso; era sognarla ogni singola notte. Con Eleanor riusciva a chiacchierare per ore, a volte addirittura le sfuggiva un sorriso o una risata. Sembrava che il calore della voce della ragazza si facesse largo nel suo petto e sciogliesse almeno un po' del ghiaccio che da anni si era stanziato in lei, facendole provare freddo anche davanti al camino con il piumone del letto addosso e una tazza di tè in mano.

Era questo che voleva dire "amare"?

"Sì."

"Wow. Sono felice per te Cam."

Camille alzò un sopracciglio, scettica: "Sì, beh, non è che lei ricambi."

"Questo non puoi saperlo, e poi intendevo dire che sono felice che tu sia riuscita a innamorarti di qualcuno. Vuol dire che anche tu hai un'anima gemella, là fuori da qualche parte."

Φίλτατη || Philtate - OSWhere stories live. Discover now